- Cosa: Apre al pubblico la casa dove Pier Paolo Pasolini visse tra il 1951 e il 1954, ora trasformata in polo culturale.
- Dove e Quando: Via Giovanni Tagliere 3 (zona Rebibbia), visitabile gratuitamente da giovedì a domenica.
- Perché: Un’occasione unica per entrare nell’intimità del poeta e visitare la mostra fotografica inaugurale sul suo rapporto con la Capitale.
Roma restituisce ai suoi cittadini e al mondo della cultura un tassello fondamentale della sua storia letteraria e sociale del Novecento. A Rebibbia, quartiere simbolo di quella periferia che tanto ha ispirato la poetica pasoliniana, apre ufficialmente le porte Casa Pasolini. Non si tratta semplicemente di un museo statico, ma di un luogo vivo, recuperato grazie a una sinergia tra istituzioni pubbliche e mecenatismo privato, destinato a diventare un punto di riferimento per la comunità locale e per gli studiosi di tutto il mondo.
L’appartamento di via Giovanni Tagliere 3 rappresenta la prima vera abitazione affittata a nome dello scrittore dopo il suo arrivo nella Capitale. Qui Pasolini visse con l’amata madre tra il 1951 e il 1954, anni cruciali per la sua produzione artistica e per la sua immersione nella realtà delle borgate romane. L’inaugurazione segna il termine di un attento lavoro di riqualificazione che ha permesso di salvaguardare non solo le mura, ma l’anima stessa di quegli ambienti.
Un ritorno alle origini: il recupero della memoria
L’acquisizione dell’immobile al patrimonio dello Stato, avvenuta nel 2024, è stata resa possibile grazie alla generosa donazione del produttore cinematografico Pietro Valsecchi. Un gesto di mecenatismo che ha innescato un processo virtuoso di tutela e valorizzazione. Gli interventi di restauro, promossi dal Ministero della Cultura, non si sono limitati a un mero adeguamento impiantistico. L’obiettivo primario è stato quello di preservare le finiture originarie e restaurare gli arredi pertinenti, cercando di restituire agli spazi quell’atmosfera domestica e raccolta che avvolgeva le giornate romane del poeta.
Entrare in queste stanze significa fare un salto indietro nel tempo, in quegli anni Cinquanta in cui Rebibbia era un confine osmotico tra la città e la campagna, un laboratorio a cielo aperto di dialetti e umanità che Pasolini avrebbe poi trasfigurato nei suoi capolavori letterari e cinematografici. Come sottolineato durante l’inaugurazione, l’operazione è stata condotta con grande rispetto filologico, integrando solo ciò che era strettamente necessario per rendere la casa fruibile al pubblico moderno senza tradirne lo spirito originale. La casa entra ora a pieno titolo nella rete del Sistema Museale Nazionale, arricchendo l’offerta culturale della Direzione Musei nazionali della città di Roma con un luogo capace di produrre conoscenza attiva e non solo contemplazione.
Oltre il museo: un laboratorio per il quartiere
La vocazione di Casa Pasolini va ben oltre la semplice conservazione della memoria. Il progetto nasce con l’intento esplicito di dialogare con il territorio, trasformando l’appartamento in uno spazio dinamico e partecipato. La gestione delle attività educative e di accoglienza è frutto di una collaborazione strategica con l’ente del Terzo Settore Passo Civico e il Municipio IV di Roma Capitale. Questa cooperazione mira a fare della casa un presidio culturale permanente, un luogo di incontro e di scambio, proprio come avrebbe desiderato l’intellettuale friulano che faceva del confronto e della “contaminazione” la base della sua ricerca.
Il palinsesto delle attività è ricco e variegato: si spazia dai laboratori per le scuole ai gruppi di lettura, passando per workshop di scrittura e sceneggiatura, fino a passeggiate narrative che esplorano il quartiere con occhi nuovi. È prevista inoltre la costituzione di una biblioteca tematica, destinata a crescere nel tempo, che diventerà una risorsa preziosa per studenti e ricercatori. L’approccio scelto è sperimentale: le iniziative saranno calibrate progressivamente in base alla risposta del quartiere, garantendo che questo spazio non sia una cattedrale nel deserto, ma un organismo vitale inserito nel tessuto sociale di Rebibbia. Inoltre, per garantire la massima accessibilità, parte delle iniziative sarà fruibile anche in streaming.
La mostra inaugurale e il legame con Roma
Contestualmente all’apertura della casa, i visitatori potranno ammirare la mostra fotografica intitolata La verità non sta in un solo Sogno ma in molti Sogni. Le case di Pier Paolo Pasolini a Roma. L’esposizione, curata da Matilde Amaturo e Sabrina Corarze e visitabile fino al 1° marzo, presenta una selezione essenziale di circa quaranta scatti provenienti da importanti archivi nazionali.
Il percorso espositivo si snoda attraverso gli ambienti della casa, creando un dialogo visivo tra lo spazio fisico e la memoria storica. Le immagini ripercorrono il rapporto viscerale di Pasolini con la città eterna: dalle diverse abitazioni in cui ha soggiornato ai luoghi che hanno nutrito la sua immaginazione. È un viaggio che documenta l’evoluzione dello sguardo pasoliniano, capace di cogliere la sacralità delle periferie e la trasformazione antropologica della società italiana. La mostra funge da perfetta introduzione per chi vuole comprendere come l’esperienza abitativa di Pasolini a Roma non fosse un semplice dato biografico, ma una componente strutturale della sua opera, influenzando profondamente la sua visione cinematografica e la sua produzione letteraria.
Info utili
- Indirizzo: Via Giovanni Tagliere 3, Roma (Zona Rebibbia).
- Orari di apertura:
- Giovedì e Venerdì: 09:00 – 14:00
- Sabato e Domenica: 10:00 – 18:00
- Biglietti: Ingresso gratuito.
- Prenotazione: Obbligatoria tramite l’App “Musei italiani” o sul portale ufficiale dei musei italiani.

