Il progetto “Un giorno tutto questo niente sarà tuo”, ideato da Fabio Morgan, propone un viaggio tra memoria e immaginazione, portando sul palcoscenico le storie delle periferie romane. Dal 9 al 12 ottobre, presso la Sala Polivalente Ex Fabbrica Campari e il Parco Commendone, saranno presentate proiezioni, documentari e spettacoli teatrali che raccontano una realtà ricca di emozioni e contrasti. Questo evento gratuito con prenotazione obbligatoria rappresenta un’occasione unica per scoprire le sfumature culturali e sociali di Roma.
Il progetto “Un giorno tutto questo niente sarà tuo”: origini e sviluppo
Il cuore pulsante di “Un giorno tutto questo niente sarà tuo” è radicato nelle comunità di Torrevecchia, dove il regista e drammaturgo Fabio Morgan ha dato vita a una residenza artistica unica. Questo progetto ha origine da un lavoro di ascolto e interazione con gli abitanti delle case popolari, trasformando i cortili in vere e proprie scene teatrali. Iscrivendosi nel solco dell’eredità culturale lasciata da Pier Paolo Pasolini, Morgan ha realizzato un viaggio tra le terre inesplorate della periferia romana, culminando nella creazione di narrazioni che danno voce alle sfumature di una vita ai margini.
Le attività della residenza, avviate nel 2021, hanno coinvolto gli abitanti in laboratori, interviste e incontri, finalizzati alla raccolta di storie emergenti. Con il supporto del Ministero della Cultura e di Roma Capitale, “Un giorno tutto questo niente sarà tuo” si è evoluto in uno spazio dove l’arte e la comunità si intrecciano, dando vita a un mondo narrativo che riflette sogni, speranze e lotte quotidiane.
Il programma degli eventi: documentari e spettacoli teatrali
Il programma, in calendario dal 9 al 12 ottobre, include proiezioni di documentari e la presentazione di spettacoli teatrali significativi. Si apre con il documentario “Il sogno di una cosa”, diretto da Leonardo Ferrari Carissimi e prodotto da Fabio Morgan, un’opera che esplora una teoria controversa sulla morte di Pier Paolo Pasolini attraverso gli occhi di amici e collaboratori come Giuseppe Zigaina e Marina Cicogna. Questo documentario si pone come omaggio tributo a un’icona culturale, analizzando l’ultima rappresentazione della sua esistenza artistica.
Il 12 ottobre è prevista una maratona teatrale al Parco Commendone, dove verranno presentati i primi due capitoli della trilogia: “Accattone agli ATER” e “Mamma Roma – Tragedia popolare in cinque atti”. Questi spettacoli, nati dal lavoro con gli abitanti delle periferie, mettono in scena storie di riscatti e conflitti attraverso un cast eterogeneo. Ogni performance si svolge in un ambiente naturale, trasportando il pubblico nel vibrante cuore delle comunità raffigurate.
Storie di vite e riscatti: il significato delle produzioni
Il capitolo “Accattone agli ATER”, ispirato al capolavoro di Pasolini, è uno spettacolo che esplora le vite degli abitanti nelle periferie di Roma, raccontando le loro sfide e la voglia di riscatto. In questo contesto, gli attori Diego Migeni e Riccardo Viola interpretano rispettivamente il ruolo del padre Marcello e del figlio Cesare, intrappolati nella ricerca di un futuro migliore. Il regista Ariele Vincenti, insieme a Fabio Morgan, firma la regia di questa produzione, che descrive un microcosmo realistico e carico di emozioni.
“Mamma Roma – Tragedia popolare in cinque atti” evolve ulteriormente l’eredità pasoliniana, mettendo in scena una drammatica coralità di vite intrecciate. Protagoniste sono tre donne, interpretate da Elena Giovanardi, Sarah Nicolucci e Francesca Pausilli, che lottano per scolpire il proprio destino. Questo affresco della periferia romana si distingue per la sua intensità emotiva e per la capacità di portare alla luce le dinamiche sociali di un contesto spesso dimenticato.
Info utili
Gli eventi “Un giorno tutto questo niente sarà tuo” si svolgeranno dal 9 al 12 ottobre presso la Sala Polivalente Ex Fabbrica Campari e il Parco Commendone di Roma. Gli spettacoli e le proiezioni sono a ingresso gratuito, ma è necessaria la prenotazione tramite Eventbrite. Non perdete l’opportunità di immergervi in un’esperienza che combina cinema, teatro e fotografia, celebrando le storie di vita della periferia romana.
(Foto: “Mamma Roma”; ph. Emidio Vallorani)