L’ospedale Santo Spirito di Roma ha visto oggi l’inaugurazione di una nuova Breast Unit, un centro all’avanguardia che promette di trasformare il percorso di cura per le donne affette da patologie mammarie. L’iniziativa ha visto la partecipazione del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, e del direttore generale della ASL Roma 1, Giuseppe Quintavalle. La nuova struttura rappresenta un modello innovativo di assistenza integrata, grazie anche alla sinergia tra fondi aziendali e la generosa donazione di un privato.
Un passo avanti per la salute femminile
La creazione della Breast Unit all’ospedale Santo Spirito segna un passo significativo verso un approccio più umano e integrato alla sanità, concentrandosi sulla salute complessiva delle donne. Inaugurata in coincidenza con “Ottobre Rosa”, mese simbolo della prevenzione oncologica, questa iniziativa sottolinea l’impegno della Regione Lazio nella lotta contro il tumore al seno. Il nuovo centro, realizzato con la guida di Giuseppe Quintavalle e grazie alla donazione del signor Pasquale Tiritò, mira a migliorare il percorso clinico e il benessere psicologico delle pazienti, non solo offrendo tecnologie all’avanguardia, ma anche un ambiente accogliente.
Francesco Rocca ha evidenziato l’importanza di un sistema che ponga la persona al centro, sottolineando come la sanità pubblica debba essere più vicina e umana. La nuova Breast Unit ne è l’esempio, con spazi ampliati e un design che promuove un’atmosfera rassicurante. Giuseppe Quintavalle ha inoltre tessuto le lodi del team medico del Santo Spirito, riconoscendone il ruolo cruciale nella trasformazione di questo progetto ambizioso in una realtà concreta.
Struttura e funzionalità della nuova unità
La Breast Unit, ora situata in uno dei chiostri del Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia, si estende su una superficie di 300 metri quadrati. Offre una gamma completa di servizi tra cui una sala d’attesa che comprende una biblioteca, due sale mammografiche, due sale ecografiche, una sala visita e altre aree per i medici. Spicca lo spazio di “umanizzazione”, un ambiente polifunzionale con finiture pensate per offrire un’esperienza meno medicalizzata e più confortevole.
Il nuovo modello prevede che le pazienti siano al centro di un sistema digitalizzato e integrato, garantendo modalità di accesso diversificate. La possibilità di entrare in contatto con la struttura tramite QR code, portale online o direttamente in caso di sospetti, assicura un’ampia accessibilità. Questa organizzazione avanzata è finalizzata a rendere più rapido e personalizzato il percorso di diagnosi e cura delle pazienti, con un focus non solo sugli aspetti clinici ma anche sul supporto psicologico.
Innovazione e accessibilità: principi chiave
Uno degli elementi distintivi della nuova Breast Unit è l’integrazione della tecnologia per semplificare il processo di accesso e diagnosi. Le pazienti possono prenotare una “Prima Visita Senologica con priorità B” tramite il sistema di prenotazione ReCUP regionale o i CUP aziendali. Vi è inoltre la possibilità di accedere direttamente per le donne che presentano sintomi sospetti, mentre un form digitale aiuterà gli operatori a identificare i casi che necessitano di ulteriore indagine.
Questa metodologia innovativa consente alle pazienti di ricevere un’assistenza personalizzata basata su fattori di rischio individuali. L’approccio integrato e centrato sulla persona è stato pensato non solo per migliorare l’efficienza del servizio, ma anche per offrire un sostegno emotivo durante tutta l’esperienza di cura. In questo modo, la nuova Breast Unit del Santo Spirito mette in pratica una sanità che è al contempo moderna e profondamente umana.
Info utili
La Breast Unit è accessibile tramite prenotazione per la “Prima Visita Senologica con priorità B”, disponibile sia attraverso il ReCUP regionale sia nei CUP aziendali. Sono previste modalità di accesso diretto per le donne con sintomi sospetti. Inoltre, un form digitale guida le pazienti attraverso un processo personalizzato, utilizzabile tramite QR code o il portale della ASL Roma 1.
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