Cosa: La sesta edizione di OPENBOX: ALBERO D’ARTISTA, progetto espositivo di scultura contemporanea. Dove e Quando: Giardini di Piazza Albina e Giardini di Sant’Alessio a Roma, dal 14 dicembre 2024 all’8 febbraio 2026. Perché: Un dialogo tra arte e natura che pone al centro il tema cruciale della sostenibilità e del cambiamento climatico.
L’Albero, Simbolo di Resilienza e Connessione
Inaugurata il 14 dicembre 2024 nei suggestivi Giardini di Piazza Albina e nei Giardini di Sant’Alessio a Roma, la sesta edizione di OPENBOX: ALBERO D’ARTISTA si conferma come un progetto espositivo unico nel suo genere. Promosso dall’Associazione Amici dell’Aventino ETS con il sostegno del Municipio I Roma Centro, l’evento è focalizzato sul dialogo intenso e necessario tra la scultura contemporanea e la cornice paesaggistica e storica dell’Aventino. L’obiettivo è offrire agli artisti una piattaforma per esporre le proprie creazioni in un contesto di inestimabile valore.
Un fil rouge tematico unisce questa edizione, denominata OPENBOX6.ALBERO D’ARTISTA, alla precedente AVENTINOforFUTURE, concentrando l’attenzione sui temi della sostenibilità, delle trasformazioni climatiche e dei loro profondi risvolti economici, politici e sociali. L’albero non è scelto a caso: esso è un simbolo assiale e universale , che nella sua essenza rappresenta la vita, la crescita, la forza e, soprattutto, la connessione tra il mondo materiale e spirituale. Le sue radici affondano nella terra e i suoi rami toccano il cielo, incarnando la resilienza, la longevità, la stabilità e la fertilità.
Le Installazioni Site-Specific: Un Giardino di Opere
L’esposizione si articola in due luoghi distinti, ciascuno con una sua specificità installativa. A Piazza Albina, al centro del giardino e circondata da olmi, spicca un’unica installazione site-specific che reinterpreta il concetto di albero di Natale. Un grande abete addobbato non con palline e festoni convenzionali, ma con le opere degli artisti che partecipano al progetto. Fabio Maria Alecci espone Cubi le scatole, mentre Nina Eaton presenta Fruits e Susanne Kessler la sua suggestiva opera In golden cage. Tra i rami si affacciano anche i Bersagli i pesci di Gianluca Esposito e gli Adoratores di Samuele Vesuvio. I Rami di pianeti di Paul Wiedmer si fondono con la chioma dell’abete, facendo brillare corpi celesti immaginari.
All’interno delle mura protette del Giardino di Sant’Alessio trovano spazio installazioni più individuali, che permettono a ogni artista di sviluppare una narrazione personale. Fabio Maria Alecci presenta I moscerini, grottesche e ridicolmente mostruose creature viventi realizzate con materiali di recupero e appoggiate sui rami contorti di un ficus. Con La fisica del mondo quando brucia, Gianluca Esposito utilizza fiammiferi che bruciano in una gabbia-edicola, un’opera che riflette sull’illusione umana di conoscere la Natura e sul contributo che l’incuria ha dato al cambiamento climatico, confrontandoci con fenomeni naturali sempre più estremi.
Riflessioni sulla Crisi Climatica e il Ruolo dell’Arte
L’Associazione Amici dell’Aventino (AdA) intende l’evento come un monito e un invito all’azione, richiamando l’attenzione sul piano “Riforestiamo Roma!”. Questo progetto ambizioso mira a restituire alla città alberature e arbusti, elementi cruciali per l’ecologia. Gli alberi sono fondamentali: assorbono anidride carbonica attraverso la fotosintesi, mitigando il cambiamento climatico, producono ossigeno e supportano la biodiversità. Il piano promosso dall’AdA vuole quindi contrastare il fenomeno delle isole di calore, migliorare la qualità dell’aria, ridurre l’inquinamento atmosferico e contribuire a una migliore gestione delle acque piovane, restituendo decoro e bellezza alla capitale.
Nel giardino di Sant’Alessio, le altre opere proseguono la riflessione sulla connessione tra uomo, natura e mito. Nina Eaton con la sua Wallflower utilizza il colore come componente progettuale e costruttiva, senza tuttavia togliere nulla al senso di sorpresa verso l’ignoto. Samuele Vesuvio popola un boschetto con i VulcanoShùshén, figure che si muovono tra mito e natura, agendo come messaggeri di curiosità e resilienza. La loro storia evoca il concetto di migrazioni botaniche, adattamenti e contaminazioni culturali. Infine, Paul Wiedmer propone Ospiti, un’installazione che riflette sullo scambio reciproco di doni e sull’accoglienza. L’opera si fa portavoce del pensiero di Jacques Derrida, invitando ad “accogliere l’altro che viene farsi abitare dall’altro custodendolo persino nella sua eccentricità e stravaganza”. L’arte, in questo contesto, diventa ospite degli alberi, e gli alberi a loro volta ospiti dell’arte e dell’uomo.
Info utili
- Mostra: OPENBOX6 | ALBERO D’ARTISTA
- Luogo: Giardini di Piazza Albina e Giardini di Sant’Alessio, Roma
- Date: Dal 14 dicembre 2024 all’8 febbraio 2026
- Orario: Ingresso gratuito dalle 9:30 al tramonto
- Artisti: Fabio Maria Alecci, Nina Eaton, Gianluca Esposito, Susanne Kessler, Samuele Vesuvio, Paul Wiedmer
- A cura di: AdA-Cultura con Daniela Gallavotti Cavallero, Alessandro Olivieri, Mara van Wees
- Promozione: Associazione Amici dell’Aventino, Municipio I Roma Centro
(foto: Nina Eaton, FLOWERALL)
