- Cosa: Spettacolo benefico “Il piacere dell’attesa” di Michele La Ginestra.
- Dove e Quando: Teatro 7 (Roma), domenica 21 dicembre 2025, ore 18.00.
- Perché: Raccolta fondi per Fondazione Mus-e Italia contro la povertà educativa.
Nel frenetico panorama della capitale, dove il tempo sembra non bastare mai e la connessione digitale è diventata un’estensione del nostro sistema nervoso, fermarsi a riflettere sul valore dell’attesa diventa un atto quasi rivoluzionario. È proprio questo il cuore pulsante dell’iniziativa che andrà in scena domenica prossima al Teatro 7 di Roma. Un pomeriggio all’insegna non solo dell’intrattenimento di qualità, ma anche e soprattutto della solidarietà concreta, volto a sostenere chi lavora quotidianamente per garantire un futuro migliore ai bambini delle periferie urbane.
Il teatro si conferma, ancora una volta, come luogo privilegiato di aggregazione e sensibilizzazione civile. L’evento del 21 dicembre non è una semplice replica, ma un appuntamento speciale dedicato alla Fondazione Mus-e Italia. Attraverso la lente dell’ironia e della narrazione scenica, il pubblico è invitato a partecipare a una gara di generosità per sostenere il diritto alla bellezza e alla cultura per i più piccoli, in un momento storico in cui la povertà educativa rappresenta una delle sfide sociali più complesse e urgenti da affrontare nel nostro Paese.
Tre visioni del tempo a confronto
Al centro della scena troviamo “Il piacere dell’attesa”, una commedia scritta e interpretata da Michele La Ginestra, affiancato sul palco da Manuela Zero e Francesco Stella, sotto l’attenta regia di Nicola Pistoia. La pièce si configura come una profonda, seppur divertente, indagine sulla nostra percezione del tempo e sulle priorità che guidano le nostre esistenze. La narrazione intreccia le vite di tre personaggi emblematici, ognuno portatore di una specifica visione del mondo che entra in collisione con le altre.
Da una parte c’è Giacomo, un giardiniere che ha scelto di vivere seguendo i ritmi biologici e pazienti della natura, dove ogni cosa ha il suo tempo di maturazione e nulla può essere forzato. In netto contrasto troviamo Camilla, l’archetipo della donna in carriera contemporanea, perennemente connessa, multitasking e incapace di disconnettersi dal flusso incessante delle informazioni. Infine c’è Aldo, un giovane assistente la cui vita è scandita da una routine ripetitiva. Lo scontro tra questi mondi diversi genera situazioni comiche ma apre anche varchi di riflessione introspettiva, invitando lo spettatore a riconsiderare, tra una risata e l’altra, il valore del “qui ed ora” e l’importanza delle relazioni umane autentiche.
L’arte come antidoto alla povertà educativa
L’intero ricavato della serata sarà devoluto alla Fondazione Mus-e Italia, una realtà che dal 1999 opera nel nostro territorio con una missione ben precisa: contrastare l’emarginazione sociale attraverso l’arte. Il progetto nasce dal sogno del celebre violinista Yehudi Menuhin, che vedeva nella musica e nelle discipline artistiche non un semplice passatempo, ma uno strumento fondamentale per l’inclusione e la valorizzazione della diversità. Oggi, la fondazione italiana è la seconda in Europa per dimensioni, coinvolgendo oltre 11.000 bambini e quasi 200 artisti professionisti.
L’impegno della Fondazione si concentra nelle scuole primarie situate nei quartieri più difficili e marginali. Qui, attraverso laboratori che spaziano dalla musica al teatro, dalle arti visive alla danza, i bambini vengono guidati in un percorso triennale gratuito. L’obiettivo non è formare artisti, ma cittadini consapevoli: l’arte diventa il linguaggio universale per sviluppare competenze emotive, favorire il dialogo interculturale e trasformare la classe in un laboratorio di coesione sociale. Sostenere questo spettacolo significa permettere che questi percorsi educativi continuino a esistere, offrendo ai bambini strumenti concreti per immaginare un futuro diverso.
Un palcoscenico per l’inclusione
La scelta di unire lo spettacolo di Michele La Ginestra alla causa di Mus-e non è casuale. Entrambi, in modi diversi, lavorano sul concetto di ascolto e di confronto. Se sul palco i personaggi imparano a dialogare superando le barriere delle loro diverse concezioni del tempo, nelle aule scolastiche gli artisti di Mus-e insegnano ai bambini che la diversità è una ricchezza e non un ostacolo. La serata del 21 dicembre rappresenta quindi la sintesi perfetta di questi due percorsi: il teatro che si fa veicolo di messaggi sociali e la solidarietà che si nutre di cultura.
Partecipare all’evento al Teatro 7 significa compiere un gesto concreto a favore della comunità. I fondi raccolti permetteranno di rafforzare i progetti attivi a Roma, garantendo continuità ai laboratori che ogni giorno aiutano i bambini a sviluppare la propria creatività e autostima. È un invito a riscoprire il piacere dell’attesa non come tempo perso, ma come spazio necessario per costruire relazioni, comprendere l’altro e, nel caso specifico, donare opportunità a chi ne ha più bisogno, rendendo la scuola un vero presidio di democrazia e bellezza.
Info utili
- Titolo: Il piacere dell’attesa
- Indirizzo: Teatro 7, Via Benevento 23, Roma
- Data: Domenica 21 dicembre 2025
- Orario: Ore 18.00
- Biglietti: A partire da 28 euro
- Prenotazioni: Disponibili tramite i canali ufficiali del teatro o il link dedicato alla beneficenza.
