Black Holes alla Galleria Consorti

BLACK HOLES   di Vito Bongiorno      11 giugno | 19 giugno 2016    orario 10.00 – 13.00 / 16.00 – 20.00 ( festivi su appuntamento)  inaugurazione sabato 11 giugno 2016 ore 18.00  alla GALLERIA CONSORTI in Via Margutta, 52/a Roma   – Tel./Fax 06.36.14.053 – cell. 3396146790 – emai: info@galleriaconsorti.it

in collaborazione con Galleria Santandrea Arte Contemporanea    Romana telai di Fausto Cantagalli             

Buchi neri per non farsi ingoiare dall’esistente.   È una ragnatela di buchi neri, ma potrebbero anche essere pani carbonizzati, usciti dal forno d’un maldestro fornaio. Dio d’un perso Eden che, come il creatore dei nativi americani, s’è scordato gli umani in forno e ne sono venuti fuori esseri carbonizzati. Presa di coscienza e denuncia dello stato di fragilità del vivere contemporaneo sono alla base delle opere che Vito Bongiorno sperimenta da un decennio. Da ultimo mediante l’uso d’un elemento primordiale, oscuro e inaridito come il carbone che esprime l’inquinamento morale e materiale in cui rotola il globo. Dopo L’Italia brucia, dove l’artista (Alcamo nel 1963) presentava una grande e fragile Italia di carbone, a descrivere un paese lacerato dalla crisi non solo economica ma culturale e sociale, Bongiorno va oltre, preannunciando un’oscura soglia di crisi, un buco nero di non ritorno. “Black holes”, la sua personale romana alla Galleria Consorti di via Margutta, è un monito, un’esortazione a non lasciarci inghiottire dai buchi neri che la società d’oggi edifica giorno dopo giorno, con le sue ragnatele in grado d’invischiare il pensiero in ogni forma d’inazione, o mala azione. Presagi, segnali, sono in ogni dove, si mostrano agli occhi dello spettatore in grado di coglierli e dall’animo non invischiato in traiettorie filamentose di carbone. (In)finiti spezzoni di una salvabile esistenza, di una vita che brucia senza ardere o riscaldare, offuscata nel nerofumo che la circonda. Buchi neri da evitare, da cui cercare a ogni modo lo scampo per non farsi ingoiare dall’esistente. (Maurizio Zuccari)

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