“Le cose che t’ho imparato” di Carlo Picchiotti debutta al Teatro Cometa Off di Roma, portando in scena una storia che intreccia comicità e dramma. La regia, firmata da Siddhartha Prestinari, promette una narrazione avvincente, sostenuta dalle interpretazioni di Stefano Ambrogi ed Ermenegildo Marciante. Tra risate e riflessioni, lo spettacolo invita il pubblico a esplorare la complessità dei rapporti umani, il tutto condito dal sapore di una gricia, simbolo di tradizione e semplicità.
Una commedia che scava nell’anima
“Le cose che t’ho imparato” è un’opera che riesce a sposare diversi generi teatrali, fondendo il dramma con la commedia. In scena, la storia di un anziano galeotto e di un giovane imputato si trasforma in una danza tra vittima e carnefice, narrata attraverso un codice teatrale che mescola realismo e simbolismo. La regista Siddhartha Prestinari ha definito lo spettacolo come un noir dagli accenti umoristici, in cui la tensione della trama si stempera in momenti di leggerezza. La trama si svolge nell’ambiente claustrofobico di una cella di massima sicurezza, offrendo un contesto in cui realizzare l’interazione dinamica tra i due protagonisti.
Le interpretazioni di Stefano Ambrogi, noto per le sue collaborazioni con registi del calibro di Carlo Verdone, e del promettente Ermenegildo Marciante, aggiungono profondità e sfumature al testo drammaturgico di Carlo Picchiotti. La loro interazione porta alla luce temi universali, come la ricerca di sé e l’evoluzione personale, che riecheggiano con forza sul palcoscenico, rendendo ogni rappresentazione unica.
Regia e approccio teatrale distintivi
L’adattamento e la regia di Siddhartha Prestinari giocano un ruolo cruciale nel delineare l’essenza di questa produzione. Prestinari utilizza un approccio che rispecchia la natura dualistica dei personaggi, esplorando il contrasto tra la dolcezza e la brutalità, il tutto immerso in un contesto sospeso nel tempo. Questo equilibrio sottile tra contrasti è ciò che rende “Le cose che t’ho imparato” un’esplorazione teatrale capace di suscitare risate e introspezione nel pubblico.
La scenografia, curata da Giulia Colombo, e i costumi di Graziella Pera collaborano a creare un’ambientazione che rispecchia appieno l’atmosfera cupa della vicenda. La componente visiva è ulteriormente arricchita dal lavoro di Marco Laudando per le luci e di Alessandro Acquaroli per l’audio, che insieme formano una cornice immersiva per gli spettatori. Foto e grafica di Giada Marotta impreziosiscono infine la comunicazione visiva dello spettacolo.
Un incontro teatrale di mondi opposti
La trama si focalizza sull’incontro tra due personaggi diametralmente opposti: un giovane alla sua prima esperienza di detenzione e un anziano galeotto navigato. La dinamica tra i due diventa una metafora per la lotta tra l’innocenza e la corruzione, portando a galla riflessioni sui modelli di comportamento sociale e la natura umana. Ogni battuta, scambio e silenzio è studiato per suscitare empatia e stimolare riflessioni sulla capacità umana di apprendere e cambiare.
Il dialogo tra il giovane e il vecchio diventa un processo di apprendimento reciproco, in cui entrambi i protagonisti condividono le proprie verità personali e paure, trasformando la cella in un microcosmo di esperienze umane condivise. È in questa relazione, lontana dai cliché narrativi, che si riscopre il valore dell’esperienza e il desiderio universale di connessione.
Info utili
Lo spettacolo “Le cose che t’ho imparato” sarà in scena al Teatro Cometa Off di Roma dal 21 al 26 ottobre 2025. Gli spettacoli si terranno da martedì a venerdì alle ore 21:00, sabato alle 19:00, e domenica alle 17:30. Il costo del biglietto intero è di 19 euro, comprensivo di diritti di prevendita. Il teatro si trova in Via Luca della Robbia, 47.
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