di M. Valentini, L. Moberg, S. Berterame
Armando Editore
27 luglio 2019: in un post su Facebook una donna pubblica la foto del proprio volto, completamente tumefatto. “Mi chiamo Linda Charlotta Moberg, ho 45 anni. Il giorno del mio compleanno sono stata picchiata selvaggiamente dal mio ex marito con un bastone di metallo.”
La sera dell’aggressione, Linda, agonizzante in una pozza di sangue, aveva pensato di morire, e il suo pensiero era andato ai due figli. Invece, incredibilmente, sopravvive all’episodio culminante di una violenza durata venti anni.
Linda rinasce, e decide di dare un significato alla sua storia aiutando altre vittime di violenza di genere. Dalla sua vicenda nasce così Le due vite di Linda (Armando Editore), dove i giornalisti Simona Berterame e Mauro Valentini raccolgono la testimonianza cruda ma accorata, di una battaglia giudiziaria e personale che può incoraggiare altre donne ad uscire dalla spirale degli abusi.
Se potesse, la Linda Moberg di oggi, che ha coraggiosamente ripreso in mano la propria esistenza, cosa direbbe a quella di ieri?
LM: Io sono sempre stata forte ma non lo sapevo. Lui mi aveva annullata. Direi alla donna che subiva violenza che tacere non serve a nulla. Che un uomo violento non cambia anche se lo promette, chiede perdono e piange. Che una vita vale tanto … E trascorrere la vita camminando in punta dei piedi e scusandosi di esistere non è vivere ma sopravvivere. Direi alla donna che soffriva di denunciare, di parlare e di mettere da parte la paura di mostrarsi fragile. Non si è mai soli nell’ avere un problema, ma solo parlando si scopre che si è in tanti.
Lei scrive di essere rinata. Com’è la seconda vita di Linda?
LM: Sono rinata quel giorno… l’epilogo di 20 anni di violenza. Poteva finire quel giorno. Invece ho avuto una seconda opportunità. Potevo rifiutare quella seconda opportunità e decidere di restare vittima. Invece ho creduto e credo di essere sopravvissuta per portare avanti una missione per le donne e i loro figli, per evitare loro ulteriore sofferenza. Nel nome di chi tragicamente, credendo nell’amore, ha trovato la morte.
Una domanda che spesso mi fanno è: “Ma credi ancora negli uomini?”. Ho sempre creduto negli uomini, non credo nei malvagi e nei violenti. Oggi sono un’ attivista contro la violenza di genere. Vado nelle scuole e parlo con i ragazzi, che rappresentano la speranza di un futuro migliore. Credo nella prevenzione, non più nella punizione. Purtroppo a chi è violento non importa di una condanna di due anni o di un ergastolo, colpisce lo stesso.
Sono grata alla vita e cerco di sorridere il più che posso, e quando chiedo a una persona come sta…ascolto attentamente la risposta.
E in questa seconda vita … non resto in silenzio, ma dico le cose come stanno. Un tempo sentivo odore di pericolo, oggi sento l’odore della libertà.
Simona Berterame, da giornalista e da donna, si è proposta di raccontare la vicenda di Linda da un’angolazione particolare?
SB: Non volevo che Linda fosse raccontata come una “vittima esemplare” o, al contrario, come un personaggio stereotipato. Cadere nella vittimizzazione secondaria raccontando storie come quella di Linda è fin troppo semplice.
Il mio obiettivo è stato quello di restituirle complessità, contraddizioni, forza e fragilità, proprio come accade nelle persone reali. Mi sono impegnata, insieme al collega Mauro Valentini, a non ridurre la sua storia a un’etichetta o a un caso di cronaca: volevo che emergesse la sua vera voce, il suo modo di stare al mondo, tutti i suoi ragionamenti e le sue scelte. Volevo che i lettori potessero ritrovarsi nel racconto di Linda e riconoscersi nelle sue parole senza giudizio, ma percorrendo insieme a lei la linea temporale delle sue due vite.
Mauro Valentini, lei scrive che è stata la storia di Linda a cercare lei, non il contrario. Perché?
MV: Perché conoscevo Linda nella sua prima vita, e quando lei, con grande coraggio, ha deciso di renderla pubblica, ho pensato che raccontando la sua storia di reazione e rivincita, si potesse in qualche modo restituire speranza. Così che quando Simona Berterame, che conoscevo bene e di cui ammiravo la capacità, mi ha espresso quello che era lo stesso desiderio mio, ci siamo detti che forse era proprio la storia di Linda la storia giusta da scrivere. E da portare nei cuori di chi leggerà.
Oggi una situazione simile potrebbe ripetersi in termini di procedimento giudiziario e di esito?
MV: Ci sono strumenti legislativi, come il codice Rosso, che oggi, a differenza del 2019, potrebbero certamente far partire un iter giudiziario più veloce e severo contro chi commette quello che il carnefice di Linda ha commesso. Ma assistiamo ahimè comunque ancora a tante sentenze di non condanna che spesso i cittadini stentano a comprendere. Per questo occorre narrare. Raccontare. Esserci. Noi come giornalisti possiamo fare la nostra parte. Ma la devono fare tutti. Vigilare e denunciare. Per il bene di tutti.
Le due vite di Linda
di Mauro Valentini, Linda Moberg e Simona Berterame
Armando Editore
Simona Berterame. Giornalista e video-maker, nata e cresciuta a Roma.
Ha seguito alcune delle vicende di cronaca nera più note degli ultimi anni, come il caso Marco Vannini, Luca Varani e Pamela Mastropietro. Socio fondatore di Gvpress (Associazione italiana giornalisti video-maker), opinionista e moderatrice di eventi. Curatrice di workshop e lezioni sul mondo dell’informazione e vincitrice di premi giornalistici, tra cui il Premio Angelo Maria Palmieri nel 2023 e il Premio Letizia Leviti nel 2019.
Linda Moberg. Nata a Stoccolma, nel 1993 si trasferisce a Roma, dove vive tutt’ora.
Dedica la sua “seconda vita” a combattere la violenza di genere, testimoniando che è possibile uscire dalla spirale degli abusi.
Mauro Valentini, giornalista e scrittore. Nel 2020 è stato tra i primi dieci libri più venduti in Italia con Mio figlio Marco – La verità sul caso Vannini (Armando Editore), scritto con Marina Conte. Sempre con Armando Editore ha pubblicato, tra gli altri: Mirella Gregori – Cronaca di una scomparsa, Marta Russo – Il Mistero della Sapienza (secondo al premio Piersanti Mattarella e primo al Costa D’Amalfi), Ciccio e Tore – Il mistero di Gravina. Con quest’opera ha vinto il premio Nadia Toffa 2023 per la sezione libri d’inchiesta, e si è classificato secondo al Premio Piersanti Mattarella 2019. Nel 2022 ha pubblicato il suo secondo romanzo: Cesare (Come Quando Fuori Piove) con cui ha vinto il premio Giallo al Centro.
