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Prigione con piscina

prigione con piscina artLe giornate d’estate scorrono silenziose e tranquille a Villa Magnolia, residence esclusivo nel cuore di Roma per persone esclusive. E’ lì che Luigi Carletti nel suo ultimo romanzo Prigione con piscina (Edizioni Mondadori), invita il lettore, in un’oasi dove quasi tutti vorrebbero vivere. Si rivelerà un posto da cui scappare, anche per il protagonista.
Dopo essere uscito dalla gabbia dorata, Filippo Ermini, professore universitario esperto di new media, è però costretto a ritornarvi. E per quella serie di incredibili e beffardi che vanno sotto il nome di vita, costretto su una sedia a rotelle.

Tutto sembra sempre fermo come l’acqua della piscina a Villa Magnolia, fino a quando viene scossa da un uragano dal nome (ma sarà davvero quello?) di Rodolfo Raschiani.
Profilo libanese, corpo solido con cicatrici da brivido, l’uomo che sembra uscito dal nulla, non avere legami con niente e con nessuno, si rivelerà il filo che unisce le vite di tutti. Un filo che si ingarbuglia nel passato e che si dipana verso un futuro incredibile.
“I fatti di quell’estate non furono soltanto un’imprevedibile turbolenza emotiva, ma la dimostrazione di come un uomo, un solo uomo, possa sconvolgere la pacifica vita di una piccola comunità. (…). Da allora non c’è stato un solo giorno in cui non mi sia chiesto quanto avrei potuto fare per dare al corso degli eventi un indirizzo diverso”.

E’ un comprensorio di lusso Villa Magnolia, circondata da un muro di cinta medievale, a pochi metri dal tratto dell’Aurelia antica che costeggia Villa Pamphili e porta a Monteverde.
Protetta da un bosco di pini e cedri, oltre il cancello offre alla vista prati curati e siepi fiorite. Lungo i suoi vialetti si incontrano ragazzi che fanno jogging, con personal trainer al seguito, anziani accompagnati da domestici ed efficientissimi portieri. Le panchine sono tutte all’ombra, le fontane zampillano ad orari prestabiliti e tutti sembrano molto rispettosi, perfino i cani.
Nessuno abita a Villa Magnolia per caso, ma di solito discende da una famiglia che vanta una residenza trentennale, acquisendo così una specie di blasone che lo distingue dagli altri.

Ma Villa Magnolia, l’oasi nel cuore di Roma con parco e piscina, è anche una prigione senza sbarre, un luogo da cui si desidera evadere. Così è stato per Filippo Ermini, giovane intellettuale del mondo universitario romano, che ad un certo punto della sua vita preferisce un loft al quartiere San Lorenzo all’attico del Papavero, dove è cresciuto.
Scelta da suo padre, un uomo che ha dovuto fare della segretezza una condotta di vita, per proteggere Filippo e sua madre, la residenza si popola negli anni di fantasmi destinati a riapparire. I segreti rinchiusi nel silenzio di Villa Magnolia, infatti, riaffioreranno, portando a galla la vera storia di Filippo e della sua famiglia.

“Mi chiamo Rodolfo Raschiani” aggiunse. “Abito nella palazzina Margherita”.
“Certo, alla Margherita” sorrisi dissimulando l’imbarazzo. “Filippo Ermini, abito al Papavero”.
Poche battute scambiate a bordo piscina, ma niente è o sarà più come prima nel residence più esclusivo di Roma.
La corsa di Rodolfo verso la vita è finita sul lungotevere dopo un volo impressionante dalla moto. Ora, a neanche quarant’anni, è su una sedia a rotelle, assistito in ogni momento dal fedele Isidro, il domestico peruviano di famiglia, e di nuovo a Villa Magnolia. Lì il tempo sembra non essere mai passato, tutto è piatto come l’acqua della piscina.  
E’come un uragano l’arrivo di Rodolfo Raschiani. Non passano inosservati i suoi lineamenti libanesi su un corpo solido, ben piantato. E quando si gira nessuno può staccare gli occhi dalla sua schiena, intagliata da cicatrici profonde, spaventose.
Chi è il nuovo inquilino, entrato all’insaputa di tutti a Villa Magnolia, come a nessuno è mai stato consentito? Di cosa discorre in spagnolo con Isidro, che tolta la maschera di assistente mansueto, sembra un’altra persona?
La vita di Rodolfo Raschiani sarà come un filo che lega tutti, Filippo, la sua famiglia, e incredibilmente, lo stesso Isidro. I nodi  misteriosi del passato si scioglieranno, e si dipaneranno in un futuro che nessuno avrebbe mai potuto immaginare. O forse si.
“Era lungo l’elenco di quelli che avevano avuto una parte. Tutti tranne me. E io non mi ero accorto di niente. In quei giorni ero stato cieco e sordo”.  

Prigione con piscina
di Luigi Carletti
Edizioni Mondadori

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