- Cosa: Presentazione della campagna “Sport contro la fame” promossa da Focsiv e CSI.
- Dove e Quando: Roma, sede della FAO, martedì 25 novembre.
- Perché: Per finanziare 58 progetti di sicurezza alimentare in 26 Paesi del mondo.
Roma si conferma ancora una volta il centro nevralgico della diplomazia internazionale e della solidarietà globale. In un contesto storico in cui le crisi geopolitiche e i conflitti rendono sempre più precario l’accesso alle risorse primarie per milioni di persone, la Capitale ospita un’iniziativa che unisce due mondi apparentemente distanti ma profondamente connessi nei valori: lo sport e la cooperazione internazionale. Martedì 25 novembre, gli spazi istituzionali della FAO apriranno le porte a una nuova, ambiziosa sinergia tra Focsiv e CSI (Centro Sportivo Italiano), volta a trasformare l’attività sportiva in un potente veicolo di inclusione e sostentamento per le comunità più vulnerabili del pianeta.
Un patto tra sport e cooperazione
La campagna, battezzata con il titolo evocativo Sport contro la fame e accompagnata dallo slogan “Lo sport nutre la speranza”, nasce dalla consapevolezza che il diritto al cibo è un diritto umano fondamentale, spesso calpestato o dimenticato nelle periferie del mondo. L’iniziativa vede la Focsiv, Federazione degli organismi di volontariato internazionale di ispirazione cristiana, unire le proprie forze con la rete capillare del Centro Sportivo Italiano. Questa alleanza strategica, posta sotto gli alti auspici dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, si pone un obiettivo concreto e misurabile: sostenere vitali progetti di sicurezza alimentare e nutrizione nei Paesi più svantaggiati. Non si tratta solo di beneficenza, ma di una mobilitazione strutturata che mira a coinvolgere l’opinione pubblica italiana e la comunità sportiva su temi cruciali come la sovranità alimentare.
La portata dell’intervento è vasta e ambiziosa. Sono ben 58 i progetti che beneficeranno della raccolta fondi e della sensibilizzazione, distribuiti in 26 Paesi tra Africa, America Latina, Asia e Medio Oriente. Le stime parlano di quasi 150.000 beneficiari che potranno vedere un miglioramento nelle loro condizioni di vita grazie a questa sinergia. Come sottolineato dai vertici della FAO, tra cui il Direttore Generale Aggiunto Maurizio Martina, il coraggio di agire insieme è l’unica risposta possibile davanti alle sfide della malnutrizione. L’organizzazione onusiana ha espresso il proprio orgoglio nel sostenere una campagna che mobilita energie e risorse con un vero “spirito di squadra”, portando opportunità concrete laddove spesso regna la disperazione.
Il valore sociale dell’attività sportiva
Al centro di questa narrazione c’è la convinzione che lo sport sia molto più di una semplice competizione atletica: è un linguaggio universale capace di abbattere le barriere. Citando indirettamente il pensiero di grandi leader come Nelson Mandela, la campagna ribadisce come l’attività fisica abbia il potere di cambiare il mondo, ispirando e unendo i giovani in una lingua che tutti comprendono. Vittorio Bosio, presidente nazionale del CSI, ha evidenziato come l’associazione sia attiva da anni nelle periferie globali, e come il contributo di atleti e società sportive possa diventare un volano per il cambiamento. Lo sport, sinonimo di inclusione e formazione, “deve fare la sua parte” per contrastare le disuguaglianze, trasformando ogni evento agonistico in un’occasione di solidarietà.
Dall’altra parte, la visione della cooperazione internazionale portata da Ivana Borsotto, presidente di Focsiv, illumina il ruolo sociale delle infrastrutture sportive nei contesti di povertà. Chi opera sul campo sa bene che, anche nel villaggio più sperduto o nella periferia più abbandonata, un semplice campo sportivo può diventare un luogo di aggregazione, gioia e speranza, rafforzando il tessuto comunitario. Il progetto non si limita quindi al gioco, ma utilizza lo sport come chiave d’accesso per garantire diritti primari: la produzione di cibo sano, l’accesso all’acqua potabile e il sostegno alle piccole imprese contadine. È un richiamo forte anche alla nostra Costituzione, che all’articolo 33 riconosce il valore educativo e sociale dello sport, e alla dichiarazione UNESCO che lo definisce patrimonio dell’Umanità.
Il programma dell’evento alla FAO
L’evento di lancio, previsto per il 25 novembre, si preannuncia ricco di interventi di alto profilo, a testimonianza dell’importanza istituzionale dell’iniziativa. I lavori saranno aperti dal saluto di monsignor Fernando Chica Arellano, osservatore permanente della Santa Sede presso le agenzie ONU romane (FAO, IFAD e WFP), seguito dall’intervento di Maurizio Martina. Sarà poi il turno dei protagonisti operativi, Ivana Borsotto e Vittorio Bosio, che illustreranno i dettagli di un impegno che si protrarrà per i prossimi 18 mesi. Un momento centrale sarà la presentazione dello spot promozionale della campagna, curato dallo studio di comunicazione Kapusons, destinato a veicolare il messaggio al grande pubblico.
La conferenza entrerà poi nel vivo delle storie e dei progetti. Moderata da Giampaolo Mattei, presidente di Athletica Vaticana, la sessione permetterà di conoscere da vicino alcune delle progettualità rappresentative dei 58 interventi previsti. Michele Marchetti, del CSI, illustrerà le attività sportive specifiche che supporteranno la campagna sul territorio nazionale. L’iniziativa gode inoltre del supporto di una vasta rete di media partner, tra cui Agenzia DIRE, Avvenire e i canali della comunicazione vaticana, pronti a dare voce a questa “squadra” che gioca la partita più importante: quella contro la fame.
Info utili
- Data: Martedì 25 novembre.
- Luogo: Sala Sheikh Zayed Centre, quartier generale della FAO, Roma.
- Indirizzo: Ingresso da viale delle Terme di Caracalla, 4.
- Orari: Inizio evento ore 10:00. L’arrivo è richiesto per le 9:30 per le procedure di sicurezza.
- Accesso: La partecipazione richiede l’accredito obbligatorio tramite le piattaforme indicate dagli organizzatori.
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