- Cosa: “Sembri tua madre”, commedia drammatica scritta e diretta da Francesca Bruni.
- Dove e Quando: Teatro Trastevere (Roma), dal 3 al 7 Dicembre 2025.
- Perché: Un viaggio emozionante nelle dinamiche familiari e nel tempo che non passa mai davvero, tra ironia e colpi di scena.
Nel cuore pulsante di uno dei quartieri più iconici della Capitale, il Teatro Trastevere si prepara ad accogliere una nuova produzione che promette di toccare le corde più intime del pubblico romano e non solo. Dal 3 al 7 dicembre 2025, il palcoscenico di Via Jacopa de’ Settesoli ospiterà Sembri tua madre, un’opera scritta e diretta da Francesca Bruni. In un periodo dell’anno in cui le riflessioni sul tempo che passa e sui legami familiari si fanno fisiologicamente più intense, questa commedia drammatica si inserisce perfettamente nel cartellone, offrendo uno spaccato di vita che oscilla tra il rassicurante calore domestico e l’inquietudine delle verità non dette.
Lo spettacolo rappresenta un nuovo tassello nel percorso artistico della Bruni, che torna a indagare le profondità delle relazioni umane dopo i successi di Maria Antonietta – L’ultima regina di Francia e Il Mostro dagli Occhi Verdi. Questa volta, però, l’attenzione si sposta dal grande affresco storico o mitologico alla dimensione micro-sociale della famiglia, un universo in cui il tempo sembra seguire regole proprie, piegandosi e riavvolgendosi su se stesso.
La cucina come microcosmo dell’anima
Tutto ha inizio in un ambiente che non potrebbe essere più familiare per lo spettatore: una cucina romana. Tra il profumo inconfondibile del caffè che sale dalla moka e il fruscio nostalgico di un giradischi, prende vita la quotidianità di una coppia e della loro famiglia. Apparentemente, ci troviamo di fronte a una rappresentazione semplice, fatta di quei piccoli rituali che compongono l’ossatura di ogni convivenza: battute scambiate distrattamente, ricordi condivisi, abitudini consolidate. È il linguaggio di un amore imperfetto ma tenace, costruito su pazienza e silenzi che dicono più di mille parole.
Tuttavia, come spesso accade nella drammaturgia contemporanea più raffinata, la normalità è solo una superficie sottile pronta a incrinarsi. Sembri tua madre non è semplicemente un ritratto di famiglia, ma un’analisi lucida sulle “eredità invisibili”. La narrazione esplora quel meccanismo, spesso inconscio, che ci porta a replicare gesti e parole dei nostri genitori. La cucina diventa così un luogo della memoria dove il tempo non scorre in linea retta. Le vite si ripetono, le somiglianze affiorano all’improvviso facendo paura, e le verità rimaste sepolte per anni trovano il modo di emergere, costringendo i personaggi – e il pubblico – a fare i conti con le proprie radici.
Tra realismo cinematografico e suggestioni musicali
La cifra stilistica di Francesca Bruni, ormai riconoscibile per la sua capacità di intrecciare linguaggio teatrale e suggestioni cinematografiche, emerge prepotentemente nelle scelte di regia. L’allestimento scenico punta su un realismo caldo, fatto di oggetti tangibili che raccontano storie, ma che viene costantemente sfidato da un uso sapiente delle luci e delle atmosfere. Non siamo di fronte a un naturalismo sterile, ma a una rappresentazione che sa farsi onirica quando il flusso dei ricordi prende il sopravvento sul presente.
Un ruolo fondamentale in questa architettura emotiva è giocato dalla colonna sonora. La musica non è un semplice riempitivo, ma agisce come un personaggio invisibile in scena, capace di evocare epoche distanti e stati d’animo contrastanti. La scelta di accostare icone musicali diametralmente opposte, come l’anima soul di Nina Simone e il pop contemporaneo di Taylor Swift, non è casuale: serve a sottolineare il divario generazionale ma anche l’universalità di certi sentimenti che attraversano il tempo. Questo mix sonoro accompagna lo spettatore in un viaggio che è al contempo uditivo ed emotivo, rafforzando l’idea che, all’interno delle mura domestiche, passato e presente convivano in un eterno ritorno.
Uno spettacolo che inganna per svelare la verità
La forza di Sembri tua madre risiede nella sua capacità di sorprendere. Si presenta come uno spettacolo semplice, una commedia dolceamara su dinamiche note, finché non smette di esserlo. La drammaturgia è costruita per accompagnare il pubblico in una zona di comfort, per poi ribaltare le prospettive e mostrare come la percezione della realtà possa essere fallace. È un racconto di vite che si specchiano l’una nell’altra, dove l’ironia lascia spazio all’emozione pura e dove il confine tra ciò che siamo e ciò che abbiamo ereditato diventa sempre più labile.
L’intento della regista è chiaro: raccontare come il tempo in una famiglia non passi mai davvero. Ogni gesto resta nell’aria, ogni parola non detta continua a risuonare finché non viene ascoltata. Il cast, composto da Roberto Pesaresi, Daniela Bianchi, Francesco Della Torre, Giulia Mataloni e Michel Berinucci, è chiamato a una prova attoriale complessa, dovendo gestire registri che variano dalla leggerezza della commedia alla densità del dramma psicologico. Il risultato è un’opera che, come suggerisce la stessa produzione, invoglierà il pubblico a tornare in sala, per rivedere lo spettacolo e scoprire dove, e come, è stato ingannato dalla sua stessa percezione.
Info utili
- Indirizzo: Teatro Trastevere, Via Jacopa de’ Settesoli, 3 – Roma.
- Orari: Giorni feriali ore 21:00, festivi ore 17:30.
- Biglietti: Intero € 15.00, Ridotto € 13.00 (prevista tessera associativa).
- Produzione: Senz’Arte né Parte.
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