La nuova produzione teatrale dei Motus, “Frankenstein_diptych”, debutta in prima assoluta al Romaeuropa Festival 2025, presso il Teatro Vascello di Roma. Quest’inedita opera, divisa in due atti, esplora i temi dell’amore e dell’odio attraverso una lente contemporanea. Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande, alla regia, compongono un dittico che mescola poesia e critica sociale, riportando in vita il celebre mito di Mary Shelley con una moderna reinterpretazione.
L’analisi delle polarità umane attraverso un dittico
Motus, noto collettivo teatrale fondato da Daniela Nicolò ed Enrico Casagrande, inaugura il Romaeuropa Festival 2025 al Teatro Vascello con l’opera “Frankenstein_diptych”. Questa produzione si articola in due parti distinte e complementari: “love story” e “history of hate”, offrendo una riflessione critica sulla condizione umana attuale. L’opera si ispira a “Frankenstein, or The Modern Prometheus” di Mary Shelley, rivisitando il mito con una sensibilità moderna che risuona profondamente con le questioni odierne.
Il loro lavoro si focalizza su due sentimenti opposti ma connessi: l’amore e l’odio. Attraverso un intreccio di storie che abbracciano tematiche esistenziali e sociali, i Motus esplorano le dinamiche di accettazione e rifiuto che caratterizzano le relazioni umane. Il progetto mette in luce le complessità della diversità, le fragilità dell’animo umano e la ricerca spasmodica di un senso di appartenenza in un mondo che spesso respinge ciò che non può comprendere pienamente.
Love story: alla ricerca di una casa per i cuori inquieti
Nella prima parte del dittico, “love story”, i Motus portano in scena la solitudine e l’isolamento di creature emarginate. Questi personaggi, ispirati agli scritti di Mary Shelley, evocano una tensione tra l’umano e il non-umano, tra la cura attesa e l’abbandono subito. In questo scenario, la creazione diventa un atto di amore tormentato e incompiuto, mentre i protagonisti cercano disperatamente un riconoscimento che sfugge, un amore che sembra impossibile da ottenere.
Questo primo atto rappresenta un riflesso straziante delle difficoltà nelle relazioni moderne, specchio di un mondo dove i corpi e le identità che sfuggono alle norme prestabilite lottano per essere riconosciuti. I Motus sondano le profondità delle emozioni umane, invitando il pubblico a riflettere sulle dinamiche di accettazione e sulle possibilità di apertura verso ciò che è diverso.
History of hate: il rigetto come fonte di cambiamento
Il secondo atto, “history of hate”, esplora le conseguenze devastanti del rifiuto e della disconnessione. Quando l’amore è negato e la compassione è soffocata, ciò che rimane è il silenzio delle fiamme del risentimento e dell’odio. Questo segmento approfondisce l’idea di un ‘mostro’ che non è innato ma creato da una società incapace di gestire l’alterità.
Nikolò e Casagrande, attraverso una messinscena viscerale e coinvolgente, mostrano come l’odio possa sorgere dalla mancata comprensione e dall’ignoranza. Nella lotta per un riconoscimento mai concesso, i protagonisti riflettono la disillusione e il dolore di essere eternamente percepiti come minacce. Questo atto trasforma il dramma in un potente manifesto politico contro l’indifferenza e la marginalizzazione, catalizzando nel pubblico una presa di coscienza verso un cambiamento collettivo.
Info utili
La prima assoluta di “Frankenstein_diptych” si terrà al Romaeuropa Festival dal 22 al 26 ottobre 2025, presso il Teatro Vascello di Roma. La tournée proseguirà al Festival delle Colline Torinesi, al Teatro Nazionale di Genova, al Festival TeatrOltre a Pesaro, a Viernulvier in Belgio, e all’Arena del Sole di Bologna.
(Foto: ©Andrea Macchia)