- Cosa: La mostra collettiva From Pawn to Queen, un percorso visivo e concettuale sulla trasformazione.
- Dove e Quando: Medina Art Gallery, Via Angelo Poliziano 4-6, Roma. Dal 28 novembre al 4 dicembre 2025.
- Perché: Per scoprire come l’arte racconta la forza di chi, partendo dai margini, costruisce il proprio regno mossa dopo mossa.
Nel grande gioco della vita, così come sulla scacchiera, esistono regole non scritte e percorsi che sembrano predeterminati. Tuttavia, c’è una mossa che scardina ogni previsione, un gesto silenzioso ma rivoluzionario che permette al pezzo più umile di acquisire il potere più grande. È da questa suggestione che nasce la mostra collettiva From Pawn to Queen, un progetto espositivo che inaugura venerdì 28 novembre negli spazi della Medina Art Gallery. Non si tratta solo di una rassegna d’arte, ma di una narrazione corale che indaga le dinamiche dell’ascesa, della strategia e della forza interiore.
L’esposizione, curata con sensibilità da Ada Ferrandes, Melania Fusaro e Federica Guida, accoglie i visitatori in un ambiente dove la metafora scacchistica diventa lente d’ingrandimento per osservare la società contemporanea. Le curatrici hanno tessuto un filo conduttore che unisce opere eterogenee, tutte tese a dimostrare come la posizione di partenza non debba necessariamente definire quella di arrivo. È un invito a guardare oltre la scacchiera, a riconoscere quelle strategie invisibili che permettono di avanzare casella dopo casella, trasformando i limiti in trampolini di lancio.
La metamorfosi: oltre la fortuna, la scelta
Il cuore pulsante di From Pawn to Queen risiede nella decostruzione del concetto di privilegio. La trasformazione del pedone in regina è una delle evoluzioni più radicali e affascinanti del gioco degli scacchi, ma l’errore più comune è pensare che essa accada per magia o per una fortuita coincidenza. Le opere in mostra ci ricordano, con la forza materica dell’arte, che questo passaggio è frutto di avanzamento, scelta e resistenza.
Gli artisti selezionati esplorano il movimento di chi cresce in spazi angusti, “dove il cemento si fa pelle” e dove le regole del quartiere sembrano scritte sulla pietra prima ancora che si possa sognare un futuro diverso. In questo contesto, l’arte diventa testimonianza di chi impara a muoversi non per mantenere lo status quo, ma per alterare le condizioni stesse della partita. È un inno visivo al sacrificio che ribalta il destino, a quella lucidità necessaria per comprendere che, talvolta, bisogna essere disposti a perdere qualcosa per avanzare verso un obiettivo più grande. La mostra celebra la dignità dell’origine e la potenza di chi, contro ogni pronostico statistico o sociale, riesce a compiere quel percorso impossibile che dalla lettera “P” conduce alla “Q”.
Mappe di evoluzione e territori di conquista
Passeggiando tra le opere allestite in via Angelo Poliziano, lo spettatore si trova di fronte a lavori che non sono semplici oggetti estetici, ma vere e proprie mappe di un’evoluzione interiore e sociale. Le superfici artistiche raccontano il peso specifico dei confini, ma soprattutto la forza dirompente di chi ha il coraggio di attraversarli.
Ogni creazione esposta incarna una tensione palpabile: forme che avanzano nello spazio, che si spezzano per poi ricomporsi in traiettorie inedite, simboleggiando la rottura con un ruolo imposto e l’abbraccio di un ruolo scelto. Da pedina sacrificabile a regina che domina e detta il proprio raggio d’azione, il percorso artistico si snoda attraverso linguaggi differenti che dialogano tra loro. Chi viene dai margini, suggerisce la mostra, non cerca un trono pronto all’uso: lo costruisce con le proprie mani, un passo alla volta, trasformando gli alleati incontrati lungo il cammino in parti fondanti del proprio regno.
Un coro di voci per una strategia comune
La forza di From Pawn to Queen risiede anche nella pluralità delle voci che la animano. La lista degli artisti in mostra è un catalogo di visioni diverse che convergono verso un unico obiettivo narrativo. Tra i nomi che animano le sale troviamo talenti come Mirko Argento, Ardo Borsari, Bosska, Silvia Cassetta e molti altri, ognuno portatore di una propria specifica sensibilità.
L’elenco prosegue con personalità come Angelica Sonia Cosi, Francesco Cristarella, Raffaele D’Anna e Valerio De Marco, fino a giungere a contributi internazionali o dal sapore cosmopolita come quelli di Noémie De Yturbe o Emerson Laura Escobar. È una scacchiera umana ricca e variegata, dove trovano spazio anche le ricerche di Simona Dileo, Luana Di Sarno, Mariam Fadlallah e Chiara Filardi. La collettiva si arricchisce ulteriormente con le opere di Valeria Frontone, Alexandru Ghindaoanu, Elijah Grannis, Ludovico Graziano e Carey Jeffries, solo per citarne alcuni.
Ogni artista è un pezzo unico che contribuisce alla strategia complessiva dell’esposizione, dimostrando come la “forza interiore” citata nel concept non sia un attributo solitario, ma risuoni con maggiore potenza quando diventa esperienza condivisa. Chiudono la fila di questo esercito di creativi nomi come Barbara Lelli, Veronica Manta, Pio Mars, Alessia Notarbartolo, Carlos Alberto Ruiz Valle, John Schonert, Tomás Salazar Suaza, Giovanna Serpico, Mariaconsiglia Stile e Bianca Stinchi. Insieme, dimostrano che imparare a “stare al mondo come in una scacchiera” significa essere attenti, strategici e pronti a costruire il proprio impero.
Info utili
- Titolo: From Pawn to Queen
- Luogo: Medina Art Gallery, Via Angelo Poliziano 4-6, Roma
- Date: Dal 28 novembre al 4 dicembre 2025
- Vernissage: Venerdì 28 novembre 2025, ore 18:00
- Orari: Lunedì – Domenica: 10:00-13:00 / 15:00-19:00

