- Cosa: Una settimana ricca di appuntamenti che spaziano dalla rilettura di Amleto alla satira di Francesca Reggiani, passando per il teatro civile e la storia della canzone italiana.
- Dove e Quando: Teatro Tor Bella Monaca, Roma. Dal 2 all’8 dicembre 2025.
- Perché: Un cartellone eterogeneo che unisce l’intrattenimento intelligente alla riflessione su temi urgenti come la violenza digitale e l’inclusività.
Il mese di dicembre al Teatro Tor Bella Monaca si apre con una programmazione densa e variegata, confermando la vocazione di questo spazio scenico come polo culturale capace di intercettare gusti diversi e di stimolare riflessioni profonde. La prima settimana del mese propone un viaggio che attraversa i secoli e i generi: dalle nebbie psicologiche di Elsinore alla satira pungente sulla società contemporanea, fino a toccare le corde sensibili dell’impegno civile e della memoria storica musicale. Non si tratta solo di una successione di spettacoli, ma di un vero e proprio percorso narrativo che indaga l’animo umano, le sue ossessioni e le sue contraddizioni, sia che vengano filtrate attraverso i versi immortali di Shakespeare, sia che vengano esposte dalla comicità tagliente di una fuoriclasse come Francesca Reggiani.
Il teatro si conferma luogo di aggregazione e dibattito, dove il palcoscenico diventa specchio della realtà, a volte deformante per strappare un sorriso, a volte nitido e crudo per denunciare abusi e violenze. In questo contesto, l’offerta culturale del TBM si distingue per la capacità di mescolare il classico con il contemporaneo, offrendo al pubblico romano un’opportunità preziosa per confrontarsi con linguaggi artistici differenti, dalla prosa sperimentale al one woman show, fino al teatro-canzone e alle performance che indagano le nuove dinamiche sociali.
Tra l’incubo di Amleto e la società mediatica
Ad inaugurare il cartellone, il 2 e 3 dicembre, è una rilettura audace di uno dei testi più celebri della storia del teatro. Jared McNeill firma la regia di Amleto, un granello nell’occhio della mente, un adattamento che spoglia l’opera di Shakespeare per ridurla alla sua essenza psicologica. Non ci troviamo di fronte al classico dramma storico, ma a un’immersione nella psiche frammentata del principe danese. Ambientato in un incubo ricorrente, lo spettacolo esplora la discesa nella paranoia, dove i confini tra realtà e allucinazione sfumano in un paesaggio di rovina mentale. La domanda centrale resta quella sulla natura della vendetta e della giustizia, un interrogativo che risuona con inquietante attualità. Diletta Masetti, Manuele Morgese e Matteo Ciccioli portano in scena un dramma in cui la complicità negli atti orribili viene esaminata sotto la lente di un’ossessione priva di prove concrete, il tutto avvolto dalle musiche di Béla Bartók.
Cambio totale di registro, ma non di intensità analitica, con Francesca Reggiani, in scena dal 3 all’8 dicembre con Il nuovo. Scritto a più mani con Valter Lupo e Gianluca Giugliarelli, questo one woman show è una disamina spietata e divertentissima della nostra attualità. La Reggiani, con la sua inconfondibile verve, porta sul palco una carrellata di personaggi che incarnano i vizi e le tic della società mediatica odierna. Attraverso monologhi folgoranti e parodie di figure dello spettacolo e dell’informazione, l’attrice mette a nudo un mondo spesso svuotato di valori, dove i nuovi “maîtres à penser” sono influencer e personaggi televisivi. Lo spettacolo, pur garantendo risate e buonumore, non rinuncia a far riflettere, confermando la Reggiani come una delle più intelligenti osservatrici del costume italiano.
Nuovi linguaggi: inclusività e denuncia digitale
Il Teatro Tor Bella Monaca dimostra una forte attenzione verso le tematiche sociali e i nuovi linguaggi performativi. Il 4 dicembre, Ondadurto Teatro presenta Drag Collage, un format innovativo che si posiziona all’intersezione tra talk, laboratorio e spettacolo. L’obiettivo è ambizioso: abbattere i pregiudizi e favorire un dialogo intergenerazionale. In un momento storico in cui gli slogan d’odio rischiano di polarizzare il dibattito, questo progetto punta a svuotarli di senso, promuovendo la conoscenza delle arti performative come strumento di analisi sociale. Con Karma B e Margò Paciotti sul palco, si celebra l’unicità dell’essere e la necessità di non definirsi entro etichette rigide, offrendo alle nuove generazioni (e non solo) una prospettiva diversa sulla diversità.
Altrettanto potente e necessario è lo spettacolo Dick Pic – Quando il corpo diventa schermo, in programma il 5 e 6 dicembre. Il testo di Anna Bisciari e Andrea Lucchetta affronta senza mezzi termini il fenomeno della violenza digitale. Partendo dall’invio non richiesto di immagini esplicite – la cosiddetta “dick pic” – la narrazione decostruisce il gesto per rivelare le dinamiche di potere, abuso e narcisismo che vi si celano. Quello che inizia come un racconto leggero su conversazioni social scivola presto in un’analisi cupa della cultura patriarcale traslata nel web. Lo spettacolo denuncia come l’incorporeità del mezzo digitale stimoli un’audacia tossica, trasformando le parole e le immagini in strumenti di possesso e invasione, un tema cruciale per educare alla consapevolezza digitale.
La memoria in musica: dal Gospel alla radio del ventennio
Non manca la musica a scaldare l’atmosfera di dicembre. Se il 4 dicembre le note del Christmas Gospel 2025 diretto da Roberta Ledda porteranno in sala l’anticipo delle festività natalizie con i brani della tradizione, a chiudere la settimana sarà un viaggio affascinante nella storia d’Italia. Con Parlami d’amore – Quando la radio cantava la vita, Mario Incudine e Antonio Vasta, diretti da Pino Strabioli, ci trasportano nel periodo tra il 1918 e il 1940.
Lo spettacolo è un’operazione culturale raffinata che indaga come la musica sia stata, allo stesso tempo, strumento di propaganda e veicolo di libertà. Da un lato la radio fascista, megafono di sentimenti patriottici; dall’altro, “sottobanco”, l’arrivo dello swing e del jazz d’oltreoceano, che rappresentavano una boccata d’aria fresca e ironica contro le direttive del regime. Incudine, con la sua capacità istrionica, recupera un repertorio di canzoni d’autore di quegli anni, spesso dimenticato ma ricco di modernità. È un racconto di come l’Italia sia passata dal canticchiare Giovinezza a tuonare Bella Ciao, dimostrando come la musica sia sempre il paradigma del pensiero di una nazione.
Info utili
- Indirizzo: Teatro Tor Bella Monaca, Via Bruno Cirino (angolo Via Duilio Cambellotti), Roma.
- Come arrivare: Raggiungibile con Metro C o Linea Bus 20. Ampio parcheggio disponibile.
- Orari Botteghino: Dal martedì alla domenica, dalle 10:30 alle 21:30.
- Biglietti:
- Intero: 12,00 Euro
- Ridotto: 10,00 Euro
- Giovani: 8,00 Euro
- Gift Card (10 ingressi): 78,00 Euro
- Contatti per il pubblico: Tel. 062010579 (10:30-19:30)
