- Cosa: Un ricco calendario di eventi che spazia dalla sensibilizzazione contro la violenza di genere alla commedia d’autore, fino al teatro storico-civile.
- Dove e Quando: Teatro Tor Bella Monaca, dal 25 al 30 novembre.
- Perché: Un’occasione imperdibile per riflettere su temi sociali urgenti con la Compagnia Fort Apache, ridere intelligentemente con un tributo a Totò ed emozionarsi con l’interpretazione di Giuseppe Zeno nei panni di Giordano Bruno.
Il Teatro Tor Bella Monaca si conferma ancora una volta come uno dei poli culturali più vitali e attenti alle dinamiche sociali della Capitale. La programmazione prevista per l’ultima settimana di novembre non è semplicemente una successione di spettacoli, ma un vero e proprio percorso narrativo che attraversa il dolore, la risata e la memoria storica. In un momento in cui il teatro è chiamato a essere non solo luogo di svago ma anche agorà di discussione pubblica, la direzione artistica propone una settimana densa di significati, partendo dalla celebrazione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne per arrivare alla grande tradizione comica partenopea e alla filosofia rinascimentale.
Il cartellone si apre con un forte accento sull’impegno civile, trasformando il palcoscenico in uno spazio di testimonianza e rieducazione, per poi virare verso la leggerezza intelligente nel fine settimana. Questa alternanza di registri dimostra la capacità della struttura di dialogare con pubblici diversi, offrendo spunti di riflessione che vanno dalla riabilitazione sociale dei detenuti alla critica del sistema produttivo teatrale, fino alla difesa estrema della libertà di pensiero. Una settimana, dunque, che promette di lasciare il segno per la qualità degli interpreti e la profondità dei temi trattati.
Un palco contro la violenza di genere
In occasione del 25 novembre, giornata simbolo nella lotta contro la violenza sulle donne, il Teatro Tor Bella Monaca dedica due intere giornate, martedì 25 e mercoledì 26, a un progetto di profondo valore sociale curato dalla Compagnia Fort Apache Cinema Teatro. L’iniziativa, sostenuta da Roma Capitale, non si limita alla performance artistica ma esplora le radici della violenza e le possibilità di recupero. Il programma prevede proiezioni, come l’anteprima del cortometraggio L’educazione all’affettività in carcere, e dibattiti sul tema del consenso che vedranno anche il coinvolgimento di figure di spicco e contributi video di artiste come Anna Foglietta. Centrale sarà il dialogo con il territorio, grazie alla presenza di Tiziana Ronzio dell’Associazione Tor Più Bella, a sottolineare come la cultura debba essere il primo presidio di legalità e rispetto nelle periferie.
Il cuore pulsante di queste giornate sarà lo spettacolo teatrale Mercoledì delle Ceneri, scritto e diretto da Valentina Esposito. La rappresentazione è il frutto di un lavoro complesso e delicato svolto con attori detenuti ed ex detenuti, un esempio tangibile di come l’arte possa diventare strumento di redenzione e di indagine interiore. A corredo dello spettacolo, sono previsti seminari e incontri di approfondimento, come quello intitolato “Altri percorsi: riparare alla violenza con la comunità”, che vedrà intervenire esperti del servizio sociale e pedagogisti. L’obiettivo è analizzare i programmi di giustizia riparativa, offrendo una prospettiva che non si ferma alla condanna del gesto, ma cerca di comprendere e sanare le fratture sociali che generano la violenza, coinvolgendo attivamente anche gli istituti penali per minorenni.
Dal teatro dell’assurdo alla comicità napoletana
Cambiando radicalmente registro, ma mantenendo alta l’asticella della qualità, il 28 e 29 novembre andrà in scena Aspettando Totò, scritto e diretto da Silvano Picerno, che condividerà il palco con Giorgio Zuccaro. L’opera si presenta come un raffinato gioco meta-teatrale che parte da uno dei capisaldi della drammaturgia del Novecento, Aspettando Godot di Samuel Beckett, per approdare alla vis comica del Principe della risata. La trama ruota attorno a due attori impegnati in una lunga tournée del capolavoro beckettiano, interrotta bruscamente da un incidente che causa a uno dei protagonisti dei vuoti di memoria. Questo imprevisto narrativo diventa il pretesto per un cortocircuito culturale esilarante: l’attore smemorato inizia a recitare vecchi sketch comici al posto delle battute esistenzialiste di Beckett.
Lo spettacolo non è solo un divertissement, ma nasconde una riflessione amara e attuale sulle difficoltà del mondo dello spettacolo. Mentre il produttore incalza i due protagonisti lamentando la scarsa presa commerciale del teatro dell’assurdo, i due attori si trovano a dover gestire un conflitto tra l’arte “alta” e la necessità di riempire le sale. La soluzione geniale di abbandonare Godot per “aspettare Totò” diventa così una metafora della sopravvivenza artistica e un omaggio alla tradizione comica italiana. Il pubblico si troverà immerso in una pièce che, tra una risata e l’altra, svela le fragilità e le nevrosi di chi vive di teatro, celebrando al contempo l’immortalità della maschera di Totò come rifugio sicuro contro le incertezze del presente.
La forza del libero pensiero: Giuseppe Zeno è Giordano Bruno
La settimana si conclude domenica 30 novembre con un appuntamento di grande intensità emotiva e intellettuale: il secondo capitolo della rassegna Roma città di processi e indulgenze. In scena andrà Le ultime ore di Giordano Bruno, una mise en espace che vede protagonista il talentuoso Giuseppe Zeno. La rappresentazione ci riporta indietro nel tempo, alla Roma del 1600, precisamente a Campo de’ Fiori, luogo simbolo del martirio del filosofo nolano. Non si tratta di una semplice lettura, ma di un teatro di parola che si fa carne, rievocando gli ultimi istanti di un uomo che ha scelto di morire pur di non rinnegare le proprie idee.
Il testo porta alla luce lo scontro eterno tra il dogma e la libertà, tra la paura del potere e il coraggio della conoscenza. Giordano Bruno, nel suo ultimo processo, non arretra e non si inginocchia, trasformando la sua condanna in un grido di libertà che risuona potente ancora oggi. L’interpretazione di Zeno promette di restituire tutta la complessità umana e filosofica di Bruno, offrendo al pubblico un racconto struggente che va oltre la rievocazione storica. È un invito a riflettere sul valore del pensiero critico in un’epoca di conformismo, ricordando che i diritti di cui godiamo oggi sono spesso il frutto del sacrificio di chi, secoli fa, ha osato sfidare l’ordine costituito.
Info utili
Per chi desidera partecipare agli eventi in programma al Teatro Tor Bella Monaca, ecco i dettagli essenziali:
- Indirizzo: Teatro Tor Bella Monaca, Via Bruno Cirino angolo Via Duilio Cambellotti (raggiungibile con Metro C o Bus 20).
- Parcheggio: Ampio parcheggio disponibile in loco.
- Biglietti:
- Intero: 12,00 Euro
- Ridotto: 10,00 Euro
- Giovani: 8,00 Euro
- Gift Card (10 ingressi): 78,00 Euro
- Orari Botteghino: Dal martedì alla domenica, dalle 10:30 alle 21:30.
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