Nelle suggestive cornici del Borghetto dei Fornaciari e del Parco del Pineto, a Roma, un nuovo progetto teatrale prende vita sotto la direzione di Giorgio Barberio Corsetti. “Sogni che non si possono comprare” non è solo uno spettacolo, ma un dialogo aperto tra teatro, storia e comunità, destinato a lasciare un’impronta indelebile nel cuore del quartiere di Valle Aurelia.
Un progetto tra surrealismo e inclusione comunitaria
L’evento teatrale “Sogni che non si possono comprare” si presenta al pubblico con uno scopo ben definito di innovazione e partecipazione sociale. Alla sua guida, il rinomato regista Giorgio Barberio Corsetti, conosciuto per la sua capacità di mescolare linguaggi artistici con la narrazione comunitaria. Complice di questo viaggio sonoro è Massimo Sigillò Massara, che contribuisce con musiche originali che mirano a toccare le corde dell’anima.
Il progetto si ispira a grandi opere del surrealismo cinematografico del Novecento, come “Le Million” di René Clair e “Dreams That Money Can Buy” di Hans Richter. La fusione della cinematografia con il teatro trova il suo campo d’azione a Valle Aurelia, trasformando questo storico borgo in un palcoscenico naturale. Lo spettacolo riesce a unire la maestosità visiva del cinema alla potenza evocativa del teatro, con una messa in scena che viaggia attraverso il quartiere, coinvolgendo direttamente i suoi abitanti.
Il cuore pulsante della comunità: tra attori e cittadini
Non si tratta solo di teatro, ma di un’esperienza di cittadinanza attiva e inclusione, con un cast che comprende tre attori professionisti (Anna Bisciari, Lorenzo Ciambrelli, Marco Fanizzi) affiancati da un coro di cittadini e figuranti speciali volontari. Questa mescolanza rende la rappresentazione un vero crogiolo di storie e di voci, che risuonano in un linguaggio comune di partecipazione e di appartenenza.
Il Borghetto dei Fornaciari diventa il cuore pulsante del progetto, sottolineando l’essenza di una comunità che si riappropria degli spazi pubblici per raccontarsi e celebrare la propria unicità. L’inclusione è anche nel processo creativo, con aiuto regia e scenografie curate da Andrea Lucchetta, Tommaso Capodanno, Caterina Rossi e Marta Sulis. Light design e direzione di produzione si integrano senza soluzione di continuità nelle dinamiche di coinvolgimento della comunità, così come il coordinamento corale di Sigillò Massara, che si fa interprete di un dialogo musicale e personale con il pubblico.
Un debutto tra sogni e tradizioni
Il debutto dello spettacolo, previsto per il 27 e 28 settembre 2025, coincide con la tradizionale Festa del Borghetto, unendo cultura e tradizione in un evento che propone anche attività collaterali come il mercatino creativo e una selezione gastronomica curata dalle donne del quartiere. Questo importante momento di socialità mette in risalto il contributo del progetto alla valorizzazione delle tradizioni locali.
Promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, attraverso l’iniziativa “Roma Creativa 365. Cultura tutto l’anno” e con la collaborazione di Zètema Progetto Cultura, “Sogni che non si possono comprare” gode del patrocinio di Roma Natura e del sostegno del Ministero della Cultura. È un progetto che porta avanti valori di inclusione e condivisione, traendo forza dalla cultura collettiva e aprendo nuove prospettive di dialogo all’interno della comunità.
Info utili
Anteprima / prova aperta: 20 e 21 settembre 2025 ore 19.00; mentre il debutto sarà il 27 e 28 settembre 2025, alle ore 19.00.
Luogo: Borghetto dei Fornaciari e Parco del Pineto – Valle Aurelia, Roma
Ingresso gratuito fino a esaurimento posti.
Come arrivare:
- Metro A, fermata Valle Aurelia
- Linee bus 31, 446, 906
- Accesso pedonale e ciclabile dal Parco del Pineto
Eventuali informazioni si possono richiedere all’Associazione Fattore K.
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