Paolina

Paolina

PaolinaMarco Lodoli continua la sua esplorazione delle periferie romane e nel suo ultimo romanzo affida a Paolina (Einaudi Editore) una narrazione sentita e innocente.

Il libro, com’è nello stile dell’autore romano, è breve, ma contiene tutta l’intensità emotiva di una giornata su cui grava il peso di una decisione senza ritorno.
Paolina ha quindici anni, ha appena scoperto di essere incinta, e entro la sera stessa deve comunicare al suo medico cosa ha intenzione di fare. Tenta di riordinare i pensieri in modo che diventino come “file di casette prefabbricate”, perché ha capito “che i pensieri sono potenti, che la realtà inizia dentro l’uovo della testa.” E allora cammina, va avanti: ponte delle Valli, viale Libia, piazza Bologna, il Verano. Ovunque si sente fuori posto, mentre il cielo di Roma si anima di luci e di ombre su uno sfondo azzurro pallido. Poi, in cerca di risposte, decide di incontrare i tre ragazzi con cui ha avuto una storia: Cosimo, un cantante punk con un padre che gli ha lasciato solo una poesia; Filippo, uno schermitore con la faccia di chi ha avuto tutto dalla vita; Tonio, un ragazzo adottato nato in Togo o forse in Costa d’Avorio. A ciascuno di loro la ragazza dice di essere incinta, ma tutti sembrano già essere troppo stanchi della loro vita per accoglierne una di nuova.
E’ sola Paolina, ma di una solitudine che non è disperazione, piuttosto l’inizio di qualcos’altro, di un nuovo domani e di un nuovo mondo. Nessuno la vede, neanche sua madre, la portinaia di un palazzo del quartiere Trieste che si consola nell’alcol. La protagonista possiede la forza delle anime semplici, la pulizia di una pagina ancora tutta da scrivere: “Bisogna solo attendere l’evidenza e seguirla, e l’evidenza si produce naturalmente, come un fiore o un’ortica che sboccia dalla verità della sua terra.” Si avverte, tra le righe, la consapevolezza che le cose della vita seguono il loro corso naturale, non quello della ragione. In questo Lodoli ricalca la tradizione romana di Penna, Morante, Ortese, ne abbraccia la narrazione come sentire personale, non indagine sociale. Quello descritto è un vagabondaggio esistenziale, ingenuo e impaziente come solo gli anni della giovinezza sanno essere. Paolina si vede come “una ragazzetta disegnata a matita” e sa che il quadro della vita è ancora da dipingere, il grosso del lavoro da fare.
Le grandi domande hanno una voce candida in questo romanzo dove l’assoluto è nei particolari e il tono si mantiene sempre lieve. Le risposte sono riflessioni maturate nel girovagare attraverso una città che spinge ai margini. Paolina vive in un quartiere bene, a via Chiana, solo perché lì la madre lava le scale ai ricchi, per i quali gente come loro due sono “schiuma” sul loro marmo. La vita vera è nella periferia: Centocelle, Casilino, Prenestino. E’ quella Roma la compagna di Paolina, una città che non ti guarda ma si fa guardare, tra occhiali da sole e parole, tatuaggi e pensieri. E’ un posto che cresce intorno al passato e alle rovine, stretta tra l’ieri e l’oggi.
In Paolina Lodoli tratteggia un ritratto degli ultimi già abbozzato ne I fannulloni (1990) e poi proseguito con Italia (2010) e Il fiume (2016), tutti editi da Einaudi. I suoi personaggi ricordano le persone che finiscono nelle foto degli altri solo perché passano di lì, non flâneur ma anime erranti che si muovono silenziose. La loro purezza possiede però il dono della grazia, la saggezza sorprendente che sta nelle piccole cose: “Io sono sola, (…), sono nata sotto un cavolo e il cavolo è subito marcito. Forse essere soli significa essere l’inizio del mondo.”

Paolina
di Marco Lodoli
Einaudi editore

Marco Lodoli è nato a Roma nel 1956 dove vive e insegna. Con Einaudi ha pubblicato, tra gli altri, la trilogia I principianti – comprendente I fannulloni (1990), Crampi (1992) e Grande Circo Invalido (1993) -; i romanzi Il vento (1996), I fiori (1999), La notte (2001), raccolti nel 2003 nella trilogia I pretendenti; i romanzi Sorella (2008), Italia (2010), Vapore (2013), Diario di un millennio che fugge (1997); la raccolta di recensioni Fuori dal cinema (1999) e Isole. Guida vagabonda di Roma (2005), Snack Bar Budapest, con Silvia Bre, Il rosso e il blu. Cuori ed errori nella scuola italiana (2009), Nuove isole (2014) e Il fiume (2016).

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