- Cosa: Il ritorno in scena dello spettacolo cult di Copi, interpretato da Eva Robin’s e diretto da Andrea Adriatico.
- Dove e Quando: All’OFF/OFF Theatre di Roma, da venerdì 28 a domenica 30 novembre 2025.
- Perché: Per celebrare il ventesimo anniversario di una pièce surreale e graffiante che indaga la solitudine contemporanea.
Il teatro ha la capacità unica di trasformare la ripetizione in rito, e ci sono spettacoli che, sfidando il passare del tempo, acquisiscono nuove sfumature a ogni replica. È il caso de Il Frigo, opera iconica del drammaturgo franco-argentino Copi, che si prepara a celebrare un traguardo significativo. Per festeggiare i vent’anni di repliche sui palcoscenici italiani, la produzione fa tappa nel cuore di Roma, precisamente negli spazi eleganti dell’OFF/OFF Theatre in Via Giulia. Questa ricorrenza non è solo una celebrazione della longevità artistica di un progetto, ma un’opportunità per il pubblico di confrontarsi nuovamente con un testo che, sotto la patina del grottesco, nasconde una lucidità disarmante sulle fobie umane.
Protagonista assoluta di questo viaggio teatrale è Eva Robin’s, musa perfetta per l’universo sfaccettato e ambiguo di Copi. Sotto la direzione attenta di Andrea Adriatico, l’attrice torna a vestire i panni di un personaggio che sembra esserle stato cucito addosso, in un monologo che oscilla tra la farsa tragica e l’allucinazione. L’evento, che avrà luogo nell’ultimo fine settimana di novembre 2025, rappresenta un momento di sintesi artistica per la compagnia Teatri di Vita, che da anni dedica un’attenzione filologica e appassionata all’opera dell’autore sudamericano, mantenendo viva la sua eredità culturale in un panorama teatrale che ha sempre bisogno di voci fuori dal coro.
Un anniversario speciale in Via Giulia
Il ritorno de Il Frigo non è una semplice ripresa, ma un vero e proprio evento celebrativo. Da quando Andrea Adriatico ha deciso di portare in scena questo testo vent’anni fa, lo spettacolo ha attraversato l’Italia riempiendo le sale e raccogliendo consensi trasversali. La scelta di festeggiare questo anniversario all’OFF/OFF Theatre non è casuale: il teatro di Via Giulia, sotto la direzione artistica di Silvano Spada, si è affermato come uno dei luoghi più ricettivi per la drammaturgia contemporanea e per le performance che sfidano le convenzioni. La produzione, curata da L’Altra Soc. Coop. e Teatri di Vita, si avvale del sostegno di importanti istituzioni come il Comune di Bologna, la Regione Emilia Romagna e il MiC, testimoniando il valore culturale riconosciuto a questo progetto longevo.
L’allestimento visivo gioca un ruolo fondamentale nella riuscita dello spettacolo. Le scene e i costumi, firmati da Andrea Cinelli con la consulenza di Maurizio Bovi, contribuiscono a creare quell’atmosfera di straniamento necessaria per entrare nel mondo di Copi. Un tocco di classe ulteriore è dato dalla collaborazione con il repertorio vintage di A.N.G.E.L.O., che arricchisce la messa in scena con dettagli estetici che sottolineano il carattere atemporale, eppure stilisticamente definito, dell’opera. La cura tecnica di Francesco Bonati e Giovanni Magaglio assicura che la macchina teatrale funzioni perfettamente, permettendo al pubblico di immergersi completamente nel flusso di coscienza, a tratti delirante, che si dipana sul palco.
L’universo irriverente e tragico di Copi
Al centro di tutto c’è la scrittura inconfondibile di Copi, pseudonimo di Raúl Damonte Botana, geniale autore, disegnatore e drammaturgo morto nel 1987. Il Frigo è considerato uno dei testi più vorticosi della sua produzione, un concentrato delle sue ossessioni tematiche e stilistiche. Noto al grande pubblico anche per i suoi fumetti, come la celebre Donna Seduta, Copi aveva la rara capacità di ridere con sprezzante ironia delle disgrazie umane, trasformando l’angoscia in una forma d’arte grottesca. In questo testo, tutti i suoi temi ricorrenti — dai sessi indefiniti alla violenza a ripetizione — vengono esplorati con una ferocia che non lascia scampo allo spettatore, costringendolo a ridere e a riflettere contemporaneamente.
La trama, se così si può definire, ruota attorno all’incommensurabile solitudine di una donna chiusa in casa, che cerca di ingannare le proprie fobie e angosce proiettando all’esterno un mondo immaginario. Il frigorifero del titolo diventa un totem, un oggetto scenico che catalizza le paure e le fantasie della protagonista. Attraverso un meccanismo che ricorda un “trip lisergico”, come suggerito dalla critica, la donna immagina personaggi a ripetizione che invadono il suo spazio vitale. È una rappresentazione della mente umana sotto pressione, dove la realtà si sgretola lasciando spazio a una teatralità cinica e pungente, tipica di quell’umorismo nero che ha reso Copi un maestro del teatro dell’assurdo del secondo Novecento.
Eva Robin’s: maschera perfetta della solitudine
A incarnare questa eroina surreale è, come detto, Eva Robin’s. La sua performance è il fulcro su cui ruota l’intero ingranaggio scenico. Ironica, affascinante e cinica, Eva riesce a dominare il palco con una presenza magnetica, gestendo un monologo complesso che richiede non solo doti attoriali notevoli, ma anche una grande resistenza fisica ed emotiva. Il testo sembra scritto appositamente per le sue corde interpretative: la sua capacità di navigare tra le ambiguità e di restituire una figura femminile sfaccettata e mai banale è ciò che ha reso questo spettacolo un successo duraturo nel tempo.
La regia di Adriatico guida l’attrice in un crescendo vorticoso di parole e situazioni che ricordano il ritmo serrato di un fumetto tragicomico. Eva Robin’s non si limita a recitare; ella abita lo spazio scenico trasformando le parole di Copi in carne viva. La sua interpretazione mette in luce la profonda umanità che si cela dietro le maschere grottesche immaginate dall’autore. In un’epoca in cui la solitudine è spesso mascherata dalla connessione digitale, vedere in scena la rappresentazione cruda dell’isolamento, filtrata attraverso l’occhio dissacrante di Copi e la voce unica di Eva Robin’s, diventa un’esperienza catartica necessaria, un’occasione imperdibile per le nuove generazioni di scoprire un teatro “inopportuno” e vitalissimo.
Info utili
- Indirizzo: OFF/OFF Theatre, Via Giulia 20, Roma.
- Date: Da venerdì 28 a domenica 30 novembre 2025.
- Orari: Venerdì e Sabato ore 21.00; Domenica ore 17.00.
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