chiantini_haber
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La Roma di… Stefano Chiantini

Un regista in
città
Stefano
Chiantini ,regista
trentenne, è laureato al DAMS di Roma. Ha iniziato con
cortometraggi per il piccolo e grande schermo, fino ad approdare
presto al cinema con il primo film nel 2004: Forse
sì…Forse no
,
racconta la convivenza di tre ragazzi, Nicola, Angelo ed Ennio, tra
fantacalcio e partite a calcio. Torna dietro la macchina da presa
dirigendo Giovanna
Mezzogiorno

e Alessandro
Tiberi

in un film del 2008: L'amore
non basta
,
sulle
difficoltà del rapporto di coppia.

chiantini_haberStefano raccontaci in breve la tua storia. Il tuo ultimo
film L'AMORE NON BASTA ti ha portato al successo nel 2008 ad aprile.
Come è andata?

La storia del film è atipica e con una gestazione molto particolare.
Avevo scritto la sceneggiatura circa tre anni fa, poi avevo deciso di
chiuderla in un cassetto e dedicarmi alla scrittura e alle riprese di
un nuovo progetto, una storia che sentivo più attuale per me e più
urgente. Una volta girato questo nuovo progetto – un film (Una piccola
storia) che uscirà tra breve – ho voluto rimettere mano alla
sceneggiatura de L'amore non basta. L'ho fatto insieme a Rocco Papaleo. A quel punto c'è stato l'interessamento al film di Giovanna Mezzogiorno,
che letta la storia e trovatala interessante, ha voluto fare il film.
Il suo intervento ha reso possibile la realizzazione e nel giro di tre
mesi abbiamo messo in piedi l'organizzazione e fatto le riprese.

Uno studente prima, affermato neo-regista poi. A Roma. Dalla
montagna abbruzzese e la sua aria frizzante allo smog di Roma. Come è
stato il passaggio?


E' stato un passaggio molto graduale, lento, e quindi non riesco ad
avvertirlo effettivamente come un vero e proprio passaggio. E' cambiato
tutto molto gradualmente. Prima lo studio, la passione per il cinema, i
corti e poi i miei tre film. Tutto questo è avvenuto in circa 15 anni e
quindi in maniera molto indolore, faticosa sicuramente. Fortunatamente
non sono stato schiacciato da un successo immediato, quello forse
avrebbe creato un cambiamento vero e magari negativo. La mia terra poi
resta un punto di riferimento intoccabile e imprescindibile.

chiantini_mezzogiornoAvezzano, nella piana del Fucino è il tuo luogo di nascita e
'di famiglia': una cittadina a dimensione d'uomo. Scoiattoli e jogging
nei parchi, bicicletta per le strade. Come riesci a gestire i tuoi
mille impegni, cinematografici e privati, nel caos romano?
Raccontaci…..


Una cosa buona del mio mestiere è la possibilità di lavorare in casa,
di organizzarsi in maniera "privata". Non potrei vivere con e nei ritmi
di Roma se non fosse così, non potrei alzarmi sapendo di dover essere
tutti i giorni ad una determinata ora in un determinato punto. Roma in
questo è alienante, per me poi, abituato ad una gestione del tempo
molto più umana, sarebbe impossibile. fortunatamente sia il set che la
scrittura ti permettono una propria e personale organizzazione.

Tu abiti a San Giovanni ormai da un po'. Da 3 anni se non
sbaglio. Molti attori e registi scelgono questo luogo centrale come
abitazione. Come lo vivi? Ti va di indicarci quali sono i tuoi posti
preferiti nel quartiere e perchè?


San Giovanni è un posto molto comodo, centrale ma tranquillo. C'è vita,
concerti, manifestazioni e poi "respiri" la gente, via Sannio, i
mercati… Io non sono una persona mondana, c'è un locale che mi piace
molto, non è a San Giovanni, è lafiaschetteria di Cesaretto',
un luogo che ha visto appunto passare molto cinema e grandissimi
personaggi. A San Giovanni mi piace frequentare posti in cui mi sento
un po' a casa, dove i gestori sono delle e dei papà.

amorenonbastaPassiamo ad un famoso 'luogo' romano: Cinecittà e il suo
fascino antico. Come ti trovi ad abitarci così vicino e poterla
'toccare'?


Sicuramente questo è l'aspetto che più mi piace di Roma. Camminare per
le strade che hanno visto nascere i capolavori del cinema italiano.
Mangiare in un locale dove Fellini, Flaiano, Pasolini, hanno scritto i
loro film. Vedere gli studi di Cinecittà e altri. Insomma vivere e
respirare il cinema, solo Roma offre questo!

C'è un posto di Roma che ti piace in particolar modo o a cui sei legato?

Sì, sono legato alla Tiburtina perchè ho vissuto molto lì, prima lo
studio, l'università… poi Testaccio: la mia carriera è iniziata nella
Pablo, una casa di produzione che ha la sede in piazza Santa Maria Liberatrice.

Come vive un regista così giovane, abruzzese d'origine e romano d'adozione e d'azione, il suo successo?

Io non vivo il successo in quanto non ne ho. Diciamo che a Roma passo
proprio nell'anonimato. In Abruzzo chiaramente sono un piccolo nome, un
piccolo punto di riferimento per il cinema regionale.

forsesiforsenoEzrome è un portgiornale (giornale-portale) che parla e sottolinea Roma. Antica, moderna e inusuale.
Soprattutto per quest' ultimo, tu hai qualcosa da segnalarci?

Mi interessano i posti dove si fa in generale, penso a luoghi come le Officine Marconi…

Quali i tuoi futuri progetti?

Ora sto scrivendo un nuovo film, una scrittura a sei mani: io,
Massimo Gaudioso (Gomorra e molti altri film) e Giuliano Miniati, un
giovane sceneggiatore molto bravo. E' un film davvero impegnativo e
particolare. Come sempre bisogna fare i conti con i problemi tipici
della cinematografia italiana: la volontà delle produzioni di
uniformare la cultura e trasformarla in un modello unico da seguire. La
maggior parte delle produzioni italiane vogliono solo le commedie.

Stefano, il tuo prossimo film sarà ambientato a Roma? Puoi anticiparci qualcosa?

Purtroppo no. Il prossimo film sarà ambientato sul Po. Mi
piacerebbe ci fosse ancora Giovanna, vedremo. Per parlare del resto è
presto…

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