Daniele Mencarelli
Mondadori
Brucia l’origine di Daniele Mencarelli (Mondadori) è un romanzo sul filo invisibile che lega un luogo a chi ha scelto di andarsene. Quel legame indissolubile, fatto di amore e odio, che tiene insieme origini e identità, ma che quando è troppo stretto può trasformarsi in un cappio.
Gabriele Bilancini è uno dei dieci junior designer più quotati del mondo. Ha dato il suo nome a una poltrona diventata un pezzo d’arredamento cult, e sta per ripetere il successo con il divano Novus, dal nome di uno dei sei acquedotti che attraversano il parco omonimo, nel quartiere romano del Tuscolano, dove è cresciuto.
Quella per il disegno per lui è stata una passione da sempre, sin da bambino, quando i compagni di scuola sapevano a mala pena abbozzare una casetta, e lui aveva consegnato alla maestra il progetto di un appartamento. Da grande, trasferitosi a Milano, il suo sogno si è realizzato: Franco Zardi, il re del design, ha assunto nel suo studio quel “ragazzo romanaccio” dal talento formidabile.
Eppure, Gabriele, dentro di sé continua a sentirsi “er fijo de Mauro er pesce, meccanico de moto e motorini, manco de macchine”, che deve il suo soprannome alla scarsa loquacità.
In fondo, sotto gli abiti dell’uomo diventato l’emblema dell’eleganza milanese, c’è ancora il ragazzo di borgata con il diploma di design della regione Lazio.
Basta il ritorno al quartiere Tiburtino – dopo otto anni di lavoro instancabile e di Covid – in occasione di una visita ai genitori, perché il filo che lega ieri e oggi si trasformi in cappio. Da una parte c’è la vita di borgata, dove tutto sembra essere rimasto uguale, e gli amici d’infanzia – Marcello, Cristian, Francesco e Vanessa – siedono allo stesso tavolino dello stesso bar come se il tempo non fosse mai trascorso. Dall’altra c’è la Milano delle frequentazioni radical chic, che quando smettono gli abiti del politicamente corretto, manifestano il loro orrore per qualsiasi cosa sia “da poveracci”.
In mezzo c’è lui, Gabriele, che vive “senza una terra, senza un mondo”, sentendosi “sospeso, ovunque”. Si vergogna della sua famiglia, delle sue origini, di casa Bilancini, “un inno alle buone cose di pessimo gusto”, dai mobili commerciali alla paccottiglia appesa alle pareti. Rabbrividisce, immaginando sua maestà Franco Zardi aggirarsi in quell’appartamento.
Guardando l’abitazione in cui è cresciuto prova nostalgia e allo stesso tempo vergogna, ma è il senso di colpa il sentimento più forte. Che uomo è quello che rifiuta le proprie origini?
Il suo sguardo, ormai esterno, si posa su tutto. Come quello di un entomologo che studia una famiglia di insetti, la sua, simile a “un branco di scarafaggi”. Quello che vive non è più senso di colpa, ma la sensazione di avere un atteggiamento sacrilego.
E poi ci sono gli amici. Francesco, piombato nella depressione dopo aver visto la propria carriera di calciatore svanire nel nulla. Cristiano, che scarica i bagagli all’aeroporto di Ciampino. Vanessa, che fa la cassiera alla Lidl. Marcello, che vive con la pensione della madre.
Eppure tra loro cinque c’è amicizia, fratellanza, sincera comunione. Per questo a Gabriele manca qualcosa a cui non sa dare un nome. Forse realizzare il suo sogno è stata una maledizione, e il suo posto è lì, tra gli amici di sempre, che gli ricordano che “se c’hai un’origine come la nostra, te cacciano via, nun sarai mai de quer mondo”.
Daniele Mencarelli dipinge un ritratto nitido di chi è disposto a lasciare tutto per inseguire il proprio sogno. Ma quando l’ha realizzato, non riesce ad assaporare la vera felicità, perché è fatta anche dei sapori del passato.
Con scrittura potente e realistica, a tratti poetica, l’autore descrive le dinamiche di una storia universale, attualissima, dove chi parte pensando di lasciarsi tutto alle spalle per sempre, è destinato a un eterno ritorno.
Brucia l’origine
di Daniele Mencarelli
Mondadori
Daniele Mencarelli, poeta e narratore, nasce a Roma nel 1974. La sua più recente opera poetica è Degli amanti, non degli eroi (Mondadori, 2024). Del 2018 è il suo romanzo d’esordio, La casa degli sguardi, Mondadori (premio Volponi, premio Severino Cesari opera prima, premio John Fante opera prima). Nel 2020 esce Tutto chiede salvezza, Mondadori (finalista al premio Strega, vincitore del premio Strega Giovani, del premio Segafredo Zanetti-un libro un film, e del premio Anima per il sociale). Da questo romanzo è stata tratta per Netflix la serie omonima, con regia di Francesco Bruni. Sempre tornare (Mondadori, 2021, premio Flaiano) chiude la sua ideale trilogia autobiografica. Nel 2023, sempre per Mondadori, è uscito Fame d’aria (premio Clara Sereni). Collabora, scrivendo di cultura e società, con quotidiani e riviste. Brucia l’origine (2024) è il suo ultimo libro.