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Siena-Lazio: un altro pari, la crisi continua

lazioDopo il tonfo interno contro il Cagliari, la Lazio affronta il Siena in quella che, classifica alla mano, è una vera e propria sfida salvezza. Sulla panchina dei senesi esordisce Marco Baroni, ex tecnico della Primavera subentrato a Giampaolo.

Una partita giocata più con la paura di perdere che con la voglia di
vincere, produce un pari che lascia immutata la crisi in cui versano
entrambe le squadre. I padroni di casa restano ultimi in classifica,
gli ospiti galleggiano appena al di sopra della zona retrocessione.

Eppure la partita inizia bene per i laziali, in gol all'8' grazie a Foggia che, saltato Del Grosso, pennella un assist perfetto che Mauri, con un preciso colpo di testa, trasforma in gol. Passano 3' e la squadra romana ha l'occasione del raddoppio, sprecata da Cruz. Una squadra di rango, con il Siena in evidente difficoltà, dovrebbe chiudere la partita. La Lazio non lo fa e al 32' subisce il gol del pari. Siviglia sbaglia il tempo nel tentativo di anticipare Maccarone che si invola sulla fascia sinistra e, giunto al vertice dell'area piccola, batte Muslera con un tiro tra le gambe. Pochi minuti dopo un altro errore di Siviglia mette Maccarone in condizione di puntare la porta degli ospiti. Il portiere biancoceleste esce e intercetta il pallone, entrando in contatto con l'attaccante bianconero. L'arbitro Pierpaoli giudica falloso l'intervento dell'estremo difensore laziale e lo espelle. Per fortuna degli uomini di Ballardini l'assistente Galloni corregge la decisione arbitrale, impedendo l'ingiusta espulsione di Muslera.
Il primo tempo, di fatto, finisce qui.

Nella ripresa le due squadre producono poco o niente e le sporadiche azioni offensive nascono da spunti individuali. I ragazzi di Baroni ci provano al 15' con il solito Maccarone e al 30' con Ghezzal, i capitolini rispondono con Zarate, il cui tiro è respinto da Curci. Ma si tratta di brevi lampi di luce in un'oscurità profondissima. Il pari finale non risolve i problemi delle squadre in campo e non può indurre nessuno all'ottimismo. Per i biancocelesti poi, viste le ostentate ambizioni di inizio stagione, la situazione è ancor più grave. I risultati delle ultime nove partite (cinque pareggi e quattro sconfitte) parlano chiaro, la media punti è da retrocessione. Non bastasse questo, la Lazio non ha gioco, non si vedono schemi e non si capisce quale sia il modulo che mister Ballardini vorrebbe adottare. Non ci sono correttivi tattici per una difesa che continua a subire gol imbarazzanti mentre l'attacco sopravvive solo grazie agli spunti individuali di Foggia e Zarate, sempre che quest'ultimo non sia costretto a fare l'incontrista come nella sciagurata partita con il Cagliari. Il momento è davvero difficile, si può solo sperare che la squadra riesca a reagire, mettendo in campo cuore e voglia di lottare. Bisogna fare attenzione però, la via che conduce all'Inferno è lastricata di buone intenzioni.
Avanti Lazio.

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