Un cuore giallo campeggia sulla copertina dell’ultimo romanzo di Mauro Evangelisti sopra il titolo Io odio tutti (CartaCanta editore).
E’ l’assaggio emblematico di una storia di amore e di odio, dove scena e retroscena colgono i personaggi da punti di vista inaspettati e li restituiscono al lettore diversi da come se li era immaginati. L’autore, giornalista del Messaggero, fa un’unica concessione iniziale alla sua penna di cronista, uno scatto in cui durante una manifestazione una ragazza offre una margherita a un poliziotto e lui la colpisce con il manganello. Poi il fatto esce dalla sua dimensione di notizia e si fa trama di una vita che ad un certo punto, sorprendentemente, si inceppa.
Se vent’anni fa avessero chiesto a Alessandro Massari come sarebbe stata la sua vita nel 2012, avrebbe risposto: “poliziotto, sposato, con un figlio e magari anche due”. Lui, figlio di un ispettore di polizia, non era mai stato un ribelle, e avrebbe sicuramente seguito le orme del padre. Invece è il 2012 e Alessandro si trova a Patpong, il quartiere a luci rosse di Bangkok, sballato dall’alcol e dalla droga, e si accompagna a Ju, il cui motto è “no money, no honey”. La sua vita si è inceppata il pomeriggio di un anno prima, a piazza del Popolo, nel centro di Roma, tra molotov e lacrimogeni. Da dietro il suo scudo di agente della mobile la gente spingeva, urlava “servi!”, poi una ragazza gli ha porto una margherita, e lui le ha spaccato la testa col manganello. Non era una ragazza qualsiasi, era Anna, e per molto tempo era stata tutta la sua vita.
Dopo un rapporto sempre sull’orlo del precipizio, Alessandro aveva scoperto che Anna gli aveva tenuto nascosto tante cose, anche che le margherite erano il suo fiore preferito, e lui l’aveva scoperto nel peggiore dei modi. Così quel pomeriggio quel gesto gli era sembrato una provocazione crudele, aveva sentito come il tac di un interruttore e non era più riuscito a fermarsi. Chissà cosa avrebbe pensato di lui il padre, uomo irreprensibile, si chiede Alessandro, che dopo essere stato definito indifendibile dal capo della polizia, ha preferito dare le dimissioni piuttosto che essere cacciato. L’unico a difenderlo è stato il suo amico Paolo Bonetti, parlamentare di sinistra, rischiando il linciaggio politico del suo partito. Alessandro, il celerino che ha perso il controllo davanti a un fiore, e Paolo, l’intellettuale alternativo, vengono così scossi dai loro ruoli predefiniti, “perché a volte la vita non è come ce la presentano, i buoni di là, i cattivi di qua, il giusto e l’ingiusto, la vita è intricata e non è possibile tracciare delle linee rette, precise e senza sbavature”.
Quelle linee sono state e verranno oltrepassate diverse volte. E’ successo quando il padre di Alessandro si è chiesto a sua volta cosa avrebbe pensato di lui suo figlio, se solo avesse saputo. E poi hanno ancora intersecato le vite dei due amici, finendo per allontanarli a causa di una ferita troppo difficile da rimarginare. E’ per questo che Alessandro è fuggito lontano, cercando di dimenticare a suon di sballi, perché tutti “dovremmo sempre avere una vita di riserva”.
Ma “una fuga nel parco giochi non può durare per sempre”, e per prendersi quella vita Alessandro si trova di nuovo a piazza del Popolo, tra lacrimogeni e lingue di fumo che salgono verso il cielo. Mentre la polizia carica, in lontananza sventola una bandiera con la margherita, divenuta ormai un simbolo. “Come sarà la tua vita nel 2012?” La risposta è quella che lui non avrebbe mai immaginato.
Io odio tutti
di Mauro Evangelisti
CartaCanta editore
Mauro Evangelisti è nato nel 1967 e vive a Roma, dove lavora per Il Messaggero.
Ha pubblicato i libri Carretera Central assieme al collega Fabio Fattore (1996), La marcia su Cuba (1999) e Il figlio di Fidel (2000) con Stampa Alternativa.
Io odio tutti è il suo terzo romanzo pubblicato con CartaCanta editore dopo Johnny Nuovo (2010), vincitore del premio Carver, e Chiedimi l’amicizia (2012).