- Cosa: Là Fuori OFF, un festival che unisce divulgazione scientifica e performance artistiche sul tema della salute pubblica.
- Dove e Quando: Roma, Centrale Preneste Teatro (e diffuso nel Municipio V). Main event: 19 e 20 dicembre 2025.
- Perché: Per esplorare il concetto di cura oltre la medicina tradizionale, incrociando urbanistica, diritti sociali e astrofisica.
La salute è molto più della semplice assenza di malattia. È un equilibrio complesso, una rete invisibile che lega il benessere fisico a quello mentale, sociale e ambientale. È da questa premessa fondamentale che nasce Là Fuori OFF – Il sistema della cura, lo spin-off invernale del celebre festival che anima le estati romane. In un momento storico in cui il dibattito sulla sanità pubblica è più acceso che mai, l’evento promosso da Insiemi di Scienza sceglie di affrontare il tema con un approccio multidisciplinare, portando la discussione fuori dagli ospedali e dentro i luoghi della cultura e della comunità.
L’iniziativa, che fa parte del più ampio progetto ‘Oumuamua – pratiche comunitarie di scienza e arte, trasforma il Centrale Preneste Teatro e vari spazi del Municipio V in laboratori di pensiero attivo. Non si tratta solo di conferenze, ma di un tentativo concreto di ricucire lo strappo tra sapere tecnico ed esperienza umana, utilizzando l’arte come catalizzatore per comprendere concetti scientifici complessi e urgenti.
Oltre il camice bianco: la cura come ecosistema
Il cuore pulsante della manifestazione risiede nella ridefinizione stessa del termine “cura”. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il benessere è uno stato complessivo che non può prescindere dal contesto in cui l’individuo vive. Edwige Pezzulli, responsabile scientifica del festival, sottolinea come il sistema della cura sia composto da un insieme di risorse, regole e valori che devono cooperare. Quando fattori come il reddito, l’istruzione o l’urbanistica impediscono l’accesso al benessere, la salute pubblica fallisce la sua missione universale.
Il programma del festival riflette esattamente questa complessità. Nelle giornate clou di venerdì 19 e sabato 20 dicembre, il palco del Centrale Preneste ospiterà dialoghi che spaziano dalla gestione delle emergenze ospedaliere all’epidemiologia urbana. Spicca l’intervento di Daniele Coen, ex primario del Niguarda di Milano, che dialogherà con l’attivista Elisabetta Papini sul futuro del Servizio Sanitario Nazionale. Si parlerà di bilanci, di privatizzazioni e della rincorsa al mito dell’efficienza, temi che toccano la vita quotidiana di ogni cittadino.
Parallelamente, si affronterà il “caso Roma” con Lorenzo Paglione, esperto di epidemiologia e urbanistica. La capitale offre un esempio lampante di come la geografia possa diventare destino: pochi chilometri di distanza tra un quartiere e l’altro possono significare anni di differenza nell’aspettativa di vita. Discuterne con lo Sportello Sanitario Mammut, realtà attiva sul territorio, significa portare la scienza dove serve davvero, analizzando come parchi, scuole e servizi influenzino la longevità quanto e più dei farmaci.
Tra buchi neri e pronto soccorso digitale
Se le due giornate finali rappresentano il momento di sintesi, il percorso di avvicinamento Aspettando Là Fuori ha lavorato in profondità nel tessuto sociale, dimostrando che la scienza può essere uno strumento di emancipazione per tutti, senza barriere di età o condizione. Un esempio straordinario è il progetto attivato presso la Casa Circondariale di Rebibbia. Qui, il reading scientifico La singolarità di Schwarzschild ha utilizzato la metafora dei buchi neri per parlare di confini e orizzonti. Attraverso la narrazione e la musica, concetti astrofisici astratti sono diventati chiavi di lettura per immaginare un “oltre”, offrendo alle detenute un momento di libertà intellettuale e di connessione con l’universo.
Altrettanto impattante è stata l’iniziativa rivolta alla terza età. In un Paese che invecchia rapidamente, il divario digitale rischia di tagliare fuori una fetta enorme della popolazione dai servizi essenziali, incluse le prenotazioni sanitarie. Al Centro Anziani Petroselli è nato un vero e proprio “pronto soccorso digitale”: un luogo dove la tecnologia viene “demedicalizzata” dalla paura e resa accessibile. Non lezioni frontali, ma incontri pratici per imparare a gestire smartphone e identità digitali, restituendo autonomia e dignità agli over 65. È la dimostrazione che l’innovazione è tale solo quando è inclusiva.
Il teatro come linguaggio della scienza
L’aspetto forse più affascinante di Là Fuori OFF è la sua capacità di fondere linguaggi apparentemente distanti. Non c’è separazione tra il rigore del dato scientifico e l’emozione della performance artistica. Lo spettacolo Io mangio le stelle, curato da Pezzulli insieme a Francesca Rizzi e Chiara Saiella, ne è la prova. In scena venerdì e sabato sera, questo esperimento teatrale esplora la finitezza umana e il contatto tra i corpi sfidando le leggi della fisica.
L’arte qui non è un orpello, ma un metodo di indagine. Anche il lavoro svolto nelle scuole di Centocelle segue questa logica: bambini e ragazzi sono stati invitati a utilizzare il metodo scientifico in modo creativo, formulando ipotesi su mondi possibili. Questo approccio pedagogico mira a formare cittadini critici, capaci di distinguere le fonti, di interrogare la realtà e di difendere le proprie scoperte con argomentazioni solide. In un’epoca di disinformazione diffusa, insegnare alle nuove generazioni il valore del dubbio e della verifica è forse la forma più alta di cura preventiva che possiamo mettere in atto.
Info utili
- Ingresso: Gratuito per tutti gli eventi.
- Location Principale: Teatro Centrale Preneste, Via Alberto da Giussano, 58 (Roma).
- Orari Main Event:
- Venerdì 19 dicembre: Talk ore 19:00, Spettacolo ore 21:00.
- Sabato 20 dicembre: Talk ore 19:00, Spettacolo ore 21:00.
- Trasporti:
- Metro C (fermate Pigneto o Malatesta).
- Tram: Linee 5, 14, 19.
- Bus: 81, 112, 113, 213, 312, 409, 545.
