Andrea Bajani
Feltrinelli
Non occorre scomodare Tolstoj, per comprendere che la famiglia descritta da Andrea Bajani ne L’anniversario (Feltrinelli), è davvero infelice a modo suo. Lo è per l’aria avvelenata che vi si respira, per le dinamiche interpersonali patologiche, e soprattutto per il clima, sempre sull’orlo della bufera.
Protagonisti di questo romanzo familiare crudo e dissacrante sono un padre iracondo, una madre invisibile, un figlio succube e una sorella “antagonista”, l’unica figura – anche se marginale – che tenta una ribellione. Di nessuno di loro viene riferito il nome, né fornita una descrizione fisica.
Sono una delle tante famiglie che durante la cosiddetta migrazione interna, hanno lasciato l’Italia centro-meridionale per trasferirsi al Nord in cerca di fortuna. Il loro è stato uno spostamento anomalo, dalla capitale alla periferia. Si sono lasciati alle spalle la Roma degli anni di piombo e della strategia della tensione, per trasferirsi in un paesino rurale del Piemonte, a causa dell’impiego del capofamiglia.
“Si possono abbandonare i propri genitori? O meglio, ci si può sottrarre a loro, semplicemente togliendo il proprio corpo di mezzo con un gesto netto e definitivo?”, chiede l’autore. La risposta – ammesso che esista – va cercata nella geografia emotiva, dai confini indefiniti, propria della famiglia italiana. Nei suoi tratti sociali e identitari vincolati ai geni e alla parentela. Nel caso in cui si scelga la lontananza, vige comunque un “obbligo di firma”, perlomeno in occasione del Natale.
La distanza, in questo caso, è quella che il protagonista mette tra sé e un nucleo familiare patriarcale, dove un padre tirannico – in preda a continui scoppi d’ira – detta legge ed esercita un potere assoluto. La madre, dal canto suo, è una figura opaca, ormai annullata. Nel punto cieco del loro rapporto – un incendio che produce una distruzione continua – si muove il figlio, diviso tra un sentimento di idolatria e tentativi di legittima difesa.
“Non devi credermi. Perché una ferita al cuore è anche una ferita alla mente”, mette in guardia l’autore in esergo, attraverso le parole della poetessa Louise Glück. La narrazione – sofferta ma puntuale – rivela infatti le difficoltà della ricostruzione di un passato che si preferirebbe dimenticare. Il linguaggio è sempre teso tra il potere salvifico della verità e la consolazione dell’oblio.
Il meccanismo di difesa della rimozione è sempre in agguato. “Va tutto bene”, afferma la madre, mentre una ferita alla testa le colora i capelli di sangue. Così, dopo la versione di un incidente domestico, i poliziotti, allertati dai vicini, se ne vanno, lasciando dietro la porta una devastazione. Vetri ovunque, mobili fracassati, e una quiete disperata.
È successo veramente? Alcune volte non servono parole per commentare scene già successe. In altre è il carnefice che impone alle sue vittime un silenzio punitivo, una sorta di vendetta che segue il giorno in cui tutto è andato in pezzi per l’ennesima volta.
Eppure, talvolta le parole sono liberatorie. Aiutano a guarire le ferite del corpo e dell’anima. Ed è questo il percorso che intraprende l’io-narrante, cercando la propria voce. Ci sarà un’ultima volta, in un clima tanto surreale quanto abituale: la madre chiusa nel suo spazio di rinuncia, e il padre sempre sull’orlo di una deriva. La replica del canovaccio va ancora in scena: il carnefice, la vittima, e il figlio impegnato in una mediazione impossibile.
“Tornerai a trovarci?”, chiede la madre affacciata sulle scale, nascosta dietro le spalle del marito, come sempre nella sua vita.
La risposta verrà consegnata al lettore nel giorno di un anniversario speciale, a distanza di tanti anni, attraverso un racconto che riportando in superficie il rimosso, riscatta l’uomo dal suo passato.
Con L’anniversario, Andrea Bajani ha vinto la LXXIX edizione del Premio Strega.
L’anniversario
di Andrea Bajani
Feltrinelli
Andrea Bajani è nato a Roma nel 1975. È autore, fra gli altri, dei romanzi Cordiali saluti (Einaudi 2005), Se consideri le colpe (Einaudi 2007, Feltrinelli UE 2021; premi Super Mondello, Brancati, Recanati e Lo Straniero), Ogni promessa (Einaudi 2010, Feltrinelli UE 2021; premio Bagutta), Mi riconosci (2013), La gentile clientela (2013) e Il libro delle case (2021, finalista al premio Strega e al premio Campiello). È inoltre autore dei volumi di poesie Promemoria (Einaudi 2017), Dimora naturale (Einaudi 2020) e L’amore viene prima (Feltrinelli, 2022).
I suoi libri sono tradotti in 17 Paesi. È writer in residence presso la Rice University di Houston, in Texas.