- Cosa: La rievocazione storica del Primo Presepe Vivente del mondo, ideato da San Francesco.
- Dove e Quando: Greccio (Rieti), dal 24 dicembre 2025 al 6 gennaio 2026.
- Perché: Per vivere un viaggio spirituale e artistico nel luogo esatto dove, nel 1223, la storia del Natale cambiò per sempre.
Il Natale, in molti luoghi, è una celebrazione fatta di luci e decori, ma esiste un angolo d’Italia dove questa festività rappresenta un autentico ritorno alle origini, un viaggio a ritroso nel tempo che ci riporta al 1223. Ci troviamo a Greccio, incastonato nel cuore della Valle Santa di Rieti, un borgo che non si limita a ospitare una rappresentazione, ma custodisce l’identità stessa della tradizione natalizia. Qui, oltre otto secoli fa, San Francesco d’Assisi, di ritorno dal suo viaggio in Terra Santa, decise di ricreare la mistica atmosfera di Betlemme, dando vita al primo Presepe della storia.
Non si tratta di una semplice recita in costume, ma di un evento che trascende il folklore per diventare esperienza spirituale e culturale. A distanza di secoli, quel miracolo voluto dal Poverello di Assisi rivive con intatta intensità, trasformando il borgo reatino in un palcoscenico a cielo aperto dove fede, storia ed emozione si fondono. La rievocazione, curata nei minimi dettagli, torna anche quest’anno ad animare le festività, offrendo ai visitatori l’opportunità di immergersi in un’atmosfera sospesa nel tempo, dove il confine tra spettatore e partecipe si fa labile, lasciando spazio alla pura commozione.
Un anfiteatro naturale per una storia immortale
La scenografia che accoglie il Presepe Vivente di Greccio non è frutto di artifici effimeri, ma è disegnata dalla natura stessa. La rappresentazione si svolge ai piedi del Santuario, a circa due chilometri dal centro del paese, in un anfiteatro naturale che garantisce un colpo d’occhio straordinario. Qui, una tribuna capace di accogliere 1.300 spettatori diventa la platea privilegiata per assistere a uno spettacolo strutturato in tre quadri viventi.
La narrazione scenica non si limita alla sola Natività, ma accompagna il pubblico attraverso i momenti salienti che portarono a quella notte miracolosa. Si parte dalla vita dei francescani e dalla nascita dell’Ordine, passando per momenti storici cruciali come l’approvazione della Regola da parte di papa Onorio III. Il culmine è, naturalmente, la rievocazione della notte del 1223, quando Greccio divenne una “nuova Betlemme”. Grazie all’aiuto del nobile Giovanni Velita, Francesco realizzò il suo desiderio: vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si trovò il Bambino Gesù. Scene curate, costumi storici rigorosi, un sapiente gioco di luci scenografiche e musiche avvolgenti rendono l’esperienza totalmente immersiva, permettendo al pubblico di percepire il freddo, la speranza e la devozione di quella notte medievale.
L’umanità di Francesco e il miracolo della fede
Uno degli aspetti più toccanti della narrazione che Greccio offre ai suoi visitatori è l’approfondimento della figura umana di San Francesco. La rappresentazione e la storia del luogo ci parlano di un uomo segnato dalla fatica e dalla malattia, quasi cieco, che nel settembre del 1226, sentendo avvicinarsi la fine, chiese di essere portato alla Porziuncola. È una storia di fragilità e di profonda amicizia, come quella che legava il santo a Jacopa de’ Settesoli, la nobildonna romana che Francesco volle accanto a sé prima di morire.
Il racconto si intreccia con i ricordi dei primi anni, delle predicazioni e delle difficoltà incontrate nel far approvare la Regola, redatta proprio in queste terre, a Fonte Colombo, dopo giorni di digiuno e preghiera. La forza del Presepe di Greccio risiede proprio in questa verità storica: Francesco, sentendo il bisogno di ritrovare la propria umiltà dopo le tensioni interne all’Ordine e con la Curia, scelse la semplicità di una mangiatoia, un bue e un asinello. Si narra che durante quella messa di Natale del 1223, l’emozione fu tale che molti presenti credettero di vedere il Bambino Gesù vivo tra le braccia del frate. Ancora oggi, partecipare a questo evento significa entrare in contatto con quel messaggio di pace e rinascita interiore che Francesco chiamava il suo vero “Natale”.
Greccio oltre il Presepe: un borgo in festa
Se il Presepe Vivente rappresenta il cuore pulsante delle celebrazioni, l’intero borgo di Greccio si veste a festa offrendo un ventaglio di esperienze che arricchiscono la visita. Già dalla fine di novembre, il centro storico ospita il Mercatino di Natale, un percorso suggestivo tra artigianato locale, oggettistica dedicata all’arte presepiale e stand gastronomici dove gustare piatti caldi e specialità del territorio reatino. È l’occasione perfetta per scoprire i sapori autentici di una terra che ha fatto della semplicità la sua ricchezza.
Il viaggio culturale prosegue poi con la visita al Museo dei Presepi, che custodisce una preziosa collezione di natività provenienti da ogni parte d’Italia, testimonianza di come l’intuizione di San Francesco sia diventata patrimonio universale. Da non perdere è anche il Sentiero degli Artisti, una galleria a cielo aperto che si snoda lungo le antiche vie del borgo, impreziosita da affreschi e installazioni che raccontano la spiritualità francescana attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea. Greccio si conferma così non solo come la culla del Presepe, ma come una destinazione dove la fede si fa storia e la storia diventa, inevitabilmente, emozione da vivere in prima persona.
Info utili
- Date e Orari 2025: 24 dicembre (ore 22.40); 26, 27 e 28 dicembre (ore 17.40).
- Date e Orari 2026: 1, 3, 4 e 6 gennaio (ore 17.40).
- Luogo: Greccio (Rieti), area ai piedi del Santuario (anfiteatro con tribuna coperta).
- Posti: Tribuna da 1.300 posti a sedere.
- Prenotazioni: È possibile prenotare il proprio posto tramite il sito ufficiale della Pro Loco di Greccio.
