- Cosa: L’evento “Taci, anzi parla”, una mattinata di cinema e dibattito contro la violenza sulle donne con la proiezione del corto di Anna Foglietta e la presentazione del libro “Senza legge”.
- Dove e Quando: Roma, Palazzo Merulana (Via Merulana 121), sabato 22 novembre 2025, dalle ore 10:30 alle 12:30.
- Perché: Un’occasione per rompere il silenzio attraverso l’arte e l’educazione, analizzando il vuoto normativo e culturale che ancora circonda l’affettività nelle scuole italiane.
In un momento storico in cui la cronaca ci ricorda quotidianamente l’urgenza di un cambiamento culturale profondo, Roma torna a essere il palcoscenico di una riflessione necessaria. In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il progetto culturale Visionarie rinnova il suo appuntamento annuale, confermandosi come uno degli osservatori più attenti e sensibili sulle dinamiche di genere nel mondo dell’audiovisivo e della narrazione. L’evento, ideato e diretto da Giuliana Aliberti, sceglie ancora una volta gli spazi suggestivi di Palazzo Merulana per ospitare un incontro che va oltre la semplice celebrazione, proponendosi come un atto di denuncia e di proposta concreta. Il titolo scelto per questa tappa, Taci, anzi parla, è un imperativo morale, un invito a trasformare il silenzio in voce, il disagio in consapevolezza politica e sociale.
Il cinema come specchio della realtà
Il cuore pulsante della mattinata sarà la proiezione del cortometraggio È come sembra, un’opera scritta, diretta e interpretata da Anna Foglietta. Questa produzione, realizzata dalla Fondazione Una Nessuna Centomila (realtà da sempre in prima linea nel sostegno ai Centri Antiviolenza), rappresenta un esempio potente di come il cinema possa farsi veicolo di verità scomode. Lungi dal cercare la spettacolarizzazione del dolore, il corto indaga quelle zone grigie della quotidianità che troppo spesso vengono ignorate o minimizzate. La narrazione visiva si concentra su situazioni apparentemente banali, scene di vita comune in cui, però, si annida una violenza strutturale. Lo spazio pubblico attraversato con timore, l’ambiguità che maschera la molestia, il senso di paralisi che molte donne conoscono bene: l’opera ha il merito di rendere evidente ciò che l’educazione tradizionale ci ha insegnato a non vedere.
La forza del messaggio cinematografico risiede proprio nella sua capacità di mostrare la realtà senza filtri, costringendo lo spettatore a un confronto diretto con le proprie percezioni. Non si tratta solo di condannare l’aggressione fisica, ma di riconoscere e smantellare quella cultura della giustificazione che permea ancora larga parte della società. All’incontro parteciperanno figure chiave che hanno dato vita a questo racconto per immagini, tra cui la scrittrice Lidia Ravera e l’attrice Sofia Iacuitto, entrambe interpreti del cortometraggio. La loro presenza, insieme a quella della direttrice artistica Giuliana Aliberti, trasformerà la visione in un momento di dialogo attivo, sottolineando come il mondo dell’audiovisivo debba assumersi la responsabilità di rompere il silenzio per tutte quelle donne che subiscono violenza, non solo fisica, ma anche psicologica e sistemica.
L’educazione affettiva come atto politico
Parallelamente al linguaggio cinematografico, l’evento pone l’accento sulla parola scritta e sulla saggistica con la presentazione del volume Senza legge. Perché l’educazione sessuo-affettiva a scuola è una questione politica. Edito da Tlon, il libro rappresenta un atto collettivo e militante che denuncia una delle lacune più gravi del sistema scolastico italiano: l’assenza di una normativa chiara e di percorsi strutturati dedicati all’educazione sessuale e affettiva. Curato da Celeste Costantino, Giulia Minoli e Monica Pasquino, il testo non si limita a fotografare l’esistente, ma propone un’analisi lucida su quanto sia urgente fornire alle nuove generazioni gli strumenti adeguati per decodificare il proprio corpo, le relazioni interpersonali e, soprattutto, il concetto fondamentale del consenso.
Il dibattito che scaturirà dalla presentazione del libro, alla presenza di Celeste Costantino (vicepresidente della Fondazione Una Nessuna Centomila) e con i contributi di Alessia Crocini e Lella Palladino, mira a evidenziare come il cambiamento culturale non possa prescindere dai luoghi della formazione. La scuola, intesa come prima agenzia di socializzazione dopo la famiglia, non può restare neutrale o assente di fronte alla necessità di educare ai sentimenti e al rispetto reciproco. Senza legge dimostra, attraverso testimonianze ed esperienze dirette, che l’educazione all’affettività è, a tutti gli effetti, una questione politica primaria. Investire in questo ambito significa prevenire la violenza alla radice, costruendo cittadini e cittadine capaci di relazioni sane, libere da stereotipi tossici e dinamiche di possesso.
Visionarie: un laboratorio di futuro
L’appuntamento del 22 novembre rappresenta la seconda tappa dell’edizione 2025 di Visionarie, un percorso apertosi lo scorso ottobre durante la Festa del Cinema di Roma. Nato nel 2019, questo progetto si è consolidato negli anni come un punto d’incontro fondamentale per il confronto tra generazioni e linguaggi diversi. Non è un caso che Palazzo Merulana, nato dalla sinergia tra la Fondazione Elena e Claudio Cerasi e CoopCulture, abbia voluto accogliere nuovamente questa iniziativa. I luoghi d’arte contemporanea, infatti, sono chiamati sempre più spesso a svolgere un ruolo attivo nelle grandi sfide sociali del nostro tempo, trasformandosi in agorà dove il potere trasformativo della cultura può manifestarsi concretamente. Visionarie non si limita a celebrare le donne “in quanto tali”, ma ne riconosce la forza creativa e la libertà intellettuale, elementi indispensabili per immaginare un mondo più giusto e complesso.
Guardando al futuro, il progetto ha già in serbo nuovi sviluppi. Il prossimo appuntamento è fissato per il 30 e 31 gennaio 2026, sempre negli spazi di via Merulana, con il tema provocatorio Ancora più Eretiche!. Questa continuità testimonia la vitalità di un osservatorio indipendente che ogni anno si interroga sul ruolo femminile nell’industria culturale, accogliendo protagoniste del calibro di Jasmine Trinca, Dacia Maraini e Liliana Cavani, e coinvolgendo attivamente le scuole di cinema. L’obiettivo resta quello di indagare le voci fuori dal coro, quelle autrici che hanno osato riscrivere i canoni e inventare nuove narrazioni, dimostrando che la cultura è l’arma più potente per scardinare pregiudizi radicati e costruire una società veramente paritaria.
Info utili
- Data: Sabato 22 novembre 2025
- Orario: Dalle 10:30 alle 12:30
- Indirizzo: Palazzo Merulana, Via Merulana 121 – 00185 Roma
- Ingresso: Libero fino a esaurimento posti
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