- Cosa: Concerto natalizio tra tradizione e pop/rock del coro a cappella Le Mani Avanti.
- Dove e Quando: Altrove Teatro Studio (Roma), 20 e 21 dicembre.
- Perché: Un viaggio sonoro che trasforma la voce umana nell’unico strumento necessario, dai canti classici alle hit di Fiona Apple e Stevie Wonder.
L’inverno romano si accende nuovamente grazie a un appuntamento che, ormai da oltre un lustro, rappresenta una tappa fissa per gli amanti della musica vocale nella Capitale. Torna sul palco dell’Altrove Teatro Studio il progetto “Le Mani Avanti”, un ensemble che ha saputo ridefinire i confini della coralità moderna. Il 20 e il 21 dicembre, il pubblico sarà invitato a un’esperienza d’ascolto immersiva, dove la tradizione delle festività incontra l’audacia dell’arrangiamento contemporaneo, dimostrando come la voce umana possa essere lo strumento più versatile e potente a nostra disposizione.
Non si tratta del consueto concerto di Natale, ma di un percorso artistico che mescola sapientemente sacro e profano, nostalgia e sperimentazione. Sotto la direzione artistica di Gabriele D’Angelo, il coro propone due serate all’insegna della scoperta, dove ogni brano è un tassello di un mosaico più ampio che racconta storie di diritti umani, liberazione e introspezione, mantenendo però intatta quella leggerezza necessaria per celebrare il periodo festivo.
Oltre il gospel: un repertorio tra Stevie Wonder e i 99 Posse
La forza de “Le Mani Avanti” risiede nella scelta coraggiosa del repertorio, che si distacca notevolmente dalle scalette standard dei cori polifonici. Sebbene non manchino i grandi classici internazionali imprescindibili per il periodo — da White Christmas a Happy Xmas (War Is Over), fino a una suggestiva Carol of the Bells — è nelle rivisitazioni inaspettate che il gruppo esprime la sua vera identità. Il pubblico potrà ascoltare una sorprendente Jingle Bells in tonalità minore, capace di trasformare un motivetto allegro in un brano dalle sfumature quasi noir e malinconiche, offrendo una nuova prospettiva su melodie entrate ormai nell’inconscio collettivo.
Tuttavia, il cuore pulsante dello spettacolo batte al ritmo della musica pop, rock e soul, spaziando attraverso decenni di storia musicale. La scaletta è un viaggio transoceanico che tocca le corde emotive della black music con brani di Stevie Wonder e Michael Jackson, per poi approdare al rock alternativo dei Cranberries e alla complessità compositiva di Fiona Apple. Non manca un profondo omaggio alla musica italiana d’autore, con arrangiamenti che rileggono brani de La Rappresentante di Lista, Ivano Fossati e persino dei 99 Posse, recuperando le sonorità dei primi anni Novanta. Particolare attenzione è data anche alla scena cantautorale romana contemporanea, con riferimenti alla premiata ditta Fabi-Gazzè. Ogni canzone è selezionata non solo per la sua bellezza melodica, ma per il peso specifico del testo e del messaggio che veicola, creando un dialogo continuo tra i coristi e la platea.
L’architettura della voce: il progetto di Gabriele D’Angelo
Nato nel 2014 come laboratorio sperimentale e trasformatosi in un vero e proprio coro tra il 2015 e il 2016, il progetto “Le Mani Avanti” conta oggi circa trenta elementi. Questa crescita numerica non ha intaccato, ma anzi ha arricchito, la natura artigianale del lavoro svolto. Il coro è rigorosamente a cappella: sul palco non vi è traccia di strumenti musicali. Tutto ciò che si ascolta — dalle linee di basso alle percussioni ritmiche, dalle armonie di sostegno ai solismi — è prodotto esclusivamente dalle corde vocali dei membri dell’ensemble. È un lavoro identitario forte, che richiede una precisione tecnica notevole e un affiatamento che va oltre la semplice esecuzione.
Il direttore Gabriele D’Angelo, figura nota nel panorama vocale romano (già attivo con Gabriele Dorme Poco, Anonima Armonisti e Occhi Chiusi In Mare Aperto), firma arrangiamenti originali spesso “cuciti su misura” sulle vocalità dei propri coristi. Questo approccio sartoriale permette di esplorare suddivisioni ritmiche e armoniche poco convenzionali, allontanandosi dall’ortodossia della tradizione corale classica per abbracciare lo stile dei grandi vocal group d’oltreoceano. La voce non è più solo veicolo di parole, ma diventa trama sonora, percussione, atmosfera, in una costante ricerca di nuove possibilità espressive che rendono ogni concerto un evento unico.
Improvvisazione e Circle Singing: la musica creata “qui e ora”
Uno degli aspetti più affascinanti delle esibizioni de “Le Mani Avanti” è lo spazio dedicato all’estemporaneità. Oltre ai brani preparati e arrangiati, il coro dedica momenti dello spettacolo all’improvvisazione vocale pura, utilizzando tecniche come il circle singing e il vocal summit. In queste fasi, la partitura viene abbandonata per lasciare spazio alla creazione in tempo reale. Il direttore e i coristi costruiscono architetture sonore basate su loop vocali che nascono, si sviluppano e si risolvono nel momento stesso in cui vengono eseguiti.
Questa pratica trasforma il concerto in un atto performativo irripetibile. Il pubblico assiste alla genesi della musica, vedendo come un semplice spunto ritmico o melodico possa evolversi in una composizione complessa grazie all’interazione e all’ascolto reciproco tra i cantanti. È un ritorno alla radice ancestrale del fare musica insieme, un momento di connessione profonda che, specialmente in un contesto intimo come quello dell’Altrove Teatro Studio, abbatte la quarta parete ed emoziona per la sua autenticità e immediatezza.
Info utili
- Biglietti: Intero 15€ | Ridotto 10€
- Orari: Sabato 20 dicembre ore 20:00 | Domenica 21 dicembre ore 17:00
- Indirizzo: Altrove Teatro Studio, Via Giorgio Scalia 53, Roma (Zona Cipro/Valle Aurelia)
