Wi-FI_Access_Point

Il progetto “Provincia Wi-Fi” per lo sviluppo tecnologico della capitale

Wi-FI_Access_PointLa capitale è da sempre sensibile alle opportunità offerte dalle novità tecnologiche, a beneficio sia dei propri cittadini sia delle migliaia di turisti che ogni giorno vi giungono. Per i cittadini è fondamentale poter accedere facilmente ai servizi, possibilmente ad un costo contenuto, mentre per chi visita la città è sicuramente un motivo in più per ricordare la vacanza con soddisfazione.

Tra le possibilità tecnologiche ormai consolidate e alla portata di tutti c'è la connessione senza fili in modalità Wi-Fi (Wireless Fidelity). I dispositivi di ultima generazione come iPad e HTC hanno ormai raggiunto un tasso di diffusione elevatissimo e quasi ogni italiano possiede un tablet o un palmare, apparati che nascono appositamente per essere utilizzati in mobilità.

L'Italia purtroppo non è all'avanguardia nella diffusione di un servizio Wi-Fi capillare, molte volte a causa di una geomorfologia non vantaggiosa ma anche (ahimè) non avendo probabilmente ancora percepito appieno la competitività ed i vantaggi che questo passo offrirebbe. In più, è stata finora ostacolata da una serie di normative non proprio azzeccate. Oltretutto, la vera svolta consisterebbe nel rendere il servizio completamente gratuito, in quanto la creazione del business sarebbe garantita dai servizi accessori, soggetti a pagamento. Per esempio biglietti del cinema, dei musei e dei trasporti pubblici, parcheggi prepagati, e tante altre proposte di indubbia utilità sociale.

Da questo punto di vista, il progetto “Free Italia WiFi” (http://www.freeitaliawifi.it) è una ventata di innovazione, un'idea che si propone di rivoluzionare l'approccio dei cittadini e della pubblica amministrazione al mondo dei servizi online. Nato ufficialmente il 30 novembre 2010, il progetto è attualmente in fase sperimentale e promuove a livello pubblico e gratuito il Wi-Fi sul territorio nazionale, mediante l'installazione di Access Point in luoghi ad accesso pubblico come per esempio biblioteche, ristoranti e piazze. Gli Enti promotori del progetto sono la Provincia di Roma (in qualità di coordinatore), la Regione Autonoma della Sardegna ed il Comune di Venezia; l'idea di base prevede la costituzione di una rete federata a livello nazionale, cui possano aderire man mano pubbliche amministrazioni e privati, ad esempio centri commerciali, ristoranti, biblioteche ed uffici postali. I singoli esercizi installano le antenne (configurate opportunamente secondo i requisiti tecnici del progetto) nelle aree di propria pertinenza e predispongono la propria rete per consentire il collegamento a quella degli altri partecipanti al progetto. Nel caso di università, per esempio, gli studenti fuori sede possono collegarsi alla rete WiFi dell'istituto e ricevere informazioni anche senza recarvisi fisicamente. Si tratta a tutti gli effetti di un “federalismo digitale“, che auspica il superamento di tutti quei limiti attualmente presenti nella diffusione di Internet nella nostra penisola.

Ma cosa deve fare un utente per accedere al servizio? Il progetto non prescinde ovviamente dal rispetto delle normative vigenti in materia, in base alle quali gli utenti della rete Wi-Fi devono essere preliminarmente identificati prima di poter accedere. Prima di tutto è quindi obbligatorio registrarsi sulla pagina https://wasp.provinciawifi.it/servizio/registrazione, fornendo obbligatoriamente il proprio numero di cellulare ed un indirizzo e-mail. La conferma della registrazione e la successiva attivazione dell'utenza avverranno mediante il numero di cellulare fornito, che costituisce la user-id da utilizzare per l'accesso vero e proprio al servizio.

Wi-FI_logoA questo punto il più è fatto. Una volta effettuata la registrazione, basterà munirsi di un dispositivo abilitato al Wi-Fi (laptop, smart phone, tablet PC) e recarsi presso una delle aree Wi-Fi indicate sulla mappa disponibile all'indirizzo http://www.provincia.roma.it/percorsitematici/innovazione-tecnologica/servizi-al-cittadino/5185. La rete “Provincia WIFI” sarà automaticamente rilevata dal dispositivo e al lancio del browser preferito verrà proposto il captive portal, ovvero la pagina web di autenticazione per l'accesso. Avendo già le credenziali ottenute in precedenza, basterà inserirle nei campi proposti, oppure effettuare direttamente la registrazione. Essendo il progetto in fase sperimentale, all'utente viene garantito un traffico Internet gratuito limitato a 300MB giornalieri.

Come detto, il progetto riguarda la realizzazione di una rete wireless federata. Gli iscritti nella sola Provincia di Roma sono attualmente circa 100.000, con circa 700 hot spot attivi di cui almeno uno in 90 comuni, andando in tal modo a rappresentare la rete Wi-Fi pubblica ad accesso gratuito più estesa d'Europa.

Wi-FI_laptopI privati possono aderire al progetto, estendendo di fatto una community basata su soggetti pubblici. Il progetto consente infatti ai soggetti privati di superare i limiti imposti dalla normativa attuale, che non gli consente di fornire il servizio Wi-Fi pubblico senza allo stesso tempo gestire il traffico generato. Delle ottemperanze alle norme di legge si fa carico il progetto “Provincia WiFi”, col supporto del consorzio interuniversitario CASPUR. Insieme alla Provincia di Roma, CASPUR ha “confezionato” OpenWiP, un kit di software Open Source che consente la realizzazione di reti Wi-Fi pubbliche. In tal modo sarà semplice per bar, parrucchieri, ristoranti, fornire un valore aggiunto alle proprie attività, consentendo ai clienti di navigare gratuitamente durante la permanenza nel proprio locale. Per ulteriori informazioni sulle modalità di adesione al progetto da parte dei privati è possibile consultare la pagina http://www.provincia.roma.it/percorsitematici/innovazione-tecnologica/servizi-al-cittadino/20994.

L'iniziativa “Free Italia Wi-Fi” sembra avere tutte le carte in regola per far volare finalmente Internet, coniugando la voglia di navigazione dei cittadini con l'esigenza di un servizio di connettività finalmente gratuito e facilmente accessibile. Un duro colpo per il “digital divide” nella capitale, nella provincia e… in tutta Italia!

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