“456”: una commedia sull’arretratezza culturale italiana

La scena teatrale romana si arricchisce di un nuovo, intrigante appuntamento con “456”, lo spettacolo scritto e diretto da Mattia Torre che andrà in scena al Vascello dal 27 febbraio al 3 marzo. Quest’opera si distingue per la sua capacità di esplorare, con ironia e una punta di amarezza, le dinamiche familiari in un contesto che riflette le contraddizioni e le sfide della società italiana contemporanea.

Un ritratto di famiglia in chiave critica

Al centro della narrazione troviamo una famiglia, apparentemente comune, che vive in una valle isolata, lontana dal mondo esterno e dai suoi cambiamenti. Attraverso il racconto delle loro giornate, tra sugo di pomodoro ereditato dalla nonna e litigi senza fine, Torre disegna un affresco vivido e critico dell’Italia di oggi: un paese frammentato, senza un’identità culturale unificata, dove regnano diffidenza, paura e una profonda mancanza di valori condivisi.

“456”: più che uno spettacolo, una riflessione

Torre, conosciuto per la sua capacità di affrontare tematiche sociali con un linguaggio diretto e spesso provocatorio, ci invita a riflettere sulla famiglia non solo come nucleo fondamentale della società ma anche come luogo in cui si manifestano e si perpetuano le arretratezze culturali che affliggono il nostro paese. La famiglia in “456” diventa così metafora dell’Italia: un insieme di individui che, pur dovendo coesistere, si ritrovano intrappolati in una spirale di cinismo e alienazione.

Info utili

Per chi volesse immergersi in questa provocatoria riflessione teatrale, “456” sarà rappresentato al Teatro Vascello, situato in Via Giacinto Carini 78, quartiere Monteverde, Roma. Gli spettacoli si terranno dal 27 febbraio al 3 marzo, con una programmazione che va dal martedì al venerdì alle ore 21, il sabato alle 19 e la domenica alle 17. I biglietti, il cui prezzo varia in base alla categoria di appartenenza, sono acquistabili tramite diverse modalità, inclusi il sito del Teatro Vascello e la biglietteria telefonica, assicurando a tutti l’accesso a questa imperdibile esperienza culturale. La produzione vede la collaborazione di Marche Teatro, Nutrimenti Terrestri e Walsh, confermando l’impegno di Torre nel creare opere che stimolino la riflessione e il dialogo su temi di stretta attualità.

In conclusione, “456” non è solo uno spettacolo teatrale, ma un’occasione di riflessione critica sull’Italia di oggi, sulle sue contraddizioni e sulle sue potenzialità inesplorate. Attraverso il microcosmo familiare, Mattia Torre ci invita a interrogarci sul significato di comunità, e identità in un’epoca di profondi cambiamenti e incertezze.

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