La nuova stagione del Nuovo Teatro Ateneo si apre con un evento di rilevanza internazionale: la prima italiana di “Aprendan del Fuego” del Collettivo Pierre Menard. Questo spettacolo promette di portare il pubblico romano nel cuore della storia cilena, attraverso una fusione di teatro documentario e arte contemporanea. La rappresentazione del gruppo cileno, diretto da Ítalo Gallardo, si promette di essere non solo un’esperienza teatrale avvincente, ma anche una riflessione profonda sulla storia recente del Sud America.
Un viaggio tra letteratura e storia cilena
“Aprendan del Fuego” è una creazione del Collettivo Pierre Menard che esplora il sottile confine tra realtà e finzione, utilizzando la vita di Carlos Lehman, un ufficiale dell’aeronautica cilena, come punto di partenza. Lehman è una figura controversa, descritta in opere di Roberto Bolaño come un enigma della storia artistica cilena. Questa complessa figura storica, che sembra incarnare sia il genio artistico che l’ombra dell’infiltrazione politica, diventa il fulcro di un’indagine teatrale che mescola archivi storici a narrazione scenica.
Durante la dittatura cilena, Lehman si infiltrò nei circoli di sinistra, mascherandosi da artista, lasciando dietro di sé una scia di opere enigmatiche e scritti mai noti prima d’ora. Il pubblico romano avrà l’opportunità di esplorare questi temi densi e oscuri attraverso una drammatizzazione ricca di video, testimonianze e interpretazioni artistiche che svelano e celebrano le sfumature della memoria storica.
Il teatro documentario come mezzo di esplorazione
La regia di Ítalo Gallardo e la drammaturgia di Tomás Henríquez trasformano il palco del Nuovo Teatro Ateneo in un laboratorio di ricerca storica e artistica. Questo avviene grazie all’espressione condensata di video d’archivio, suoni dal vivo e performance, che coinvolgono il pubblico in un viaggio multisensoriale nel passato cileno. Heidrun Breier, tra gli attori principali, guida gli spettatori nei panni del narratore dell’indagine, mentre le installazioni audiovisive di Patricio Poblete e le luci di Francisco Herrera arricchiscono l’esperienza scenica.
Il critico Jorge Letelier definisce l’opera come una rappresentazione che naviga tra il possibile e il reale, a testimonianza della complessità del passato cileno. La capacità di evocare il male e la bellezza attraverso la performance rende “Aprendan del Fuego” un’opera che impegna non solo lo sguardo, ma anche il cuore e la mente, portando il pubblico a riflettere sui dilemmi morali e legali legati alla dittatura cilena.
Il collettivo e il suo impatto internazionale
Nato dall’esigenza di riesaminare la storia ufficiale e di sfidare le convenzionali narrazioni storiche, il Collettivo Pierre Menard si distingue per il suo approccio transdisciplinare. Utilizzando linguaggi ibridi che spaziano dal cinema espanso alle arti performative, la compagnia cilena offre una nuova prospettiva sulla storia e sul modo di raccontarla. “Aprendan del Fuego” è il progetto inaugurale della compagnia, finanziato dal Ministero della Cultura cileno e frutto di collaborazioni tra diverse istituzioni culturali in Europa e Cile.
Le residenze artistiche del collettivo in Europa, in sedi rinomate come l’Inteatro Villa Nappi Polverigi in Italia, rappresentano un ponte culturale e creativo che collega diversi continenti attraverso l’arte. Questo spettacolo non è solo un’opera teatrale, ma anche un’esperienza culturale che invita l’audience a esplorare le incertezze della storia cilena contemporanea, rispecchiando il desiderio di sfida e cambiamento caratteristico del collettivo.
Info utili
Gli spettatori interessati possono assistere a “Aprendan del Fuego” il prossimo 11 novembre alle ore 20.30 presso il Nuovo Teatro Ateneo, situato all’interno della Sapienza Università di Roma. Per l’acquisto dei biglietti è disponibile il servizio di prenotazione telefonica al numero +390649914115. L’evento si svolgerà nell’edificio CU017, in Piazzale Aldo Moro 5, Roma.
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