Con il minimo sforzo la Roma piega un modesto e rimaneggiatissimo Bari e resta agganciata al treno Champions. Un successo senza brillare che conferma il momento involutivo della squadra giallorossa che stenta a ritrovare il bandolo della matassa sotto il profilo del gioco. Battere il Bari era un obbligo in vista del fondamentale impegno col Milan di sabato prossimo e la missione è stata compiuta. Ma di certo la squadra di Ranieri dovrà compiere un ulteriore salto di qualità se vorrà continuare a tenere il passo delle migliori. Per spiegare la facilità con cui la Roma ha vinto basta un dato: il Bari non ha mai tirato in porta e ha creato solo un paio di possibili pericoli. Davvero troppo poco per sperare di riuscire a portar via un punto dall’Olimpico. Ad evitare il peggio, se non altro, ha pensato Gillet che ha parato un rigore a Totti sullo 0-0 e, nella ripresa, ha vinto il duello a distanza con uno scatenato Menez respingendogli 4 conclusioni pericolose. Ranieri ha provato a rivedere l’organizzazione di gioco affidando il comando delle operazioni a Simplicio, affiancato da Brighi e Greco. Ma l’operazione è miseramente fallita. Il brasiliano non è mai entrato nel vivo del gioco, i suoi compagni di reparto si sono limitati a fare il compitino, più bravi in fase di non possesso che non in proposizione. Così la Roma, per passare, ha avuto bisogno di una palla inattiva, ottimamente sfruttata da Juan (ad onor di cronaca in lieve fuorigioco), bravo ad anticipare Gillet su una punizione-cross di un opaco Totti. Poi, nella ripresa, si è affidata esclusivamente all’inventiva di Menez, per una volta più attivo nelle vesti di stoccatore che non di rifinitore. Insomma Ranieri farà bene a rivedere qualcosa con serenità e a rilanciare al più presto il miglior Pizarro. La Roma non può farne a meno.
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