- Cosa: L’uscita di “Mediterranima”, il nuovo concept album di Stefano Saletti cantato in Sabir.
- Dove e Quando: Pubblicato il 25 aprile dall’etichetta Materiali Sonori; presentato live all’Auditorium Parco della Musica.
- Perché: Un viaggio musicale che intreccia voci femminili e strumenti antichi per raccontare l’identità comune del Mare Nostrum.
Il Mediterraneo non è solo una coordinata geografica, ma uno stato d’animo complesso, fatto di contrasti violenti e dolcezze infinite. È partendo da questa consapevolezza che Stefano Saletti, polistrumentista e ricercatore instancabile delle radici sonore del Mare Nostrum, ha plasmato il suo nuovo lavoro discografico: “Mediterranima”. Pubblicato in una data fortemente simbolica, il 25 aprile, il disco si propone non solo come un’opera musicale, ma come un manifesto di resistenza culturale. Attraverso le tracce di questo album, Saletti prosegue il suo lungo percorso di riscoperta iniziato con i Novalia e maturato con la Banda Ikona, cercando di restituire voce a un mare che oggi appare troppo spesso ferito e diviso, ma che conserva intatta un’anima condivisa e profonda.
Il progetto si distingue per la scelta di utilizzare il Sabir, l’antica lingua franca dei porti, parlata da marinai, pirati e mercanti per secoli. Questa lingua “ponte”, capace di unire sponde opposte e culture diverse, diventa il veicolo perfetto per le nove tracce originali che compongono il disco. “Mediterranima” è concepito come una colonna sonora del quotidiano, dove la tragicità della cronaca contemporanea si stempera nella bellezza di una tradizione millenaria. L’arte, nelle intenzioni dell’autore, diventa l’unico antidoto possibile contro l’odio, uno strumento potente per riannodare i fili di un dialogo che sembra essersi interrotto.
La forza polifonica del Sabir
Una delle caratteristiche più affascinanti di “Mediterranima” è la sua natura corale. Saletti ha voluto che le melodie fossero interpretate da una pluralità di voci femminili, scelte tra le più rappresentative della scena world e folk. Accanto alle storiche compagne di viaggio della Banda Ikona, Gabriella Aiello e Yasemin Sannino, si alternano i timbri inconfondibili di artiste come Ginevra Di Marco, Elena Ledda, Lucilla Galeazzi, Eleonora Bordonaro e Fabia Salvucci. Questa diversità vocale non è un semplice esercizio stilistico, ma serve a incarnare le mille sfumature dell’identità mediterranea: dalla dolcezza della ninna nanna alla forza della denuncia.
Ogni brano diventa così un piccolo mondo a sé stante, pur rimanendo legato al filo conduttore della lingua Sabir. Le voci si intrecciano su tappeti sonori tessuti da un ensemble di musicisti d’eccezione, tra cui spiccano i nomi di Rita Marcotulli al pianoforte, Antonello Salis alla fisarmonica e Riccardo Tesi all’organetto. La scelta di affidare il racconto a voci di donne sottolinea forse la natura generatrice e accogliente del mare, capace di cullare come una madre ma anche di piangere le sue perdite, come accade nel brano che dà il titolo al disco, dove una madre conforta la figlia di fronte alla devastazione.
Strumenti antichi per storie moderne
Dal punto di vista strettamente musicale, l’album è un trionfo di sonorità acustiche che profumano di legno e salsedine. Stefano Saletti, virtuoso di strumenti a corda della tradizione, colora le composizioni con le timbriche del bouzouki, dell’oud, del saz e della chitarra battente. Questi strumenti, lontani dalle logiche della produzione pop standardizzata, evocano immediatamente paesaggi assolati e mercati affollati, creando un ponte temporale tra il passato remoto e il presente.
L’apertura del disco è affidata a “Resistar”, un brano che già nel titolo, declinato in Sabir (Resistar, Restar, Amar), racchiude il senso dell’intera operazione. Dedicato a chi sceglie di non abbandonare la propria terra e di difendere la propria dignità, il pezzo si ispira musicalmente a una danza tradizionale rumena e testualmente alla poetica di Giorgio Caproni. È la dimostrazione di come la ricerca di Saletti non si fermi alla superficie folcloristica, ma scavi nelle connessioni profonde tra le culture, unendo i Balcani all’Africa, l’Italia al Medio Oriente, in un unico abbraccio sonoro.
Un successo internazionale
Il valore di “Mediterranima” è stato riconosciuto ben oltre i confini nazionali, confermando la statura internazionale del progetto. L’album ha ottenuto riscontri prestigiosi, classificandosi al terzo posto nelle Targhe Tenco per la sezione dialetto e lingue minoritarie, un riconoscimento che certifica la qualità letteraria e culturale dell’operazione. Ma il successo non si è fermato qui: il disco è entrato stabilmente nella Transglobal World Music Chart e ha raggiunto i vertici della World Music Charts Europe.
Questi risultati testimoniano come la visione di Saletti, quella di un cittadino mediterraneo che rifiuta l’appiattimento della globalizzazione, sia condivisa e apprezzata a livello globale. Il progetto si espande inoltre oltre la musica, prevedendo la pubblicazione di un libro, “Le memorie di un viaggiatore con il bouzouki”, che completerà in autunno questo percorso creativo. In un momento storico in cui si cercano risposte alle divisioni, “Mediterranima” ci ricorda che esiste un’attitudine comune ad affrontare la vita, uno spirito che, nonostante tutto, resiste e continua a unire le sponde del nostro mare.
Info utili
- Etichetta: Materiali Sonori
- Distribuzione: Fisica e Digitale
- Sito Ufficiale: www.stefanosaletti.it
- Produzione: Materiali Sonori / Ikona Concerti
