Negli ultimi anni, la sanità italiana sta vivendo una trasformazione che sottolinea l’importanza dell’innovazione e della gestione orientata al valore. Un evento che incarna perfettamente questa evoluzione è il Lean Healthcare Award, giunto ormai alla sua ottava edizione. Questo riconoscimento si è consolidato come appuntamento fondamentale per incentivare e premiare l’innovazione nel settore sanitario nazionale.
L’ultima tappa di questa prestigiosa manifestazione si è svolta presso il Salone del Commendatore della ASL Roma 1, luogo che ha ospitato esperti e dirigenti provenienti da tutta Italia, intenti a discutere delle sfide emergenti legate al futuro della sanità.
Innovazione e umanizzazione delle cure
Durante l’evento, le discussioni si sono concentrate sull’applicazione della metodologia Lean nel supporto alla transizione verso un’idea di sanità più territoriale. L’obiettivo principale è stato quello di individuare il modo migliore per gestire i servizi in maniera integrata, con un occhio particolare all’efficienza dei processi. I partecipanti hanno sottolineato come la digitalizzazione possa giocare un ruolo chiave in questo cambiamento, senza perdere di vista l’importanza di processi più umani e centrati sulle reali esigenze dei pazienti.
Alessandro Bacci ha moderato la prima tavola rotonda, che ha visto la partecipazione di importanti figure come Egisto Bianconi e Silvia Cavalli. Si è discusso di come la sanità del futuro possa essere disegnata attraverso strategie di prevenzione e cure di prossimità, superando il tradizionale modello ospedale-centrico. I dirigenti presenti hanno evidenziato come la Lean possa garantire la sostenibilità a lungo termine dei progetti, promuovendo un approccio che coinvolga tutti i livelli del sistema sanitario.
Verso un sistema sanitario basato sul valore
La seconda tavola rotonda è stata dedicata all’evoluzione verso un modello basato sul valore, noto come Value-Based Healthcare (VBHC). Questo approccio mira a garantire maggiore qualità nei servizi offerti, integrando innovazione e umanizzazione delle cure. Figure di spicco come Arturo Cavaliere e Sabrina Cenciarelli hanno messo in luce come la rete dei servizi di prossimità possa migliorare la qualità dell’assistenza, sottolineando che il modello VBHC dovrebbe tradursi in un cambiamento reale nella governance sanitaria.
Un altro focus della discussione è stato il ruolo della formazione e della collaborazione tra le diverse parti coinvolte per promuovere un cambiamento sostenibile. Questo approccio ha il potenziale di trasformare in maniera significativa il modo in cui la sanità è amministrata, mettendo il paziente e le sue esigenze al centro del sistema.
Progetto e prospettive future
Contribuire a un cambiamento così rilevante richiede un forte impegno. Durante l’evento, sono stati presentati 250 progetti da 93 aziende sanitarie di 11 regioni, dei quali 37 sono passati alla fase finale. Questo dimostra un vasto impegno da parte del settore sanitario nel migliorare e ottimizzare i servizi.
Giuseppe Quintavalle della ASL Roma 1 ha dichiarato che i parametri di riferimento per il futuro includeranno la tecnologia, l’umanizzazione delle cure e l’efficienza dei costi. La domanda fondamentale che i dirigenti devono porsi è se sarà possibile immaginare un sistema sanitario pubblico che non solo sia efficiente ma anche presente sul territorio, e non semplicemente complementare al settore privato.
In sintesi, il Lean Healthcare Award rappresenta non solo una celebrazione dell’innovazione sanitaria, ma anche un punto di riflessione fondamentale su come affrontare le sfide del futuro nel settore, promuovendo una sanità che sia al passo con tempi sempre più tecnologici e orientati al valore.
Info utili
L’ottava edizione del Lean Healthcare Award ha visto la partecipazione di 250 progetti presentati da 93 aziende sanitarie, con 37 finalisti. L’evento si è tenuto presso il Salone del Commendatore della ASL Roma 1 e ha riunito dirigenti e esperti del settore per discutere delle sfide legate all’innovazione e al valore nella sanità.
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