- Cosa: Inaugurazione del percorso espositivo “Oltre il Pantheon” e riapertura della Basilica di Nettuno.
- Dove e Quando: Pantheon, Roma. Aperto al pubblico dal 26 novembre 2025.
- Perché: Per esplorare spazi mai visti prima, ammirare reperti nascosti e vivere la storia del monumento attraverso tecnologie immersive.
Il Pantheon non è solo la sua immensa cupola o la tomba di Raffaello. Per secoli, dietro le mura possenti della Rotonda, si è celato un mondo invisibile ai più, fatto di stratificazioni storiche, frammenti architettonici e memorie silenziose. Dal 26 novembre 2025, questa narrazione segreta viene finalmente restituita alla città e ai visitatori di tutto il mondo. Con l’inaugurazione del nuovo percorso di visita Oltre il Pantheon, curato da Luca Mercuri, si aprono le porte degli ambienti della Basilica di Nettuno, trasformando quello che era un deposito di reperti in un viaggio affascinante attraverso duemila anni di storia.
Non si tratta di una semplice apertura di nuove sale, ma di un cambio di prospettiva radicale. Se fino a ieri lo sguardo del visitatore era rapito esclusivamente dall’occhio del cielo al centro della cupola, oggi è possibile addentrarsi nelle “viscere” del complesso monumentale. Qui, l’ingegneria romana dialoga con la devozione cristiana e la tecnologia contemporanea svela i dettagli di un’architettura che ha sfidato il tempo. Come sottolineato dalla Direzione Musei, questo intervento valorizza il patrimonio “invisibile”, dando voce a marmi e decorazioni che per troppo tempo sono rimasti in silenzio.
Il segreto di Agrippa e la Basilica ritrovata
Il cuore pulsante di questo nuovo itinerario è la Basilica di Nettuno, un edificio che molti romani conoscono solo di nome o attraverso i resti visibili all’esterno, ma che ora rivela la sua anima interna. Costruita originariamente da Marco Vipsanio Agrippa nel 25 a.C. per celebrare la vittoria navale di Azio — quella che segnò l’ascesa di Augusto contro Antonio e Cleopatra — la Basilica ha vissuto una storia travagliata, fatta di crolli, spoliazioni e rinascite. Gli ambienti in cui i visitatori possono ora camminare sono situati proprio tra la Rotonda e i resti dell’antica basilica, in quella zona cuscinetto creata dagli architetti di Adriano per sostenere le spinte della grande cupola.
L’allestimento permette di ammirare da vicino i dettagli che raccontano la funzione celebrativa dell’edificio. Di straordinario interesse sono i fregi decorativi: una sequenza di delfini, conchiglie e tridenti che non sono semplici ornamenti, ma un preciso richiamo politico e militare al dominio di Roma sui mari. Grazie a un sapiente lavoro di anastilosi e integrazione tra pezzi originali e calchi storici, è possibile comprendere l’articolazione architettonica di questi spazi. A rendere l’esperienza ancora più vivida interviene la tecnologia: un video 3D restituisce i colori e le finiture originali, permettendo di immaginare la magnificenza di un luogo che nel Medioevo era ridotto a rovina e cava di materiali.
Questi spazi, usati nel Novecento come lapidarium e deposito, oggi diventano un museo nel museo. Le pareti ospitano una selezione di laterizi antichi i cui bolli raccontano la cronologia della fabbrica del Pantheon, svelando anche le storie minime degli operai e dei liberti che lavorarono alla costruzione di questo capolavoro ingegneristico. È un’occasione rara per toccare con mano la “materia” della storia romana, lontani dal trambusto della piazza antistante.
Da Tempio pagano a Basilica Cristiana
Il Pantheon è l’unico edificio dell’antica Roma rimasto praticamente intatto, e lo deve alla sua trasformazione in chiesa nel 609 d.C. Il nuovo percorso espositivo dedica ampio spazio a questa seconda vita del monumento, spesso oscurata dalla grandezza della fase imperiale. La narrazione si fa qui materica e tangibile: frammenti di affreschi, elementi dell’arredo liturgico e decorazioni medievali documentano come il tempio di tutti gli dei sia diventato Santa Maria ad Martyres.
Tra i pezzi più suggestivi spicca la ricomposizione in scala 1:1 del ciborio altomedievale. Con le sue decorazioni a pavoni e motivi vegetali, simboli di vita eterna e resurrezione, questo elemento architettonico ci trasporta in un Pantheon diverso, intimo e mistico, molto lontano dall’immagine neoclassica che ne abbiamo oggi. Accanto ad esso, un affresco del XIV secolo, staccato dalla Cappella Maggiore, mostra una ricchezza cromatica ritrovata grazie a un accurato restauro.
Il percorso racconta anche le trasformazioni più recenti, quelle legate al “Pantheon dei Re” e degli uomini illustri. Sono esposti i busti e le memorie funebri che, per volere di vari pontefici e poi dei sovrani d’Italia, popolarono la Rotonda prima di essere in parte rimossi o spostati. Vedere questi oggetti riuniti restituisce il senso di un luogo che non è mai stato statico, ma che ha costantemente adattato la sua pelle alle esigenze religiose e politiche dei secoli, mantenendo però intatta la sua sacralità.
L’Oculus e la tecnologia al servizio dell’emozione
L’esperienza di visita è arricchita da un uso sapiente delle tecnologie immersive, pensate non per coprire la storia, ma per rivelarla. Il punto focale è l’installazione Oculus, un videomapping proiettato sulla parete che separa gli ambienti della Basilica dalla Rotonda. L’idea è geniale nella sua semplicità: il muro si “dissolve” virtualmente, permettendo al visitatore di comprendere il dialogo tra luce e architettura che caratterizza il monumento.
Il video ripercorre i momenti astronomici fondamentali, come il famoso effetto del 21 aprile, quando a Natale di Roma la luce colpisce il portale d’ingresso, evocando l’ingresso trionfale dell’imperatore. Ma c’è spazio anche per il mito: l’installazione narra la leggenda medievale secondo cui, al momento della consacrazione cristiana, i demoni pagani fuggirono terrorizzati proprio attraverso l’apertura della cupola. Il finale del video, con la pioggia di petali di rose della Pentecoste, è un omaggio poetico a una tradizione che ancora oggi incanta migliaia di fedeli.
Un plauso va infine all’attenzione per l’accessibilità. Grazie a un nuovo ascensore interno, questi spazi, un tempo raggiungibili solo tramite scale, sono ora pienamente fruibili anche da persone con disabilità motoria. È un segnale importante di come la cultura debba essere inclusiva, non solo abbattendo le barriere architettoniche, ma anche quelle cognitive, offrendo chiavi di lettura adatte a tutti i pubblici per un patrimonio che appartiene all’umanità intera.
Info utili
- Apertura: Tutti i giorni a partire dal 26 novembre 2025.
- Chiusura: Esclusa la prima domenica del mese.
- Prenotazioni: Disponibili attraverso l’app “Musei Italiani” o il portale ufficiale.
- Accesso: L’ingresso agli ambienti della Basilica di Nettuno è integrato con la visita al Pantheon e avviene tramite un passaggio interno dedicato.
- Servizi: Il percorso è accessibile tramite ascensore per visitatori con disabilità motorie.
Didascalia della foto: Sala dedicata al Pantheon di epoca imperiale romana con una esposizione di bolli laterizi
