L’Italia Media Art Festival (IMAF) del 2025 si presenta come un evento cardine per gli appassionati di videoarte e tecnologie emergenti. L’atteso appuntamento di chiusura si terrà il 22 ottobre presso la Sala Consiliare di Palazzo Valentini a Roma, nell’ambito della Rome Art Week. Sotto la direzione della giornalista Marinellys Tremamunno, questa edizione esplora il tema “Tecnologia per il bene comune: arte per una transizione giusta”, invitando gli spettatori a riflettere sull’uso della tecnologia come strumento di equità e sostenibilità. Il festival, finora ospitato a Cipro e alla Maker Faire Rome, culmina nella capitale con uno Special Screening dedicato alla presentazione di nove opere selezionate.
Un ponte tra tecnologia e arte per una società inclusiva
L’IMAF 2025 si delinea come una piattaforma che coniuga creatività e riflessione sociale attraverso la videoarte. Tra le oltre 80 proposte provenienti da tutto il mondo, solo nove opere sono state selezionate per rappresentare al meglio l’intersezione tra umanità, ambiente e progresso tecnologico. Ogni opera mette in luce le diverse estetiche digitali e analizza il rapporto tra tecnologia emergente e giustizia sociale.
La serata del 22 ottobre non sarà solo un’esperienza visiva, ma anche un’occasione di dibattito e confronto sui reali impatti della tecnologia. Moderato da Marinellys Tremamunno, l’evento vedrà la partecipazione di influenti rappresentanti del mondo dell’arte e delle istituzioni, pronti a dialogare sulle opportunità offerte dalla media art nel nostro contesto contemporaneo. L’Italia Media Art Festival punta così a connettere il pubblico con innovatori e artisti, creando un dialogo vitale tra arte e tecnologia all’insegna della responsabilità sociale.
Il dialogo tra opere e visitatori: un’esperienza immersiva
Nella selezione delle opere, la videoarte gioca un ruolo cruciale. Tra queste, “Chtonia – A Story Beyond Anthropocene” di Marco Calabrese e “A Hungry Artist” di Marco Caridad introducono prospettive uniche su realtà immaginate nel futuro e dilemmi contemporanei. Ogni opera stimola una nuova interpretazione del rapporto tra uomo e macchina, sposando estetiche elettroniche e narrazioni visive simboliche. Bruno Cerboni, Claudio Marani e gli altri artisti partecipanti forniranno contributi che promettono di lasciare un impatto duraturo.
L’evento romano, dunque, non si limita a uno scambio passivo tra l’arte e lo spettatore, ma promuove un contesto interattivo e plurale. Le installazioni di Jérémy Griffaud e Claudio Marani, ad esempio, incoraggiano un dialogo diretto tra il visitatore e l’opera, trasformando l’esperienza in un collegamento sensoriale e poetico con il mondo artistico. È attraverso questa interazione che il festival spinge verso una comprensione più profonda della tecnologia come mezzo di connessione piuttosto che di divisione.
Impegni e prospettive future per l’arte digitale
Con il sostegno di prestigiosi partner, tra cui la Città Metropolitana di Roma e Enel, IMAF 2025 dimostra un forte impegno verso l’innovazione artistica e tecnologica. Il festival non solo presenta opere d’arte digitali di eccellenza, ma rende omaggio a un’ampia varietà di voci culturali, inclusi artisti ospiti come Oksana Mas e Maria Korporal. Questi autori esplorano temi auto-reflessivi di identità, memoria e spiritualità, evidenziando la capacità dell’arte di ispirare cambiamento e resilienza.
La manifestazione offre dunque una visione avanguardistica di come arte e tecnologia possano congiungersi per costruire modelli di sviluppo equi e inclusivi. Attraverso esposizioni, conferenze e conversazioni con gli artisti, il festival diventa un palcoscenico per la condivisione di idee innovative, stimolando riflessioni su come integrare la transizione digitale nella nostra quotidianità. L’IMAF 2025 si propone così non solo come un evento artistico, ma come piattaforma per plasmare il futuro della media art in Italia e oltre.
Info utili
L’appuntamento conclusivo si terrà il 22 ottobre alle 17:00 presso la Sala Consiliare di Palazzo Valentini. Il festival è aperto al pubblico gratuitamente. È possibile accreditarsi on line, sulla piattaforma digitale Romeartweek.com
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