- Cosa: Assegnazione degli “Oscar dell’atletica” della FIDAL per l’anno 2025.
- Dove e Quando: Roma, annuncio ufficiale dei vincitori della stagione agonistica.
- Perché: Celebrazione di un’annata storica che conferma il primato dell’Italia nel panorama sportivo internazionale.
L’atletica leggera italiana continua a vivere un’epoca d’oro, una sorta di rinascimento sportivo che non accenna a spegnersi. Dopo i fasti delle scorse stagioni, il 2025 si chiude con la conferma di due talenti cristallini che hanno saputo trasformare le aspettative in medaglie pesanti e record: Mattia Furlani e Nadia Battocletti. La Federazione Italiana di Atletica Leggera ha ufficializzato i nomi dei vincitori degli Oscar dell’atletica, un riconoscimento che nasce dal perfetto equilibrio tra il giudizio tecnico di un panel di esperti — composto da Consiglio Federale, Direzione Tecnica e giornalisti di settore — e l’entusiasmo popolare espresso attraverso i voti sui canali social.
Questa doppia vittoria non è solo un premio alla carriera, ma la fotografia di un movimento in salute, capace di produrre icone globali in discipline diverse, dai salti al mezzofondo. Furlani e Battocletti, per il secondo anno consecutivo, si prendono lo scettro di Uomo e Donna dell’anno, dimostrando una continuità di rendimento che li pone di diritto nell’olimpo dello sport azzurro.
Il dominio di Furlani e l’eleganza di Battocletti
Il 2025 rimarrà impresso nella memoria degli appassionati per le imprese di Mattia Furlani. Il lunghista azzurro ha dominato la scena mondiale con una maturità agonistica sorprendente per la sua giovane età. Il suo palmarès stagionale parla chiaro: due titoli di campione del mondo, conquistati sia nella rassegna indoor di Nanchino che in quella outdoor di Tokyo. A questi ori pesantissimi si aggiunge l’argento europeo indoor, a testimonianza di una capacità competitiva che non conosce pause. Furlani ha saputo interpretare la pedana del salto in lungo con una potenza e una tecnica che lo rendono oggi l’atleta da battere in ogni competizione internazionale.
Sul fronte femminile, Nadia Battocletti ha confermato di essere la regina indiscussa del mezzofondo europeo e una delle interpreti più autorevoli a livello mondiale. La sua stagione a Tokyo è stata trionfale, con un argento nei 10.000 metri e un bronzo nei 5000 metri che hanno entusiasmato il pubblico italiano. Ma la sua fame di vittoria non si è fermata alla pista: la trentina ha conquistato anche il titolo di campionessa d’Europa nei 10 km su strada e nel cross. La capacità di Nadia di spaziare tra diverse superfici e distanze, mantenendo sempre un’eleganza di corsa e una determinazione feroce, la rende il simbolo perfetto della resilienza sportiva.
Stelle nascenti e la forza del gruppo azzurro
Oltre ai premi individuali assoluti, la giuria ha voluto accendere i riflettori sul futuro radioso dell’atletica italiana. Il titolo di Stella nascente al femminile è andato alla giovanissima sprinter Kelly Doualla. A soli sedici anni, la Doualla ha già dimostrato di avere una velocità fuori dal comune, laureandosi campionessa europea Under 20 nei 100 metri. La sua ascesa rappresenta la linfa vitale dello sprint azzurro, un settore che continua a produrre talenti pronti a sfidare i cronometri mondiali. Al maschile, il riconoscimento è andato all’ottocentista Francesco Pernici, autore di una stagione straordinaria che lo ha portato a sfiorare lo storico record italiano di Marcello Fiasconaro, un limite che sembrava invalicabile e che oggi appare finalmente a portata di mano.
Il senso di comunità e la forza del movimento collettivo sono stati celebrati con il premio alla Squadra dell’anno. Il riconoscimento è andato alla nazionale azzurra vincitrice degli Europei a squadre (ex Coppa Europa) svoltisi a Madrid. Questo successo non è solo la somma di individualità eccellenti, ma il risultato di una programmazione federale che ha saputo costruire un gruppo coeso e competitivo in ogni singola specialità. Vedere l’Italia primeggiare in una competizione così complessa e variegata è la conferma definitiva della qualità globale raggiunta dai nostri atleti.
Esperienza e dedizione: i Master dell’anno
L’atletica non è solo un palcoscenico per i giovanissimi, ma una passione che si coltiva e si rinnova a ogni età. Gli Oscar FIDAL hanno dedicato il giusto spazio anche alla categoria Master, premiando atleti che continuano a competere a livelli altissimi, ispirando intere generazioni di amatori. La Master dell’anno è la velocista e ostacolista Serena Caravelli, capace di performance che sfidano il tempo. Al maschile, il premio è andato al mezzofondista Luigi Del Buono, esempio di dedizione e costanza negli allenamenti e nelle gare di endurance.
Questi riconoscimenti chiudono idealmente un cerchio, unendo in un unico grande abbraccio i campioni affermati, le promesse del futuro e i veterani del settore. Roma e l’Italia intera possono guardare con orgoglio a questi risultati, consapevoli che il 2025 non è stato un punto d’arrivo, ma una solida base su cui costruire i successi delle prossime stagioni olimpiche e mondiali. L’atletica italiana ha trovato i suoi eroi e, a giudicare dai nomi in lista, la storia è ancora tutta da scrivere.
Crediti foto: archivio Fidal
