- Cosa: Annunciati i vincitori della 18a Quadriennale d’arte (“Premio Quadriennale”, “Giovane Arte” e “Giovani Collezionisti”).
- Dove e Quando: Palazzo Esposizioni Roma, la mostra è visitabile fino al 18 gennaio 2026.
- Perché: Un’occasione unica per comprendere lo stato dell’arte italiana contemporanea attraverso le opere di Vedovamazzei, Antonio Della Guardia e Lulù Nuti.
La 18a Quadriennale d’arte, intitolata Fantastica, ha raggiunto uno dei suoi momenti più significativi con la cerimonia ufficiale di premiazione svoltasi presso il Palazzo Esposizioni Roma. L’evento non è stato solo un atto formale, ma una vera e propria celebrazione della vitalità e della complessità della scena artistica italiana. La rassegna, che da sempre rappresenta un termometro sensibile dei mutamenti culturali del Paese, ha confermato il suo ruolo cruciale nel mappare e valorizzare le ricerche più innovative, spaziando dai maestri affermati alle nuove generazioni che stanno ridefinendo i confini della performance e della scultura.
Sotto la guida del Presidente della Fondazione La Quadriennale di Roma, Andrea Lombardinilo, e con il supporto di partner strategici come Fondazione Roma e l’Associazione Giovani Collezionisti, la giuria ha assegnato tre riconoscimenti che coprono diverse fasce generazionali e approcci stilistici. L’edizione Fantastica, ideata per intrecciare i linguaggi dell’arte con quelli della cultura pop e della società contemporanea, trova in questi vincitori la perfetta sintesi tra memoria storica e proiezione verso il futuro.
I vincitori: tra provocazione storica e performance
Il riconoscimento più prestigioso, il Premio Quadriennale (del valore di 20.000 euro), è stato assegnato al duo artistico Vedovamazzei, composto da Maristella Scala e Simeone Crispino. La loro vittoria sottolinea l’importanza di una ricerca trentennale che ha saputo mantenere intatta la propria carica ironica e critica. L’opera premiata, Vedovamazzei non ci fai paura, abbiamo il colpo in canna senza la sicura (1994), è un pezzo iconico esposto nella sezione curata da Luca Massimo Barbero. Si tratta di una scultura in vetro, plastica e distillato che, sotto le sembianze di una innocua boule de neige, nasconde una rappresentazione di una manifestazione contro gli artisti stessi. La giuria ha lodato la capacità del duo di unire impegno politico e riflessione estetica, trasformando l’autoritratto in una metafora della condizione dell’artista nel sistema dell’arte, sempre in bilico tra celebrazione e contestazione.
Sul fronte delle nuove generazioni, il Premio Giovane Arte (10.000 euro) è andato ad Antonio Della Guardia (classe 1990). La sua opera Know Not To Be – 3 ha colpito la giuria per il rigore e la sensibilità con cui ha interagito con lo spazio monumentale del Palazzo delle Esposizioni. Non si tratta di un’installazione statica, ma di una performance in cui i corpi dei performer tracciano e reinterpretano l’architettura circostante. Il lavoro di Della Guardia, inserito nella sezione Il corpo incompiuto, dimostra come la performance art sia oggi uno dei linguaggi più potenti per esplorare il rapporto tra gesto, identità e spazio fisico, trasformando l’edificio stesso in materia viva e pulsante.
Scultura e Collezionismo: lo sguardo sul futuro
Un terzo tassello fondamentale di questa edizione è il Premio Giovani Collezionisti, che crea un ponte diretto tra la produzione artistica attuale e le istituzioni museali, prevedendo la donazione dell’opera vincitrice alla Fondazione MAXXI. A trionfare è stata Lulù Nuti con la sua scultura Tube (regarde) (2024), realizzata in ferro battuto e visibile nella sezione Senza titolo.
La scelta di Nuti, emersa dopo un confronto serrato con altri finalisti di alto livello come Agnes Questionmark ed Emilio Vavarella, premia un approccio alla materia scultorea di assoluta originalità. L’opera è stata definita dalla giuria come un elemento organico in dialogo dinamico con l’ambiente, capace di tramutare forme chiuse in narrazioni aperte. Questo premio non solo valorizza l’artista under 40, ma arricchisce il patrimonio pubblico, garantendo che le opere più significative di oggi diventino la storia dell’arte di domani. È un segnale forte di come il collezionismo giovane possa agire concretamente a sostegno del sistema culturale nazionale.
Oltre la mostra: i FANTATALK e il dialogo interdisciplinare
La Quadriennale non si esaurisce però nella sola esposizione statica o nella premiazione. Lo spirito di Fantastica, fortemente voluto dall’ideatore Luca Beatrice, prosegue con i FANTATALK, un ciclo di incontri curato da Nicolas Ballario che incarna perfettamente l’anima “pop” e trasversale di questa edizione. Partendo dalla provocazione mourinhiana secondo cui “chi sa solo di arte, non sa niente di arte”, il programma degli incontri demolisce gli steccati tra le discipline.
Fino a metà gennaio, l’Auditorium di Palazzo Esposizioni ospiterà dialoghi inediti. Si parlerà di “Corpo incompiuto” con il cantautore Tutti Fenomeni e la scrittrice Igiaba Scego, si affronterà il tema del welfare culturale con l’artista Flavio Favelli, e si indagherà la percezione dell’arte italiana all’estero. Di particolare interesse l’appuntamento del 15 gennaio dedicato all’influenza di San Francesco nell’arte, che vedrà confrontarsi storici dell’arte e poeti come Davide Rondoni. Questi appuntamenti trasformano la mostra in un laboratorio aperto, dove etica, narrativa e performance si fondono per restituire all’arte la sua natura relazionale e sociale.
Info utili
- Luogo: Palazzo Esposizioni Roma (Via Nazionale, 194).
- Date: La mostra è aperta al pubblico fino al 18 gennaio 2026.
- Programmazione eventi: Gli incontri FANTATALK si svolgono nell’Auditorium in date selezionate (dicembre e gennaio), prevalentemente alle ore 18:00 o 18:30.
(Foto: 18a Quadriennale d’arte, Palazzo Esposizioni; crediti foto Agostino Osio)
