- Cosa: L’anteprima dello spettacolo “Inventario per un corpo eretico” del collettivo Noctua.
- Dove e Quando: Teatro Eduardo De Filippo (Roma), venerdì 12 dicembre alle ore 21.00.
- Perché: Un rito scenico tra pigiama party e sabba che scardina gli stereotipi sul corpo femminile.
Arriva nella Capitale un progetto scenico che promette di essere ben più di una semplice rappresentazione teatrale: è un atto di sabotaggio, un manifesto generazionale e una disamina feroce sulle gabbie culturali imposte al genere femminile. Venerdì 12 dicembre, il palco del Teatro Eduardo De Filippo ospita l’anteprima di Inventario per un corpo eretico, un lavoro nato dalla sinergia tra il collettivo Noctua e la regia di Martina Badiluzzi. L’opera, realizzata nell’ambito di Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini e sostenuta dalla Regione Lazio, si propone come un tentativo artistico di disarticolare il potere patriarcale utilizzando un linguaggio che oscilla tra l’intimo e il magico, rifiutando di chiedere il permesso per esistere.
Il corpo come campo di battaglia e la nuova stregoneria
Al centro della drammaturgia non vi è una trama lineare, bensì il corpo stesso: inteso come entità biologica, sociale e narrante. In un’epoca in cui l’immagine della donna è ancora troppo spesso filtrata da uno sguardo giudicante esterno, lo spettacolo ribalta la prospettiva trasformando le cicatrici della crescita in tappe di un percorso iniziatico. Ferite, mestruazioni e rotture non sono vissute come tabù, ma come soglie di passaggio necessarie verso la maturità e la consapevolezza.
L’elemento cardine di questa narrazione è la riappropriazione dell’archetipo della strega. Dimenticate cappelli a punta e scope volanti: la strega evocata dalle cinque interpreti (Viviana Barboni, Camilla Benzi, Alice Casales, Tiziana Di Tella, Caterina Petrarulo) è una condizione esistenziale. È la rappresentazione della “non conformità”, di chi si sente troppo rumorosa o troppo silenziosa, inadeguata rispetto alle aspettative sociali. La stregoneria diventa qui uno strumento politico e poetico, una contro-narrazione che utilizza anatemi e maledizioni non per distruggere, ma per disinnescare un ordine simbolico che ha sistematicamente escluso il sapere femminile per secoli.
Dal pigiama party al sabba: un rito di trasformazione
La struttura dello spettacolo è volutamente ibrida e spiazzante. Si apre in uno spazio che ricorda l’intimità disarmata di un pigiama party tra amiche, dove confidenze e giochi sembrano innocui, per poi deragliare improvvisamente verso atmosfere distopiche e caricaturali. Quello che inizia come un gioco si trasforma in un rituale collettivo, un sabba contemporaneo dove il linguaggio inquisitorio riemerge con violenza grottesca.
Fondamentale in questo passaggio è il ruolo della componente sonora. Le musiche originali, eseguite dal vivo da Roberta Russo (in arte Kyoto), non si limitano ad accompagnare l’azione scenica. Il suono si fa personaggio, scavando nelle fratture emotive delle protagoniste e amplificando il senso di smarrimento e ribellione. In questo paesaggio sonoro e visivo, il “processo” alla donna accusata di stregoneria diventa una farsa che svela la verità sacrificale imposta dalla società, mettendo in crisi la percezione stessa del reale. È un tentativo di inventare una rivoluzione possibile partendo dallo smarrimento di una generazione che sente soffocare ogni speranza di cambiamento.
La genesi di un collettivo e la resistenza poetica
Inventario per un corpo eretico segna l’esordio produttivo del collettivo Noctua, un gruppo di artiste incontratesi durante il percorso di Alta Formazione Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini. La loro unione nasce dall’urgenza condivisa di raccontare il presente attraverso le contraddizioni e i desideri dei propri corpi. Il nome stesso del collettivo, che richiama la civetta e la veglia notturna, simboleggia un’attenzione costante e vigile sul mondo, una volontà di “vedere nel buio” dei tempi attuali.
Lavorare con Martina Badiluzzi ha permesso al gruppo di accedere a un codice espressivo dove parola e gesto non sono mai decorativi, ma necessari. Le protagoniste giocano con le parole come fossero formule magiche, consapevoli del potere trasformativo del linguaggio. Se la lingua è stata usata per secoli per soggiogare, qui viene piegata per liberare. Lo spettacolo non offre soluzioni definitive o verità assolute, ma si pone come uno spazio di resistenza, un atto “giocoso e rabbioso” per lanciare una sfida a un mondo che appare rotto, nella speranza che da questo incontro notturno possa scoccare la scintilla di una trasformazione interiore e collettiva.
Info utili
- Titolo: Inventario per un corpo eretico
- Luogo: Teatro Eduardo De Filippo, Viale Antonino di San Giuliano 782 (angolo Via Mario Toscano), Roma.
- Data e Orario: Venerdì 12 dicembre, ore 21.00.
- Ingresso: Gratuito con prenotazione obbligatoria (tramite Eventbrite).
- Contatti Teatro: 06 49708835
