- Cosa: La seconda edizione dell’AntropoCine Film Fest, rassegna di cinema ambientale e impegno civile.
- Dove e Quando: Roma, Cinema delle Province (3 dicembre) e Spazio Extra di Libera (4-5 dicembre).
- Perché: Per esplorare l’ecologia attraverso il cinema, con un focus speciale sulla legalità e la tutela del mare.
Torna nella Capitale un appuntamento fondamentale per chi crede che la settima arte possa essere uno strumento potente di cambiamento e consapevolezza. Dal 3 dicembre prende il via la seconda edizione dell’AntropoCine Film Fest, una manifestazione che intreccia proiezioni, anticipazioni e riflessioni profonde sui diversi modi di raccontare l’ambiente. Curata dall’Associazione culturale Roma Green, la rassegna si distingue per la prestigiosa collaborazione con il festival Clorofilla Film Fest e l’associazione Libera, creando un ponte ideale tra ecologia e giustizia sociale.
Quest’anno il festival si amplia e abita due luoghi simbolo della cultura romana. L’apertura è affidata allo schermo storico del Cinema delle Province, per poi spostarsi, nelle giornate successive, presso lo Spazio Extra di Libera, un hub multimediale dedicato alla memoria e all’impegno. Un segnale forte che testimonia come il cinema italiano stia sviluppando una sensibilità sempre più acuta verso le tematiche “green”, tanto da poter parlare ormai a pieno titolo di un vero e proprio “Ecocinema italiano”, capace di unire l’estetica cinematografica all’urgenza della denuncia politica e ambientale.
Il respiro del mare e le sfide del clima
La serata inaugurale di mercoledì 3 dicembre si apre con un viaggio emotivo negli abissi e nelle criticità dei nostri oceani, mettendo al centro la fragilità degli ecosistemi marini. Dopo i saluti istituzionali di Livio De Santoli della Sapienza e dell’Assessore Fabrizio Rufo, il pubblico potrà assistere alla proiezione del documentario Breath. Firmato dalla regista Ilaria Congiu, il film (72 minuti) esplora il cambiamento climatico, l’inquinamento e la pesca industriale attraverso lo sguardo intimo di chi ha visto il mare mutare nel corso degli anni. Un’occasione preziosa per il dibattito, arricchita dalla presenza di Mila Cataldo di Marevivo, associazione che ha sostenuto il progetto insieme a Legambiente, sottolineando l’importanza della sinergia tra associazionismo e produzione culturale.
A completare questo primo capitolo dedicato all’acqua, la programmazione offre due cortometraggi di grande impatto visivo che mostrano due facce diverse della narrazione naturalistica. Si scende nelle profondità dell’isola di Linosa con Aethusa, il mare svelato di Claudio Valerio, un’esplorazione del mondo sottomarino che promette di stupire per la bellezza delle immagini e la ricchezza della biodiversità mostrata. Segue L’uccello imbroglione di David De Lillo Salucci, che cambia registro narrativo raccontando una storia di fantasia su un volatile dalle doti ingannatrici, dimostrando come la natura possa essere raccontata anche attraverso la lente dell’immaginazione e della favola ecologica.
Diritti animali e crisi globale
Spostandosi allo Spazio Extra di Libera, il festival alza l’asticella della denuncia sociale e dell’attivismo. La giornata di giovedì 4 dicembre è un denso percorso attraverso cinque pellicole che toccano nervi scoperti della nostra contemporaneità. Si parte alle 20.00 con un focus sul mondo animale: apre il corto Lui mi aspetta di Fabio Fontana, storia di un’amicizia inusuale tra uomo e uccelli, seguito dal lungometraggio L’ultimo spettacolo. Diretto da Andrea Morabito e prodotto dalla LAV, questo film-denuncia affronta il tema dello sfruttamento nei circhi, ripercorrendo la lunga battaglia giudiziaria dell’associazione; in sala sarà presente anche il presidente LAV, Gianluca Felicetti, per approfondire il tema dei diritti degli animali non umani.
La serata prosegue con uno sguardo sulla crisi climatica globale e sulle sue ripercussioni sociali. Il documentario Il prezzo che paghiamo di Sara Manisera intreccia le vite di persone comuni colpite dall’industria dei combustibili fossili, un’opera patrocinata da Greenpeace che mette in luce le responsabilità delle grandi corporation energetiche. A chiudere, due opere che riportano l’attenzione sulla quotidianità e sulle nuove generazioni: Questi ragazzi di Renato Chiocca, dedicato al mondo scolastico, e Le piccole cose di Giuseppe Cacace e Guido Massimo Calanca, un invito delicato a rivalutare i gesti minimi che compongono la nostra vita di tutti i giorni, suggerendo che il cambiamento parte anche dalle piccole scelte individuali.
Legalità, memoria e “Navi a perdere”
Il gran finale di venerdì 5 dicembre sancisce l’unione definitiva tra cinema, tutela ambientale e impegno civile antimafia. La serata ospiterà la premiazione congiunta che vedrà designare i vincitori delle rassegne Clorofilla e AntropoCine, giudicati da una giuria di esperti composta da giornalisti, biologi, artisti e attivisti dei Fridays for Future. Ma il cuore pulsante dell’evento sarà il reading concert “Non sopporto le cose storte”, un momento di spettacolo che si fa memoria storica e denuncia attuale.
Attraverso i testi di Andrea Carnì, ricercatore sulla criminalità organizzata, e le musiche del cantautore italo-tedesco Fabio Macagnino, verrà ricostruita la tragica e oscura vicenda delle “navi a perdere”, le imbarcazioni affondate nel Mediterraneo con carichi radioattivi. La performance è un tributo necessario al comandante Natale De Grazia, a trent’anni dalla sua morte sospetta avvenuta mentre indagava proprio su questi traffici illeciti. Durante il festival, inoltre, sarà possibile visitare il percorso multimediale Extralibera, dedicato alle vittime innocenti delle mafie, incluse quelle figure eroiche che hanno perso la vita per difendere la nostra terra dalle ecomafie.
Info utili
- Ingresso: Gratuito.
- Location 1: Cinema delle Province, Viale delle Province 41 (3 dicembre, h 20.30).
- Location 2: Spazio Extra di Libera, Via Stamira 5 (4-5 dicembre, h 20.00).
- Mostra: Percorso Extralibera visitabile il 4-5 dicembre dalle ore 17.00 (prenotazioni sul sito di Extra Libera).
- Trasporti: Metro B (fermata Piazza Bologna o Tiburtina); Autobus 310, 495, 542, 61, 62.
