- Cosa: “Il corpo incompiuto”, secondo appuntamento del ciclo Fantatalk.
- Dove e Quando: Auditorium di Palazzo Esposizioni Roma, mercoledì 10 dicembre 2025, ore 18.00.
- Perché: Un dialogo interdisciplinare unico che unisce arte, musica, letteratura e social media.
Il corpo non è mai solo un dato biologico. È un archivio di memorie, un campo di battaglia politico, uno strumento di performance e, nell’era digitale, un’immagine costantemente mediata e ricostruita. È su queste premesse che si fonda il secondo atteso appuntamento di Fantatalk, il ciclo di incontri nato per accompagnare la 18a Quadriennale d’arte, attualmente in corso nella Capitale. L’evento, previsto per il 10 dicembre, promette di scardinare le classiche dinamiche della conferenza accademica per abbracciare una visione più fluida e contemporanea della cultura.
L’iniziativa si inserisce nel più ampio respiro di “Fantastica”, l’edizione della Quadriennale che sta ridefinendo il rapporto tra istituzione artistica e pubblico. L’idea alla base di questi incontri trae ispirazione da una celebre intuizione del filosofo Manuel Sérgio, spesso citata da José Mourinho: chi sa solo di arte (o di calcio), non sa nulla della materia stessa. Per comprendere l’arte contemporanea, è necessario guardare altrove: allo sport, alla musica, alla cronaca e alle trasformazioni sociali che plasmano il nostro sguardo.
Oltre i confini della pelle: narrazioni contemporanee
Il tema centrale della serata, “Il corpo incompiuto”, prende le mosse dall’omonima sezione della mostra curata da Alessandra Troncone. L’obiettivo non è osservare il corpo come oggetto estetico finito, ma come un processo in divenire. La discussione, introdotta dal Presidente della Fondazione La Quadriennale di Roma, Andrea Lombardinilo, e moderata dal sempre incisivo Nicolas Ballario, mira a indagare le narrazioni umane e non umane attraverso lenti diverse: dal mito alla scienza, fino agli immaginari visivi che popolano il nostro quotidiano.
In un’epoca in cui l’identità è sempre più frammentata, interrogarsi sulla “incompiutezza” del corpo significa accettarne la natura mutevole. Non si tratta solo di carne e ossa, ma di come la nostra presenza fisica occupa lo spazio, reale o virtuale che sia. L’arte, in questo contesto, diventa il catalizzatore che permette di unire punti apparentemente distanti, trasformando una riflessione filosofica in un dibattito accessibile e vibrante, capace di parlare tanto agli addetti ai lavori quanto a un pubblico generalista curioso di decifrare il presente.
Un parterre eterogeneo: dalla letteratura all’indie pop
La vera forza di questo appuntamento risiede nella diversità delle voci chiamate a raccolta. Non solo critici d’arte, ma personalità che vivono e raccontano il corpo da prospettive radicalmente differenti. Spicca la presenza di Igiaba Scego, scrittrice che ha fatto della memoria coloniale e dell’identità migrante il cuore della sua poetica; per lei il corpo è un archivio vivente, segnato dalla storia e dagli attraversamenti geografici e culturali. A fare da contrappunto troveremo Gigi Cristoforetti, direttore della Fondazione Nazionale della Danza, che porterà la discussione sul terreno della disciplina e della libertà, analizzando come il movimento coreutico sia un linguaggio che oscilla tra tradizione e ibridazione.
Ma il dialogo si spinge oltre i confini della cultura “alta” tradizionale. Daniela Collu, autrice e conduttrice, affronterà il tema caldissimo del corpo mediato dai social network: l’auto-rappresentazione, l’uso dell’ironia e la costruzione di un’immagine pubblica che spesso si sovrappone o sostituisce quella reale. A chiudere il cerchio, una voce decisamente pop e spiazzante per un contesto museale: Tutti Fenomeni. Il cantautore e musicista romano offrirà una lettura del corpo come linguaggio in perenne mutazione, influenzato dal mito e dalla cultura di massa, dimostrando come la musica sia oggi uno dei veicoli più potenti per raccontare le inquietudini generazionali.
Un laboratorio aperto alla città
Questo incontro conferma la volontà della Quadriennale di non essere soltanto una vetrina espositiva, ma un vero e proprio laboratorio relazionale. L’apertura verso linguaggi spuri – che vanno dalla televisione alla musica indie – omaggia la visione dell’ideatore Luca Beatrice e restituisce all’arte la sua funzione sociale. Il Palazzo delle Esposizioni si trasforma così in un’agora moderna dove il pubblico non è spettatore passivo, ma parte integrante di un meccanismo di riflessione collettiva.
L’evento rappresenta un tassello fondamentale di un calendario che proseguirà anche nei mesi successivi, toccando temi come il welfare culturale e la percezione dell’arte italiana all’estero. Tuttavia, è proprio nella discussione sul corpo che si gioca una delle partite più interessanti: capire come abitiamo il mondo oggi è il primo passo per immaginare come lo abiteremo domani. “Fantatalk” non offre risposte definitive, ma fornisce gli strumenti per porre le domande giuste, in un mix di serietà e leggerezza che è la cifra stilistica di questa edizione.
Info utili
- Ingresso: Libero fino a esaurimento posti.
- Prenotazioni: Possibilità di prenotare sul sito ufficiale di Palazzo Esposizioni fino a due ore prima dell’evento.
- Indirizzo: Palazzo Esposizioni Roma, Sala Auditorium (ingresso dalla scalinata di via Milano 9).
- Accessibilità: Si consiglia di arrivare con congruo anticipo data l’affluenza prevista.
