Il Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma ha introdotto un’importante novità medica con l’avvio del progetto PROGRESS-HIV, dedicato alle persone che convivono con l’HIV o che utilizzano terapie profilattiche preventive. Questo nuovo modello assistenziale è stato concepito per ottimizzare l’accesso e l’aderenza ai trattamenti innovativi long acting, un’evoluzione chiave nel panorama delle terapie antiretrovirali e della profilassi pre-esposizione (PrEP).
Un nuovo modello di assistenza per l’HIV
Il progetto PROGRESS-HIV rappresenta un passo significativo nella gestione delle terapie per le persone che vivono con HIV (PLWH) e per coloro che assumono la PrEP. Situato al Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, PROGRESS si distingue per un approccio centrato sulla persona, volto a migliorare la qualità della vita dei pazienti attraverso l’uso dei farmaci long acting. Questi trattamenti innovativi, che potrebbero sostituire le somministrazioni giornaliere con poche iniezioni all’anno, semplificano la routine terapeutica e migliorano l’aderenza, riducendo al contempo lo stigma associato all’HIV.
Anticipando le esigenze dei pazienti, l’iniziativa del Gemelli è un esempio di sanità personalizzata e sostenibile. Assicurare continuità e prossimità di cura è essenziale per l’efficacia delle terapie long acting. Questo progetto non solo risponde a una necessità organizzativa ma propone un modello che potrebbe essere replicato altrove, valorizzando l’umanizzazione della cura e la continuità terapeutica.
La rivoluzione delle terapie long acting
Negli ultimi anni, la gestione dell’HIV ha subito una notevole evoluzione grazie all’introduzione dei farmaci long acting, una vera e propria rivoluzione nel trattamento antiretrovirale. Queste terapie consentono di passare dal regime di pillole quotidiane a somministrazioni bimestrali, semplificando la vita quotidiana dei pazienti e aumentando l’aderenza al trattamento. La riduzione delle somministrazioni non solo favorisce il benessere psicologico, ma si traduce anche in una minore necessità di visite mediche, pur mantenendo l’efficacia nel controllo della viremia.
Per implementare adeguatamente questi cambiamenti, sono stati necessari aggiornamenti anche nell’organizzazione dei servizi clinici. L’Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive del Gemelli, diretta dal Prof. Carlo Torti, gioca un ruolo fondamentale in questo processo, garantendo che il passaggio ai farmaci long acting avvenga in modo fluido e coinvolgente per tutti i pazienti coinvolti.
Ambulatori specializzati e team dedicati
Il cuore del progetto PROGRESS-HIV batte negli ambulatori del Policlinico Gemelli, dove un team dedicato e multidisciplinare lavora per soddisfare le esigenze di oltre 2000 persone con HIV e circa 400 in PrEP. Questa struttura prevede un sistema organizzativo in quattro ambulatori distinti, ciascuno con un focus preciso. Tre ambulatori si occupano della gestione diretta delle persone con HIV, mentre uno è specificamente dedicato alla PrEP, con un accento particolare sul counseling per le malattie sessualmente trasmissibili.
Un care manager coordina le agende, garantendo un’accessibilità ai servizi più flessibile, mentre il supporto infermieristico specializzato assicura il massimo livello di assistenza in ogni fase del percorso terapeutico. Inoltre, è stato istituito uno sportello PROGRESS, offrendo agli utenti un accesso facilitato a informazioni e servizi tramite un contatto diretto.
Info utili
Il progetto PROGRESS-HIV del Policlinico Gemelli è operativo già da mesi e, grazie a un potenziamento degli ambulatori, ha esteso i suoi orari di apertura per adeguarsi alle esigenze dei pazienti. Questo consente una maggiore flessibilità e accesso alle prestazioni anche a chi ha impegni lavorativi o personali durante i tradizionali orari di apertura. Inoltre, l’Unità di Assistenza Domiciliare continua a rappresentare un supporto cruciale per le persone più fragili che non possono recarsi in ospedale.
L’obiettivo finale del progetto è fornire un’assistenza che sia quanto più vicina possibile ai bisogni reali delle persone con HIV, garantendo continuità, personalizzazione e massimo rispetto della dignità del paziente.
(in foto D.ssa Simona Di Giambenedetto)
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