Cosa: Inaugurazione di tre nuovi centri di reclutamento per la donazione di midollo osseo.
Dove e Quando: Roma, presso gli ospedali San Filippo Neri, Santo Spirito e Sant’Andrea; presentazione avvenuta il 1 dicembre 2025.
Perché: Per aumentare le speranze di vita dei pazienti affetti da malattie del sangue attraverso la ricerca di donatori compatibili.
La solidarietà a Roma compie un passo avanti decisivo con il potenziamento della rete dedicata alla donazione di midollo osseo. Nella mattinata del 1 dicembre 2025, la storica cornice del Salone del Commendatore a Borgo Santo Spirito ha ospitato la conferenza stampa del Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. Al centro dell’incontro, l’illustrazione del lavoro e dell’organizzazione dei nuovi poli di reclutamento, un progetto che mira a trasformare la generosità dei cittadini in concrete possibilità di guarigione per molti pazienti.
L’iniziativa non è estemporanea, ma il risultato di una strategia ben precisa avviata con una convenzione stipulata nell’agosto del 2025 tra le istituzioni sanitarie e l’Associazione Donatori di Midollo Osseo (ADMO). L’obiettivo primario è chiaro e ambizioso: arruolare nuovi volontari per ampliare il registro dei donatori, offrendo così una risposta efficace a chi è in attesa di un trapianto. Alla presentazione hanno partecipato figure chiave della sanità laziale, tra cui Giuseppe Quintavalle (DG ASL Roma 1) e Francesca Milito (DG Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea), a testimonianza della sinergia messa in campo tra le diverse strutture ospedaliere della Capitale.
Una Rete Ospedaliera al Servizio della Vita
I nuovi centri di reclutamento sono già operativi da settembre e si trovano all’interno di tre presidi ospedalieri strategici per il territorio romano: il San Filippo Neri, l’Ospedale Santo Spirito e l’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea. Questa distribuzione geografica non è casuale, ma risponde all’esigenza di garantire ai potenziali donatori una più ampia accessibilità all’iscrizione all’interno del vasto territorio di Roma Capitale. Avvicinare i punti di prelievo ai cittadini significa abbattere le barriere logiche e facilitare quel primo passo fondamentale che è la tipizzazione.
Ogni polo funziona come una struttura organizzata e dedicata: si occupa di selezionare i volontari, coordinare il loro inserimento nel registro ufficiale e gestire direttamente il prelievo dei campioni di sangue necessari per le analisi genetiche. I primi risultati sono incoraggianti: da agosto 2025, la ASL Roma 1 ha già arruolato 26 nuovi donatori, con una prevalenza di adesioni presso il San Filippo Neri. Tuttavia, la strada è ancora lunga e l’apertura di questi poli rappresenta solo l’inizio di un percorso volto a sensibilizzare un numero sempre maggiore di giovani romani.
La Sfida della Compatibilità Genetica
Perché è così importante aumentare il numero degli iscritti? La risposta risiede nella natura stessa delle malattie che si combattono. Donare il midollo osseo è un gesto che può letteralmente salvare la vita a persone colpite da patologie gravi e spesso incurabili con le terapie standard, come leucemie, linfomi, mieloma e talassemia. Queste malattie del sangue colpiscono pazienti di tutte le età, inclusi purtroppo molti bambini, per i quali il trapianto di cellule staminali ematopoietiche rappresenta spesso l’unica speranza di guarigione definitiva.
Il vero ostacolo è la genetica. Il trapianto diventa una terapia salvavita efficace solo se esiste una piena compatibilità tra chi dona e chi riceve. Purtroppo, questa compatibilità genetica è estremamente rara tra individui non consanguinei. Ecco perché l’azione dei centri di reclutamento è definita “fondamentale”: ogni nuovo iscritto è una possibile chiave per aprire la porta della guarigione a un paziente in attesa. È una questione di grandi numeri: più il registro dei donatori è ampio e variegato, maggiori sono le probabilità di trovare quel “gemello genetico” capace di restituire il futuro a un malato. Come ribadito durante la presentazione: più donatori significa salvare più vite.
Come Diventare Donatori: Requisiti e Procedura
Diventare donatori è un processo semplice, sicuro e rigorosamente controllato, ma richiede specifici requisiti per tutelare sia il donatore che il ricevente. Il candidato ideale è un giovane adulto: l’età per l’iscrizione deve essere compresa tra i 18 e i 35 anni. È inoltre necessario pesare più di 50 kg ed essere in buona salute generale. Sono criteri di esclusione la presenza di anomalie genetiche, infezioni virali rilevanti, malattie cardiovascolari, oncologiche o neurologiche, così come l’aver subito pregressi trapianti. Fondamentale è anche lo stile di vita, che deve essere sano e privo di comportamenti a rischio.
L’iter nei nuovi poli romani è snello e trasparente. I candidati compilano inizialmente due moduli di consenso e una scheda anamnestica per valutare l’idoneità preliminare. Segue un colloquio con un dirigente medico. Se idonei, si procede con un piccolo prelievo ematico — per il quale non è nemmeno necessario il digiuno da cibi solidi o liquidi — finalizzato alla tipizzazione HLA e alla determinazione del gruppo sanguigno. Una volta completati questi passaggi, i dati genetici vengono inseriti nel Registro Italiano Donatori Midollo Osseo (IBMDR) e rimangono a disposizione per una possibile compatibilità fino al raggiungimento dei 55 anni di età. Un impegno che dura nel tempo, pronto a trasformarsi in vita nel momento del bisogno.
Info utili
- Ospedali aderenti: San Filippo Neri, Santo Spirito, Sant’Andrea.
- Requisiti età: Tra i 18 e i 35 anni.
- Requisiti peso: Superiore a 50 kg.
- Costo: La procedura di iscrizione e tipizzazione è gratuita per il donatore.
