Cosa: Una ricca programmazione teatrale che spazia dall’impegno civile alla commedia musicale e al teatro ragazzi.
Dove e Quando: Teatro Tor Bella Monaca, Roma; dal primo all’11 gennaio 2026.
Perché: Una proposta artistica d’eccellenza per celebrare il nuovo anno tra riflessione costituzionale, magia della Befana e grandi interpreti della scena italiana.
L’inizio del nuovo anno a Roma si accende sotto i riflettori del Teatro Tor Bella Monaca, che si conferma uno dei poli culturali più vitali della Capitale. Con l’avvio della quinta edizione di Roma Capodarte, la struttura diretta da Alessandro Benvenuti propone un cartellone capace di intrecciare la solennità dei valori civili con la leggerezza dello spettacolo popolare. Dal primo gennaio fino a metà mese, il palco di via Bruno Cirino diventerà un crocevia di storie, musica e riflessioni, offrendo ai cittadini un’occasione unica per vivere la cultura come bene comune e condiviso, in un quartiere che continua a rivendicare la propria centralità nel panorama artistico romano.
Tra Costituzione e sfide artistiche
L’apertura del 2026 è affidata a una serata di grande spessore civile. Il primo gennaio va in scena Costituzioniamoci, un progetto scritto e diretto da Roberto Cavosi che vede la partecipazione della Blind Inclusive Orchestra. Questo ensemble, diretto dal Maestro Alfredo Santoloci, rappresenta un’eccellenza nel panorama nazionale essendo composto quasi interamente da musicisti non vedenti. Lo spettacolo si configura come un viaggio emozionale tra gli articoli della Carta Costituzionale italiana, dove la parola recitata da Maddalena Emanuela Rizzi e dallo stesso Cavosi si fonde con monologhi e poesie celebri. La musica dal vivo non è un semplice accompagnamento, ma un’estensione del senso profondo del testo, creando un’atmosfera di inclusione e consapevolezza.
Subito dopo, dal 2 al 4 gennaio, il direttore artistico Alessandro Benvenuti firma la regia di Certi di esistere, un’opera che scava nelle dinamiche profonde del mestiere dell’attore e dell’identità umana. La trama segue le vicende di cinque interpreti che hanno vissuto per trent’anni all’ombra di un autore carismatico, una sorta di padre padrone che ha garantito loro il successo. L’equilibrio si spezza quando il gruppo riceve in dono un testo inspiegabilmente brutto e insulso. Questo imprevisto getta i protagonisti in un vuoto esistenziale, costringendoli a un confronto serrato, fatto di dialoghi sarcastici e verità amare, per capire dove si sia smarrita la loro strada. È una riflessione amara e ironica sulla dipendenza creativa e sulla ricerca di sé.
Magia per famiglie e introspezione militare
Il periodo dell’Epifania è dedicato ai più piccoli e alle famiglie con Scopine Magiche e Renne Volanti in una notte di tempesta. In scena dal 3 al 6 gennaio, lo spettacolo diretto da Carla Marchini è un poetico omaggio alla figura della nonna. La protagonista, Carlotta, vive in un bosco incantato circondata da animali parlanti con cui organizza improbabili cori. Tra cioccolata magica e regali fatati ricevuti da un folletto, la storia evolve verso la trasformazione di Carlotta nella Befana. Un finale a sorpresa, causato da una tempesta di neve che rischia di rovinare i piani di Babbo Natale, regalerà sorrisi e commozione, celebrando il calore dei legami familiari e la fantasia come motore del mondo.
Dal 7 all’11 gennaio, il tono cambia radicalmente con La cosa non finisce qui, testo di Giacomo Sette diretto da Carlotta Proietti. L’opera mette a nudo l’intimità maschile attraverso il racconto di quattro giovani soldati bloccati in una situazione di attesa e minaccia costante. In questo tempo sospeso, il gruppo diventa un rifugio dove la paura dell’ignoto si mescola a risate e silenzi carichi di significato. La regia di Proietti esplora con delicatezza come il linguaggio del “non detto” e il gioco diventino strumenti di resistenza psicologica. Quando il bisogno di condividere la vulnerabilità diventa urgente, l’amicizia si trasforma in una forza disarmante, capace di offrire un barlume di speranza anche nei contesti più drammatici.
Satira sociale e la poesia del circo
Il cartellone di gennaio ospita anche un atteso ritorno: quello di Francesca Reggiani, che il 7 e l’8 gennaio presenta Tutto quello che le donne (non) dicono. Lo show, già sold out, è un viaggio dissacrante nell’Italia di oggi attraverso parodie di personaggi dello spettacolo e dell’informazione. La Reggiani, con la sua ironia pungente ma mai offensiva, utilizza monologhi e video per mettere a nudo una società mediatica spesso svuotata di valori. È un “one woman show” vulcanico che riesce a far sorridere delle contraddizioni della nostra contemporaneità, confermando l’attrice come una delle voci più acute e divertenti della satira italiana.
A chiudere questa prima decade di gennaio, dal 9 all’11, sono Agnese Fallongo e Tiziano Caputo con Circo Paradiso. Lo spettacolo è una commedia musicale tragicomica che usa l’arte circense come metafora della vita e della vecchiaia. Protagonisti sono due ex trapezisti, un tempo amanti e colleghi, che si ritrovano dopo trent’anni per ricevere un premio alla carriera. Attraverso flashback che raccontano il loro splendore passato, i due personaggi affrontano il tema della finitudine del corpo dell’artista, strumento vivo fatto di anima e ossa. La messinscena è popolata da una galleria di figure pittoresche, come veggenti e domatori, trasformandosi in un inno vibrante allo spettacolo dal vivo e alla capacità del teatro di scrivere storie indelebili nel cuore del pubblico.
Info utili
- Indirizzo: Via Bruno Cirino angolo Via Duilio Cambellotti (raggiungibile con Metro C o Bus 20)
- Orari Botteghino: Dal martedì alla domenica, ore 10:30 – 21:30
- Contatti: Telefono 062010579; WhatsApp 3920650683
- Prezzi Biglietti: Intero 12,00 Euro; Ridotto 10,00 Euro; Giovani 8,00 Euro
- Promozioni: Gift Card 10 ingressi a 78,00 Euro
- Parcheggio: Ampia disponibilità in loco
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