Autore: Valerio Amendolagine
Valerio Amendolagine è giornalista pubblicista dal 2012 e collabora con diverse testate online, tra cui "EZ Rome" e "Arrecasa". Per la sua formazione universitaria nel campo ingegneristico si occupa principalmente di temi tecnologici o scientifici. Oltre alla sua attività giornalistica, è co-fondatore di ARvis.it, un'agenzia di comunicazione digitale specializzata in servizi SEO, SEM e marketing online. Nel 2020, ha fondato "The Proptech Company", azienda specializzata in soluzioni avanzate per le agenzie immobiliari. Podista impenitente, sogna di poter correre fino alla pensione col motto "lento pede, sed inexorabili".
Consueto appuntamento il 18 settembre allo stadio Nando Martellini delle Terme di Caracalla per celebrare, con una staffetta lunga 12 ore, il compianto cardiologo dell’ospedale Grassi di Ostia, Alberto Rizzi. Alla allegra competizione del Memorial Alberto Rizzi faranno da cornice diversi eventi folkloristici e degustazioni di prelibatezze dei Castelli Romani. A metà pomeriggio ci sarà poi la festante gara dei più piccoli volta a promuovere il sano sport tra gli atelti in erba. La manifestazione terminerà alle 20 con la premiazione della squadra che avrà totalizzato il maggior numero di giri di pista. Non rimane che partecipare a questa unica…
Finale dei Campionati del Mondo di Calcio del Sudafrica 2010. E come tutte le finali è una partita giocata prevalentemente sui nervi, molto tattica, con parecchi falli e parecchie ammonizioni. Il gioco non è un granchè da entrambe le parti, che pensano prevalentemente a controllare più che a impostare. I tempi regolamentari finiscono sullo 0-0 con due o tre occasioni per parte, che vengono tutte sprecate. Si va ai supplementari, dove c’è da segnalare un paio di errori arbitrali che alla fine determinano l’esito della partita, tra cui un rigore non visto per la Spagna, l’espulsione di Heitinga al 20°,…
Finale per il 3° posto tra Uruguay e Germania molto piacevole, giocata a viso aperto, senza tatticismi particolari, con 5 gol, 2 traverse e svariate altre occasioni. Alla fine la spunta la Germania che segna il terzo gol al 37° del secondo tempo con Khedira di testa, quando sembra che non ci sia più tempo per il recupero ed invece Forlan all’ultimo secondo colpisce in pieno la traversa su punizione e poteva ancora riaprire la partita. Entrambe avrebbero meritato il terzo posto, ma purtroppo è sempre solo una che deve vincere. I gol sono stati segnati da Muller al 18°…
Seconda semifinale tra Germania e Spagna che sulla carta prometteva grandi cose ed invece si è rivelata abbastanza bruttina, molto tattica e con squadre che avevano più paura di perdere che voglia di vincere. Delle due la più irriconoscibile, tra quello visto finora, è stata senza dubbio la Germania che ha stravolto un gioco frizzante e veloce, che attendeva e ripartiva, in un gioco che è stato solo chiusura difensiva senza ripartenze. Niente di meglio la Spagna che come al solito si autocelebra in una miriade di passaggi e passaggetti che però alla fine gli fanno trovare solo qualche tiro…
Prima semifinale tra Uruguay e Olanda che potrebbe definirsi la partita delle certezze infrante. Parte favorita l’Olanda sia dal pronostico che dai Bookmakers ed effettivamente si muove meglio e controlla la partita con facilità fino al 18° in cui passa in vantaggio con Van Bronckhorst. E da qui la prima certezza di cui si arroga l’Olanda di aver già vinto la partita viene infranta dalla reazione dell’Uruguay che prende in mano il gioco, grazie anche all’eccessivo rallentamento dell’Olanda, e ripagandola della stessa moneta pareggia al 41° con Forlan sempre con un tiro da fuori. Nel secondo tempo, e qui viene…
Ultimo quarto abbastanza equilibrato tra Paraguay e Spagna con squadre che riescono a controllarsi bene anche se con caratteristiche differenti. Il Paraguay predilige il gioco in velocità, mentre la Spagna preferisce il controllo palla e le azioni corali. Hanno entrambe le loro occasioni, ma la partita viene decisa da un singolo gol di Villa al 38° del secondo tempo dopo una carambola rocambolesca con due pali consecutivi e quando, forse, è ormai troppo tardi per recuperare. In precedenza ci sono stati due calci di rigore, uno per parte, tra il 12° e il 15° del secondo tempo entrambi parati dai…
Penultimo quarto e una sola squadra in campo, la Germania. L’altra, l’Argentina, sono undici solisti mal agglomerati, tutti votati all’attacco, con una difesa di burro e senza un’idea di gioco collettivo. Il risultato è un 4-0 che non ammette repliche e che, purtroppo, è un verdetto per Maradona e per la sua impostazione di gioco totalmente negativa. Anche oggi un altro di quei campioni sulla carta che, all’inizio del Mondiale, avrebbero fatto la differenza se ne torna a casa. Oggi è toccato a Messi, ma in precedenza se ne sono andati Cristiano Ronaldo, Kaka, Rooney, ecc. Pare che questo sia…
Nel primo tempo Ghana in vantaggio a sorpresa ma non immeritatamente contro l’Uruguay. Il gol è arrivato all’ultimo secondo del recupero grazie ad un’invenzione di Muntari che ha trovato il jolly con una saetta da lontanissimo. Ma è vero che, così, è stata premiata la squadra che ha più creduto nel vantaggio. L’Uruguay è partito meglio ma poi si è perso, incapace di andare oltre i soliti lanci lunghi a scavalcare il centro campo. Il Ghana invece ha spinto sulle fasce, specie a destra, e alla fine è stato premiato. Nel secondo tempo i sudamericani hanno avuto subito l’opportunità di…
Clamoroso a Port Elizabeth: il Brasile viene eliminato ai quarti di finale dall’Olanda e torna a casa. Ma come dicevo in altro articolo, è tutta questione di motivazioni e questa volta quelle dell’Olanda erano più forti. Il risultato è clamoroso soprattutto dopo quanto visto nel primo tempo, durante il quale il Brasile ha dominato e segnato con Robinho al 10°. Ma l’Olanda non è doma e, mentre il Brasile pensa di controllare con facilità e ricomincia con la sua ragnatela di passaggi in attesa di eventi, loro si riorganizzano mentalmente e fisicamente per recuperare. E la ripresa è tutta un’altra…
Sono passati quaranta anni dallo sbarco del primo uomo sulla Luna, un momento epocale che sembrava precorrere chissà quali progressi, e invece, col senno di poi, si è rivelato più un miracolo dovuto ad una eccezionale combinazione di eventi e singolari talenti. Tanti pensavano che questo fosse l’inizio della fine, con la Luna sfruttabile per gigantesche pubblicità, magari di qualche bibita americana, da far campeggiare sui panorami di tutto il mondo, Foro Romano incluso. Sono passati quarantuno anni e tutto ciò non è avvenuto, anzi dopo un po’ nessuno ha avuto più il coraggio di andare a fare una capatina…