- Cosa: Concerto “Dalla Persia alla Spagna” con Riccardo Ascani, Pejman Tadajon e l’Orchestra Roma Sinfonietta.
- Dove e Quando: Teatro di Villa Lazzaroni, Roma – Martedì 2 dicembre 2025, ore 20.30.
- Perché: Un percorso emozionale che svela il legame profondo tra la musica araba e il flamenco andaluso, esplorando le radici comuni degli strumenti a corda.
La Roma musicale si prepara ad accogliere un evento che trascende la semplice esibizione concertistica per trasformarsi in una vera e propria esplorazione antropologica e culturale. Il Teatro di Villa Lazzaroni, incastonato nel cuore pulsante della capitale, ospita un appuntamento imperdibile per gli amanti delle sonorità mediterranee e mediorientali. L’Orchestra Roma Sinfonietta propone “Dalla Persia alla Spagna”, un progetto che promette di guidare gli spettatori attraverso secoli di storia, seguendo il filo rosso che unisce l’Oriente all’Occidente attraverso la migrazione degli strumenti e delle melodie.
Non si tratta solo di ascoltare musica, ma di comprendere come le tradizioni sonore viaggino, si trasformino e si radichino in nuovi territori. La serata del 2 dicembre rappresenta un’occasione preziosa per riscoprire come le barriere geografiche siano state, nel corso dei secoli, superate dalla fluidità dell’arte. In un’epoca in cui il dialogo tra culture è più necessario che mai, la musica si conferma il linguaggio universale per eccellenza, capace di narrare storie di convivenza e contaminazione artistica che hanno plasmato l’identità sonora del bacino del Mediterraneo.
Le radici del suono: dal Laud alla chitarra
Il cuore pulsante di questo concerto risiede nella narrazione strumentale che vede protagonisti due strumenti simbolo di mondi apparentemente distanti: l’Oud (o Laud) e la chitarra. Il programma è concepito come un viaggio a ritroso e in avanti nel tempo, partendo dalle radici arabe del liuto. Questo strumento, introdotto nella penisola iberica intorno al IX secolo durante la dominazione moresca, rappresenta l’antenato nobile da cui si è evoluta gran parte della musica a corda europea. L’arrivo del Laud in Spagna non fu solo un evento organologico, ma segnò l’inizio di una rivoluzione musicale che portò nuove scale, nuovi ritmi e una nuova sensibilità poetica che ancora oggi risuona nelle strade dell’Andalusia.
L’evoluzione storica ci porta poi alla nascita della chitarra moderna a sei corde, lo strumento che oggi identifichiamo immediatamente con la cultura spagnola e il Flamenco. Il concerto mette in luce proprio questo passaggio fondamentale: come le sonorità persiane e arabe, morbide e microtonali, si siano indurite e strutturate nelle ritmiche serrate e passionali del flamenco andaluso. È un dialogo tra il legno e la corda che racconta la storia di popoli, di conquiste e di integrazioni, mostrando come la chitarra flamenca porti nel suo DNA le memorie delle corti di Baghdad e di Cordoba.
I protagonisti e l’arte dell’incontro
A dare vita a questo affresco sonoro sono chiamati interpreti d’eccezione, capaci di padroneggiare tecnica e sentimento. Sul palco saliranno Riccardo Ascani, virtuoso della chitarra flamenca, e Pejman Tadajon, maestro dell’Oud. La loro presenza non è casuale: entrambi gli artisti incarnano l’eccellenza nei rispettivi campi e la loro interazione sul palco è la perfetta metafora dell’incontro tra culture. Ascani porta la forza, il “duende” e la percussività tipica della tradizione gitano-andalusa, mentre Tadajon infonde nelle esecuzioni la spiritualità, la profondità e le sfumature complesse della tradizione persiana.
Ad accompagnare i solisti, l’Orchestra Roma Sinfonietta tesse la trama armonica che sostiene e amplifica questo dialogo. L’Ensemble, attivo fin dal 1994, si distingue nel panorama italiano per la sua capacità di spaziare tra i generi senza mai perdere di vista la qualità esecutiva. La loro partecipazione garantisce che le sonorità etniche non rimangano isolate, ma vengano abbracciate da una struttura cameristica che ne esalta la bellezza formale. La scelta di fondere strumenti solisti di forte impronta etnica con un ensemble orchestrale arricchisce l’esperienza d’ascolto, creando un ponte tra la musica colta occidentale e le tradizioni orali del Vicino Oriente.
La missione culturale di Roma Sinfonietta
L’evento si inserisce perfettamente nella filosofia che da oltre trent’anni guida l’Associazione Roma Sinfonietta. Fin dalla sua costituzione, l’ente ha lavorato incessantemente per abbattere gli steccati tra i generi musicali, proponendo stagioni che spaziano dal barocco alla musica contemporanea, dal jazz alle colonne sonore per il cinema. Questa apertura mentale ha permesso all’orchestra di collaborare con giganti della musica internazionale e di portare il concerto dal vivo a un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo, con un occhio di riguardo per le nuove generazioni.
L’obiettivo dichiarato è quello di rendere la musica una parte fondamentale del patrimonio culturale di ogni cittadino. Portare un concerto che unisce Persia e Spagna al Teatro di Villa Lazzaroni significa anche valorizzare gli spazi culturali della città, offrendo al pubblico non abituale l’opportunità di vivere la dimensione preziosa della musica dal vivo. In un contesto in cui spesso prevale l’ascolto digitale e distratto, iniziative come questa restituiscono al rito del concerto la sua funzione sociale ed emotiva, confermando il ruolo di Roma come crocevia storico di culture e suoni.
Info utili
- Indirizzo: Teatro di Villa Lazzaroni, Via Appia Nuova 522 / Via Tommaso Fortifiocca 71 (disponibilità di parcheggio gratuito).
- Orario: Inizio concerto ore 20.30.
- Biglietti e Prenotazioni: È possibile richiedere informazioni e prenotare contattando il numero 392 4406597.
