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Valerio Cleri: un grande Oro

valeriocleriL'unica medaglia d'oro al maschile (finora, ma tifiamo per averne altre speriamo presto) di questi Campionati Mondiali di Nuoto è una medaglia grande come il cuore di Valerio Cleri.

E lui il cuore deve averlo proprio grande per lottare senza tregua contro le onde di un mare mosso per 5 ore e mezza, arrivare da solo in testa con un bel distacco sul secondo e, prima di toccare il nastro di arrivo, alzare il braccio in segno di vittoria netta e, stavolta, incontestabile, come per dire al suo pubblico “sono primo e stavolta nessuno taglierà il traguardo prima di me”. E poi finalmente lo taglia, Provocando un delirio gioioso nella folla festante di tifosi.
Ed è un cuore anche tanto forte, tanto che ancora non sembra stremato, anzi.

Valerio, nato a Palestrina 28 anni fa, è calmo e quasi flemmatico all'uscita dall'acqua. Felice, certo, ma misurato. E' schietto, semplice nelle sue espressioni di gioia, sportivo fino in fondo (dopo esserlo stato nella sconfitta beffarda lo è ancora di più nella vittoria, quando potrebbe invece sfogarsi un po' per l'ingiustizia subita ed infierire), per nulla condizionato dal momento di gloria. Insomma simpatico.

Ci piaceva già quando, dopo la difficile gara dei 10 km, sempre corretto e concentrato, ma superato per un soffio da Crippen che aveva imboccato la corsia di arrivo dopo la boa di segnalazione, ha ricevuto la notizia del controricorso statunitense con estrema serenità e senza dire una parola fuori luogo.
Ci piaceva già mentre in quel difficile mare infestato di meduse nel quale più di un atleta ha dovuto dare forfait, lo abbiamo seguito, boa dopo boa, nella sua immensa fatica di coprire quegli infiniti e massacranti 25 km, e alla fine mettersi alle spalle, con un distacco di 19 secondi, l'australiano Grimsey.
Ci piace ancora di più ora che dice “è più una sorpresa per voi che per me” riferendosi alla sua emozionante vittoria con tutta la semplicità di chi ha lavorato sodo per arrivare così in alto e sa quindi cosa può e deve chiedere a sé stesso per regalare grandissime emozioni ai tifosi, raggiungendo un obiettivo mondiale di questa portata come fosse una normale gara regionale.

Eppure mostra modestia, empatia e grande sportività quando, tra i festeggiamenti, chiede come stanno le ragazze, ancora in acqua per completare i 25 km. E come commentare le sue parole quando gli viene chiesto se le del nuoto italiano sono più forti degli uomini e lui, senza esitazione, risponde di sì? Ecco allora che ci dimostra che il suo cuore è anche generoso. Senza cercare di primeggiare in nulla ci dimostra come l'essere un campione sportivo non coincide con l'essere un divo, magari un po' snob, dello spettacolo.

Ha sempre una faccia sincera, parla di amicizia, di duri allenamenti, di sacrifici, di soddisfazioni, ma non accenna nemmeno al futuro. Probabilmente perché non ha passato il suo tempo a preparare risposte di routine per le prime pagine dei giornali. E questo suo essere naturale piace e ci piace immensamente.

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