Il Romaeuropa Festival 2025 si prepara ad aprire le porte al pubblico con una sinfonia culturale di suoni, immagini e movimenti. Inaugurato il 4 settembre all’interno della suggestiva cornice del Teatro Costanzi, il festival celebra i 160 anni delle relazioni diplomatiche tra Italia e Spagna con un evento d’eccezione che segna l’inizio di una straordinaria stagione di spettacoli.
Un’apertura nel segno della danza e del dialogo
L’apertura del Romaeuropa Festival 2025 segna una pietra miliare nel panorama culturale di Roma. Sotto la direzione di Fabrizio Grifasi, il festival vede la sua collaborazione con il Teatro dell’Opera di Roma prendere nuova vita grazie alla presenza del prestigioso Ballet Nacional de España. Diretto da Rubén Olmo, il Ballet presenta “Afanador”, una coreografia che esalta l’immaginario iconografico del celebre fotografo colombiano Ruvén Afanador, portando la tradizione del flamenco sotto una nuova luce. Il coreografo Marcos Morau, acclamato per il suo approccio innovativo alla danza, rende omaggio all’opera di Afanador attraverso una lente surreale che attenua i confini tra sogno e realtà.
Il progetto è sostenuto dall’Ambasciata di Spagna, dall’Istituto Cervantes e da Banca Ifis, sottolineando l’importanza del dialogo culturale e diplomatico tra Italia e Spagna. La collaborazione non solo celebra il passato, ma getta anche le basi per un futuro di cooperazione artistica e culturale tra i due paesi.
Eventi tra tradizione e innovazione
Durante la prima settimana del festival, l’esplorazione della danza continua con esibizioni che coinvolgono artisti di fama internazionale. Al Teatro India, Anne Teresa De Keersmaeker presenta “A Little Bit of the Moon”, un lavoro che unisce danza e teatro grazie alla collaborazione con l’artista visivo libanese Rabih Mroué. La performance si caratterizza per l’interazione tra movimento, narrazione e scenografia, offrendo al pubblico un’esperienza coinvolgente e multisensoriale.
Nella stessa settimana, si terranno esibizioni della Dresden Frankfurt Dance Company, un simbolo della danza contemporanea europea. Sotto la guida di Ioannis Mandafounis, alla compagnia viene offerto un palco dove passato e presente si fondono in una performance che rende omaggio alla figura di William Forsythe. La coreografia propone un’intensa fusione tra eredità artistica e sperimentazioni inedite, enfatizzando quanto la danza sia un’arte in movimento perpetuo, in grado di adattarsi e reinventarsi continuamente.
L’eredità di Marcos Morau e il Ballet Nacional de España
Marcos Morau, noto per la sua compagnia La Veronal, debutta al Romaeuropa Festival, portando il suo stile inconfondibile e la sua capacità di fondere danza, teatro e fotografia in un unico linguaggio artistico. Il suo percorso artistico internazionale lo ha reso una figura centrale nella scena della danza contemporanea, con collaborazioni che toccano le più prestigiose istituzioni culturali globali. La sua visione artistica, impegnata nel creare mondi surreali e carichi di significato, riflette la sua missione di superare i limiti dell’arte coreografica tradizionale.
Il Ballet Nacional de España porta avanti una tradizione di eccellenza nell’arte della danza spagnola. Fondato nel 1978, il Ballet ha continuato a preservare e innovare la cultura coreografica spagnola, promuovendo una varietà di forme artistiche che includono il folklore e il flamenco. Diretta da Rubén Olmo dal 2019, la compagnia si impegna in un dialogo costante tra tradizione e avanguardia, collaborando con artisti di spicco e sperimentando nuove forme di espressione artistica che coinvolgono anche la moda e la tecnologia.
Info utili
Il Romaeuropa Festival 2025 propone una serie di spettacoli dal 4 settembre, con biglietti e abbonamenti disponibili attraverso i canali ufficiali. Le performance si svolgeranno presso il Teatro Costanzi e altri spazi culturali di Roma, offrendo un’esperienza immersiva per tutti gli appassionati di arte e cultura.
(Foto: Marcos Morau Ballet Nacional de Espana, Afanador, copy Merche Burgos)