- Cosa: I Tre Moschettieri – Opera Pop, spettacolo di Giuliano Peparini con musiche di Giò Di Tonno.
- Dove e Quando: Auditorium Conciliazione, Roma – 27 e 28 dicembre.
- Perché: Un classico immortale trasformato in un’esperienza immersiva tra musical, danza e teatro contemporaneo.
Il motto “Tutti per uno, uno per tutti” risuona ancora con vigore, ma questa volta lo fa con un ritmo nuovo, vibrante e squisitamente contemporaneo. Dopo aver incantato il pubblico italiano e registrato oltre 30.000 presenze nella passata stagione, I Tre Moschettieri – Opera Pop si prepara a invadere il palcoscenico dell’Auditorium Conciliazione di Roma per due date imperdibili a dicembre.
Non si tratta di una semplice trasposizione teatrale del capolavoro di Alexandre Dumas, ma di una vera e propria rilettura visionaria. Prodotto da Stefano Francioni e dal Teatro Stabile d’Abruzzo, sotto la direzione artistica di Giorgio Pasotti, questo spettacolo si pone l’ambizioso obiettivo di fondere i linguaggi del musical, della prosa e della danza in un unicum artistico che strizza l’occhio alla spettacolarità cinematografica, mantenendo però intatta l’emozione che solo il teatro dal vivo sa restituire.
Una rilettura visionaria tra fabbrica e leggenda
La regia di Giuliano Peparini è il cuore pulsante di questa operazione culturale. Peparini, noto per la sua capacità di creare quadri scenici di forte impatto visivo, ha scelto di allontanarsi dalla iconografia classica e polverosa del romanzo di cappa e spada per abbracciare un’estetica più audace. L’apertura dello spettacolo, infatti, spiazza lo spettatore: ci si trova immersi in una scena di fabbrica, un ambiente grigio e spersonalizzante, simbolo forse dell’omologazione moderna. È da questo contesto opprimente che, quasi per magia, si sprigiona il mondo epico e romantico dei Moschettieri.
Questa scelta registica non è solo un vezzo estetico, ma una dichiarazione d’intenti: rendere Dumas accessibile al XXI secolo. La narrazione si sviluppa attraverso coreografie potenti, curate da Veronica Peparini e Andreas Müller, che trasformano i duelli in vere e proprie danze d’azione. Fondamentale è il contributo dei giovani talenti della Peparini Academy, che portano in scena un’energia fresca e vitale, incarnando perfettamente lo spirito di rinnovamento che permea l’intera produzione. L’uso dello spazio scenico diventa così un’esperienza immersiva, dove la distinzione tra attore e ballerino sfuma in favore di una performance totale.
La forza della musica e un cast d’eccezione
Se l’occhio vuole la sua parte, l’orecchio viene appagato da una colonna sonora di altissimo livello. Le musiche originali sono firmate da Giò Di Tonno, che ha curato anche gli arrangiamenti insieme a Giancarlo Di Maria. Non siamo di fronte a semplici canzoni di accompagnamento, ma a una vera drammaturgia musicale: i brani, raccolti nella compilation “12 Diamanti”, spaziano da suggestioni orchestrali a sonorità sinfonico-pop, dettando il ritmo della narrazione e amplificando l’interiorità dei personaggi.
A dare voce e corpo ai protagonisti troviamo un trio che ha fatto la storia del musical in Italia, ricreando quella chimica scenica che il pubblico ha già amato in passato. Giò Di Tonno veste i panni del nobile e tormentato Athos, Vittorio Matteucci presta la sua imponente presenza scenica a Porthos, mentre Graziano Galatone incarna l’eleganza di Aramis. Accanto a loro, il giovane Sea John nel ruolo dell’impavido D’Artagnan, insieme a un cast di supporto che include Camilla Rinaldi (Milady) e Beatrice Blaskovic (Costanza). Le voci potenti e mai scontate guidano lo spettatore attraverso gli intrighi di corte, gli amori segreti e le battaglie per l’onore, rendendo ogni passaggio lirico un momento di pura emozione.
Un messaggio universale per il pubblico di oggi
Al di là della spettacolarità visiva e della ricchezza musicale, I Tre Moschettieri – Opera Pop resta fedele ai temi universali che hanno reso immortale l’opera di Dumas. L’amicizia, la ricerca della propria identità, il conflitto interiore tra onore e ambizione personale sono argomenti che non conoscono scadenza. Come sottolinea lo stesso regista, la sfida è stata quella di rispettare il messaggio originale e il contesto storico, ma cambiando il “ritmo” per parlare direttamente al pubblico odierno.
In un’epoca spesso frammentata e individualista, il richiamo all’unione e alla lealtà suona quanto mai necessario. Lo spettacolo diventa così un ponte tra generazioni: affascina i puristi del teatro grazie alla qualità della messa in scena e cattura i più giovani grazie al linguaggio dinamico e alle sonorità moderne. È un invito a riscoprire il valore della collaborazione e del coraggio, dimostrando che, anche se i secoli passano, le grandi storie – come le grandi melodie – rimangono immortali. Roma si prepara dunque ad accogliere non solo uno spettacolo, ma un evento che celebra la grandezza del teatro italiano capace di rinnovarsi.
Info utili
- Date a Roma: 27 e 28 dicembre 2024.
- Luogo: Auditorium Conciliazione.
- Biglietti: Disponibili su TicketOne e nei circuiti abituali.
