- Cosa: Apertura della nuova area espositiva permanente dedicata ai reperti neandertaliani e alla storia dell’evoluzione umana.
- Dove e Quando: MUCIV – Museo delle Civiltà (Roma EUR), dal 18 dicembre 2025.
- Perché: Un’esperienza immersiva curata da Studio Azzurro che unisce rigore scientifico e tecnologie multimediali per sfatare miti e raccontare le nostre origini.
Roma si conferma capitale della storia e della ricerca scientifica con un’importante novità che arricchisce il panorama culturale dell’EUR. Il Museo delle Civiltà (MUCIV) inaugura una nuova area espositiva permanente destinata a diventare un punto di riferimento internazionale per la paleoantropologia: il Laboratorio Neanderthal. Al centro di questo ambizioso progetto vi è la ricomposizione e la musealizzazione definitiva degli straordinari reperti provenienti da Grotta Guattari, il celebre sito preistorico di San Felice Circeo.
L’operazione non è solo un riallestimento, ma un vero e proprio atto di restituzione alla collettività di un patrimonio inestimabile. Per la prima volta, i reperti storici rinvenuti nel 1939 si riuniscono a quelli emersi durante le recenti campagne di scavo avviate nel 2019. Questa sinergia tra passato e presente trasforma il museo in un organismo vivente, un laboratorio attivo dove la tutela si fonde con la ricerca continua, offrendo ai visitatori una narrazione aggiornata e scientificamente solida sulle vite dei nostri antichi “cugini” neandertaliani.
Una macchina del tempo tra mito e scienza
La storia di Grotta Guattari ha il sapore dell’avventura. Scoperta quasi per caso nel febbraio del 1939 da alcuni operai, la grotta rivelò al mondo un tesoro inaspettato: un cranio quasi completo di Homo neanderthalensis. Per decenni, questo ritrovamento è stato avvolto da un’aura di mistero e da interpretazioni suggestive, come quella che ipotizzava pratiche di cannibalismo rituale a causa delle fratture presenti alla base del cranio. Si immaginava un antico santuario, con il teschio posto al centro di un cerchio di pietre, scenario che ha alimentato l’immaginario collettivo per quasi mezzo secolo.
Tuttavia, il nuovo percorso espositivo del MUCIV si incarica di aggiornare questa narrazione alla luce delle più recenti acquisizioni scientifiche. Gli studi moderni, ripresi con vigore negli anni Ottanta e confermati dalle indagini attuali, hanno ribaltato la prospettiva: la grotta non era un tempio, ma una tana di iene. Furono questi grandi carnivori a introdurre i resti umani nella cavità, sigillata poi da una frana circa cinquantamila anni fa. Il visitatore viene guidato attraverso questa evoluzione interpretativa, comprendendo come la scienza proceda per revisioni continue, trasformando il mito in una affascinante verità ecologica che racconta la dura convivenza tra specie diverse nel Paleolitico.
L’allestimento immersivo di Studio Azzurro
Uno degli aspetti più rivoluzionari del Laboratorio Neanderthal è la modalità di fruizione, lontana anni luce dalla classica esposizione statica di bacheche impolverate. La direzione artistica è stata affidata a Studio Azzurro, pionieri nell’uso delle tecnologie multimediali per l’arte e i musei. Ispirandosi alle descrizioni del diario di scavo del professor Carlo Alberto Blanc, che per primo esplorò l’antro nel 1939, l’allestimento evoca un ambiente ipogeo, scuro e suggestivo. Le pareti richiamano la terra umida, mentre lame di luce naturale filtrano attraverso fessure scenografiche, ricreando l’atmosfera della scoperta originale.
In questo spazio sensoriale, la tecnologia diventa uno strumento di mediazione invisibile ma potente. Attraverso postazioni interattive come il Tavolo dei gesti e le Voci della costa, il pubblico può letteralmente “toccare” la storia, ascoltando le spiegazioni direttamente dalla voce dei ricercatori. Il percorso intreccia linguaggi visivi e sonori, permettendo diverse profondità di lettura: dal visitatore frettoloso che cerca l’impatto emotivo, all’appassionato che desidera approfondire i dettagli litici e faunistici. È un dialogo costante tra reperti fisici — crani, mandibole, resti di animali estinti come elefanti e rinoceronti — e ricostruzioni virtuali, che rendono tangibile un passato remoto.
Il museo come infrastruttura della conoscenza
L’apertura della Sala Guattari segna anche l’avvio delle celebrazioni per i 150 anni del museo, fondato nel 1876 da Luigi Pigorini. Questo anniversario non è vissuto come una mera ricorrenza nostalgica, ma come trampolino verso il futuro. Il progetto Laboratorio Neanderthal incarna perfettamente la nuova visione del MUCIV: un’infrastruttura pubblica della conoscenza dove conservazione, ricerca e accessibilità coincidono. La collaborazione inter-istituzionale che ha reso possibile tutto ciò è vasta, coinvolgendo il Ministero della Cultura, diverse Soprintendenze e prestigiosi atenei italiani come la Sapienza, Tor Vergata, l’Università di Bologna e quella di Firenze.
In un’epoca segnata da rapidi cambiamenti climatici e dall’avvento dell’Intelligenza Artificiale, studiare i Neanderthal assume un significato che trascende l’archeologia. La mostra ci pone di fronte a domande inquietanti e necessarie: come si estinguono le specie umane? Qual è il nostro rapporto con l’ambiente? L’esposizione suggerisce una riflessione sull’Antropocene, invitandoci a considerare l’evoluzione non come una scala gerarchica conclusa con noi, ma come un processo ramificato e ancora in corso. Visitare il nuovo allestimento significa, in ultima analisi, guardare negli occhi il nostro passato per interrogarci sul nostro destino, chiedendoci provocatoriamente se non saremo proprio noi, un giorno, i “futuri Neanderthal”.
Info utili
- Ingresso: Piazza Guglielmo Marconi 14E, Palazzo delle Scienze (Roma EUR).
- Orari di apertura (fino al 5 gennaio 2026):
- Tutti i giorni: 08:30 – 13:00 (ultimo ingresso 12:30).
- Giorni speciali (1 e 6 gennaio): orario continuato 08:30 – 19:00.
- Orari di apertura (dal 7 gennaio 2026):
- Sabato e domenica: 08:30 – 13:00.
- Dal martedì al venerdì: visite su prenotazione riservate a gruppi e scuole.
- Contatti: Per prenotazioni scuole scrivere a didatticamuciv@abintra.it.
- Note: La nuova Sala Guattari si trova al piano terra e costituisce l’incipit del percorso delle Collezioni di Preistoria.
