- Cosa: Presentati i risultati del Centro Antiviolenza “S.O.S. LEI”: oltre 1.100 contatti e 180 donne supportate in due anni.
- Dove e Quando: Roma, Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS. Dati aggiornati a ottobre 2025.
- Perché: Un modello virtuoso di sanità pubblica che trasforma l’ospedale da luogo di cura a spazio di rinascita e protezione.
Roma si prepara a celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne con dati alla mano e progetti concreti che guardano al futuro. Non si tratta solo di commemorazione, ma di un bilancio operativo: quello del Centro Antiviolenza “S.O.S. LEI” del Policlinico Gemelli. Una realtà nata dalla sinergia tra eccellenza sanitaria, associazionismo e imprenditoria privata, che ha saputo trasformare un corridoio di ospedale in una via d’uscita per centinaia di donne.
L’iniziativa, frutto della partnership tra Wind Tre, la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS e l’Associazione Assolei, ha dimostrato come la lotta alla violenza di genere non sia solo una questione di ordine pubblico, ma una priorità sanitaria. Durante il convegno “Dalla violenza alla malattia”, esperti e docenti hanno ribadito un concetto fondamentale: curare le ferite fisiche è solo il primo passo; la vera guarigione passa attraverso la riconquista della propria libertà e autonomia.
Oltre i numeri: la fotografia di un fenomeno trasversale
Analizzare i dati raccolti dal Centro “S.O.S. LEI” tra marzo 2023 e ottobre 2025 significa guardare in faccia la realtà sociale del nostro territorio, spesso ben diversa dagli stereotipi comuni. I numeri parlano chiaro e sfatano il mito che la violenza sia relegata a specifici contesti culturali o di marginalità: su oltre 1.100 contatti telefonici e 180 percorsi di uscita dalla violenza attivati, emerge una natura profondamente trasversale del fenomeno.
Un dato colpisce su tutti: nel solo 2025, oltre il 77% delle donne seguite è di nazionalità italiana. Questo evidenzia come la violenza domestica e di genere sia una piaga radicata nel tessuto sociale locale, mentre le donne straniere (23%) continuano purtroppo a incontrare barriere linguistiche e culturali che rendono più difficile l’accesso ai servizi di supporto. Anche l’analisi anagrafica offre spunti di riflessione cruciali: sebbene la fascia d’età predominante sia quella sopra i 40 anni (54,3%), c’è un allarmante 42,4% di vittime tra i 18 e i 40 anni e, dato ancora più drammatico, un 3% di minorenni coinvolte.
Le forme di abuso rilevate non si limitano a quelle fisiche o verbali, purtroppo le più comuni. Gli operatori del Centro hanno registrato un’evoluzione delle dinamiche di controllo, con l’emergere della violenza digitale e dello stalking (3%) e della violenza economica (13%). Quest’ultima, in particolare, rappresenta una catena invisibile che impedisce alle donne di lasciare il partner abusante per mancanza di autonomia finanziaria, rendendo il supporto legale e psicologico offerto dal Centro ancora più vitale.
Il Pronto Soccorso come porta sulla libertà
Il posizionamento strategico di “S.O.S. LEI” all’interno del Policlinico Gemelli non è casuale. L’ospedale diventa spesso il primo, e talvolta l’unico, luogo “neutro” dove una donna vittima di violenza può recarsi senza destare sospetti nel partner maltrattante. I dati confermano questa dinamica: nel corso del 2025, quasi l’80% degli accessi è pervenuto direttamente dal Pronto Soccorso o dai reparti ospedalieri.
Questo passaggio è fondamentale per comprendere il valore del progetto. Quando una donna arriva in ospedale per le ferite del corpo, trova nel personale sanitario formato e nel Comitato RiViGe (Risposta alla Violenza di Genere) una rete di protezione immediata. Sapere che un luogo istituzionale sanitario non si limita a suturare una ferita, ma è pronto a farsi carico del trauma nella sua interezza, offre alle vittime la consapevolezza necessaria per intraprendere percorsi di denuncia e allontanamento. La collaborazione stretta con le Forze dell’Ordine per la redazione delle denunce e la ricerca di case rifugio chiude il cerchio della sicurezza, garantendo che nessuna donna venga lasciata sola dopo le dimissioni mediche.
L’approccio integrato, che vede lavorare fianco a fianco medici, psicologi e legali, trasforma la “cura” in “presa in carico”. Non si tratta più solo di medicina d’urgenza, ma di sanità pubblica che agisce sulla prevenzione e sul recupero sociale, riconoscendo la violenza come un determinante di salute negativo che impatta l’intera collettività.
Una sinergia che guarda al futuro: l’impegno per il 2026
La continuità è l’elemento chiave per l’efficacia di un Centro Antiviolenza. Le donne devono sapere che quella porta è aperta e che c’è qualcuno pronto a rispondere. In questo contesto, il ruolo del partner privato si è rivelato determinante. Wind Tre non solo ha confermato il proprio sostegno economico anche per l’anno 2026, ma attraverso una raccolta fondi interna che ha coinvolto i dipendenti, ha permesso un ampliamento concreto dei servizi.
Dallo scorso aprile 2025, infatti, il Centro ha potuto estendere gli orari di apertura includendo anche il venerdì mattina, oltre ai consueti lunedì e mercoledì. Questo potenziamento del servizio risponde a una necessità di tempestività: quando scatta la decisione di chiedere aiuto, la risposta deve essere immediata. L’impegno aziendale si traduce così in ore di ascolto, in turni coperti e in una reperibilità telefonica h24 gestita dalle operatrici esperte di Assolei APS.
La visione condivisa tra l’azienda di telecomunicazioni e l’istituzione sanitaria è che l’inclusione e la parità di genere non siano concetti astratti da celebrare una volta l’anno, ma obiettivi misurabili. Investire in percorsi di empowerment femminile e garantire spazi sicuri significa lavorare per un cambiamento culturale profondo, dove le aziende e le istituzioni si fanno “comunità” attorno a chi è più vulnerabile.
Info utili
Per chiunque si trovi in situazione di difficoltà o conosca qualcuno che necessita di aiuto, ecco i riferimenti del Centro Antiviolenza presso il Policlinico Gemelli:
- Indirizzo: Ingresso riservato esterno al Pronto Soccorso del Policlinico Gemelli, Roma.
- Orari di apertura in sede:
- Lunedì: 9.30 – 12.30
- Mercoledì: 14.00 – 17.00
- Venerdì: 09.00 – 12.30
- Contatto d’emergenza: Reperibilità h24 al numero 320.346.4044 (disponibile anche via SMS e WhatsApp).
- Nota: Negli altri giorni l’assistenza è garantita presso le altre sedi di Assolei.
